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«Siamo cresciuti insieme, ci conosciamo da una vita, però è evidente che ormai abbiamo sempre meno in comune»: eppure siamo "ancora amici"

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Ancora amici
di Roberto Gerilli
Mondadori, giugno 2024

pp. 276
€ 19 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Gli amici di sempre, quelli che ci sono stati nei momenti cruciali dell'adolescenza, poi della giovinezza, dove finiscono quando si entra nell'età adulta, piena di impegni e responsabilità? Sostanzialmente, stanno lì, in un gruppo Whatsapp, ogni tanto una videochiamata e un incontro dal vivo, ma nella quotidianità è raro vedersi, perché ognuno ha preso la sua strada. Lo sanno bene Claudio, Martina, Veronica e Riccardo, inseparabili fin da quando, nell'estate del 1997, si sono riuniti attorno all'ombrellone 62 della loro Falconara. 

Da allora ci sono stati tanti concerti rock insieme, confidenze sapendo di essere compresi dagli altri, chiacchierate sul loro pontile fino a tarda notte, improvvisate l'uno a casa dell'altro, sapendo di essere sempre bene accolto. Ora Claudio soffre perché lui, il più solo del gruppo, col lockdown ha patito molto la lontananza dagli amici, che si sono trasferiti chi a Milano, chi a Siena, chi a Bologna per questioni di lavoro o di famiglia. È rimasto solo lui nell'anconetano, e il Covid ha fatto riflettere un po' tutti. 

Ecco perché Claudio ha messo a punto una app per incontrare nuovi amici in modo geolocalizzato; peccato che questa, nella sua versione beta, si è presto trasformata in una straordinaria app di incontri erotici di cui tutti parlano. Dov'è finita l'amicizia? Nessuno ci tiene più? 

Con un po' di nostalgia per i suoi amici, che sembrano molto più occupati o perlomeno coinvolti dalla routine al punto da faticare a trovare spazio e tempo per una videochiamata tutti insieme, Claudio decide di fare una delle sue mattane, ovvero lasciare tutto - cellulare in primis - e partire per quella che lui definisce una rimpatriata o una reunion offline con i suoi amici. Il tutto, ovviamente, senza avvertirli. Cosa dirà a Bologna Martina, in crisi con il suo compagno Samuele? O a Siena Riccardo, diventato papà, fin troppo in ansia all'idea che i suoi genitori vendano la casa di Falconara per poi vivere a pochi passi dal suo appartamento? O a Milano Veronica, preoccupata per un nodulo al seno che deve far controllare di lì a poco? L'irruenza di Claudio, mescolata ai suoi slanci di generosità e affetto, sarà bene accetta? L'obiettivo finale è uno: partecipare tutti insieme al concerto dei Marmozets ad Assago, e festeggiare così con una rimpatriata degna di loro.

Non avere il cellulare, diciamocelo, è quasi impensabile ormai, e dalla scelta iniziale di Claudio dipenderanno divertenti imprevisti e forme varie di "astinenza da smartphone", mentre un po' di nostalgia amarcord saetta nelle pagine dedicate ai flashback sulle esperienze condivise dai quattro amici. È cambiato davvero tanto il loro rapporto negli anni, al punto che a volte conoscersi così tanto bene può far collassare la conversazione e dare per scontato tante cose:

Da giovani, non avevamo paura di esprimere le nostre opinioni, né di litigare, perché sapevamo che il nervosismo sarebbe durato pochi minuti e poi saremmo tornati a ridere e scherzare. Da adulti, affrontiamo "certe questioni" come se fossero campi minati e siamo terrorizzati dal "prendere posizione", perché bastano un paio di frasi sbagliate e rischiamo di non parlarci per settimane. (p. 180) 

Eppure i sentimenti non intatti, basta trovare solo il modo per riscoprirli. 

Ancora amici, primo romanzo di Roberto Gerilli uscito per Mondadori, è una commedia generazionale piacevole, che racconta quattro Millennials nel loro approssimarsi ai quarant'anni: troviamo i controsensi quotidiani, la dipendenza dalla tecnologia (aspetto che occupa un ruolo importante, con riflessioni anche amare su come l'iperconnessione abbia cambiato i rapporti), le responsabilità che talvolta vanno strette, ma soprattutto l'amicizia, colta nel legame speciale che ci unisce a chi abbiamo incontrato in adolescenza. A essere assolutamente vincente è la scelta di raccontare ciò che accade con una focalizzazione variabile e multipla, per cui i capitoli dedicati al presente sono affidati a uno dei quattro amici (mentre i flashback hanno perlopiù una focalizzazione esterna, quasi si sorvolasse la scena) e non di rado si riflette su uno stesso episodio da punti di vista differenti. 

Cosa si nasconde sotto l'ironia di Gerilli? Sta a ognuno di noi scoprirlo, accettando di diventare un po' il "quinto amico" di Claudio, Martina, Veronica e Riccardo, perché l'impressione in ogni pagina è che l'autore faccia di tutto per coinvolgerci con una storia che toccherà da vicino qualsiasi Millennial. 

GMGhioni