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La fine dell'Ottocento ritratta tra avventure in bicicletta e il fascino dell'Oriente nei due racconti "Vita eccentrica, scene di fine secolo" di Fabiani e "I predoni del gran deserto" di Salgari

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Vita eccentrica, scene di fine secolo
di Vincenzina Ghirardi Fabiani

I predoni del gran deserto
di Emilio Salgari

A cura di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi

Black Dog Edizioni, marzo 2024
pp. 240
€ 15,00 (cartaceo)

Io bandisco nel mondo intero una lotteria universale di venticinque milioni di biglietti, ed il solo e unico premio di questa lotteria è la mia persona. Un uomo del valore di sir William Fromster non è certamente troppo quotato a un dollaro (cinque lire) per biglietto! (p. 21)
Ogni persona spera di vincere alla lotteria, ma risultare il possessore del biglietto estratto era quanto di più lontano dal pensiero di Ernesto Baldi. Gentiluomo che attraversa un grave rovescio di fortuna, Ernesto si trova catapultato nella vita di William Fromster, eccentrico americano che, per rimpinguare il suo patrimonio, indice una lotteria in cui il vincitore sarà co-intestatario della sua fortuna e dovrà vivere con lui con l'unico scopo di scacciare lo spleen che, ogni tanto, lo affligge. Ciò che Ernesto non sa è che per scacciare lo spleen si girerà l'Europa, si fuggirà in bicicletta fino alla Grecia e si appronterà un pallone aerostatico dove l'americano potrà vivere, sollevato dalle piccinerie terrene.

Quando un uragano porterà il pallone aerostatico sin nel profondo del deserto del Sahara, Fromster si incontrerà con una tribù di tuareg che, affascinati dalla tecnologia che porta con sé, non esiteranno a offrirgli in moglie la bella figlia del capo, una giovane Sherazade che incarna la malia e il fascino dell'Oriente negli occhi occidentali. 

Se foste stati lettori e lettrici del Novelliere illustrato, il settimanale dell'editore Giulio Speriani, tra la fine del novembre 1895 e il dicembre del 1896 avreste aspettato con trepidazione le avventure di Ernesto Baldi e William Fromster, nati dall'idea di Vincenzina Ghirardi Fabiani, autrice di Vita eccentrica, scene di fine secolo, e utilizzati da Emilio Salgari nel racconto I predoni del gran deserto

La fruizione dei due racconti oggi è più immediata. La recente pubblicazione da Black Dog edizioni prevede un volume unico a doppio senso di lettura: finito un romanzo, basta girare il libro per proseguire dopo il colpo di scena finale. 

Se Emilio Salgari non ha bisogno di particolari presentazioni (se volete fare una breve deviazione per Mompracem trovate qui una riflessione sulla saga dei pirati della Malesia), il nome di Vincenzina Ghirardi Fabiani giunge nuovo. Insegnante e scrittrice, nota sotto il nome di Vincenzina per le opere per i bambini e come Fabiola per i romanzi più impegnativi, collaborò alle riviste Speirani insieme ad altri nomi di prestigio: per ricordarne una su tutte, Grazia Deledda. Fabiola si impone sulle riviste Speirani e tra i suoi molti racconti d'avventura, Vita eccentrica, scene di fine secolo colpisce l'immaginazione di Salgari tanto da dedicargli un seguito. La storia di questo connubio artistico non è nota – non sappiamo se fosse prevista sin dal principio, come e se Fabiola si sia interfacciata con Salgari per l'utilizzo dei suoi personaggi – ma il risultato è un piacevolissimo doppio romanzo di avventure che, nonostante le innegabili differenze stilistiche, integra molto bene un titolo con l'altro. A volerla vedere con ottica contemporanea, si ha la stessa sensazione di quando cambia regista o showrunner di un film o di una serie tv: se il lavoro è fatto bene, si percepisce un avvicendamento, ma l'unione resta armonica. 

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In Vita eccentrica, scene di fine secolo la voce narrante è quella di Ernesto Baldi, gentiluomo che si è visto prosciugare le fortune da tiri mancini della sorte e che per sbarcare il lunario copia spartiti e vive la più parca e serena delle vite in modesto alloggio. William Fromster, l'ideatore della folle lotteria, ribalta la sua vita offrendogli disponibilità illimitate e il compito di tenere lontano lo spleen esistenziale: una situazione alla Nick Carraway e Gatsby. Essendo però l'orientamento delle pubblicazioni Speriani cattolico, Ernesto e William, in misura diversa, sono pervasi dallo spirito cristiano di aiutare gli indigenti, fare del bene, utilizzare con saggezza le loro fortune. Uno dei maggiori traguardi di Ernesto nella sua relazione con William è infatti quello di riuscire a riavvicinarlo al sacramento della confessione. Le avventure dei due uomini sono permeate dal fascino delle nuove invenzioni che la fine del secolo porta con sé e che hanno popolato le pagine dei romanzi di avventura. La loro fuga attraverso l'Europa, per sfuggire a una proposta di matrimonio poco gradita a William, avviene in sella a fidi velocipedi, le nuove cavalcature che minacciavano la predominanza dei nobili cavalli; la necessità di allontanarsi dal mondo non può che trovare concretezza nell'uso di un pallone aerostatico, attrezzato come una vera e propria casa. Carl Fredricksen di Up, il film di animazione, è solo l'ultimo erede di una tradizione di amanti delle comodità anche durante le esplorazioni nella natura selvaggia.

Ed è proprio nella natura selvaggia che William si trova nei Predoni del gran deserto quando viene sospinto nel Sahara da una tempesta. Qui prende la penna Salgari che, con il suo narratore in terza persona, non lesina le affascinanti descrizioni  dell'Oriente che ha in Afza, l'affascinante figlia del capo dei Tuareg, le personificazione della bellezza dell'esotico. Accolto con timore e fascinazione per l'enorme mongolfiera, William troverà nelle distese desertiche un nuovo orizzonte nella sua lotta allo spleen, sempre senza dimenticare i doveri di civilizzatori che Europei e Statunitensi sentono di dover offrire.  
Due romanzi di avventure che riportano all'entusiasmo delle letture d'infanzia. Con i ritmi di fruizione odierna risulta difficile, ma vi suggerisco un esperimento. Provate a leggerli con il ritmo del feuilleton, un capitolo a settimana, tenendo a bada la curiosità di sapere se gli eroi riusciranno nei loro intenti. Io l'ho fatto con un capitolo al giorno – un po' per debolezza e un po' per necessità – e non posso che consigliare l'esperienza che, in un mondo di consumazione bulimica dei prodotti narrativi, ha davvero il sapore di una piccola e ribelle avventura.

Giulia Pretta