Vivere in California ed essere giovani, senza un titolo di studio come si deve e con qualcuno a carico, è tutt'altro che semplice. Lo avevamo già letto in Passeggiare la notte, esordio sconvolgente e drammatico di Leila Mottley (uscito lo scorso anno, sempre per Bollati Boringhieri). In Margo ha problemi di soldi, invece, Rufi Thorpe sceglie la via della commedia per raccontare in toni del tutto diversi una realtà altrettanto inospitale: se hai un figlio a vent'anni e il padre è il tuo insegnante, che è già sposato e con altri figli a carico, te la devi cavare. Margo lo sapeva quando ha deciso di tenere il bambino e di crescerlo da sola, benché non avesse davvero in mente tutte le difficoltà in cui sarebbe incorsa, in quanto ragazza sola, senza un lavoro fisso, perché non sa a chi lasciare il suo piccolo Bodhi.
L'imperativo, chiarissimo fin dal titolo, è uno solo: Margo non ha paura di fare la madre, tutt'altro; non sa però come trovare i soldi necessari per vivere. Non può infatti avere supporto dalla madre, che, pur avendo cresciuto anche lei da sola Margo, non ha intenzione di tornare a cambiare pannolini né di aiutare economicamente la figlia; il padre, un wrestler professionista, è sempre stato piuttosto evanescente nella vita di Margo e non sa se avrà tempo o denaro da dedicarle. Quanto alle amiche, sia le coinquiline sia le sue ex compagne di studio ci mettono poco a sparire e a crearle il vuoto intorno. Tutte a parte la sua coinquilina più nerd, Suzie, una cosplayer stravagante e spiantata, ma molto sola e sinceramente affezionata alla protagonista.
Quando si innesca il circolo vizioso "come posso sfamare mio figlio, se non ho i soldi per pagare una babysitter né posso portarlo con me al lavoro", quasi per caso a Margo si apre una possibilità che non aveva mai nemmeno considerato prima: creare un suo account su OnlyFans e fidelizzare un pubblico. Sì, ma come? E soprattutto a quali compromessi?
Se aggiungiamo a questa nuova avventura il fatto che il padre di Margo, Jinx, un giorno bussa alla sua porta e si offre di pagare le spese come terzo coinquilino e nell'animo resta pur sempre un wrestler professionista, capiamo che le cose si complicano e la narrazione si anima ulteriormente di colpi di scena.
Con un tono sempre da commedia, svelto e avvincente, ma anche amichevole e pieno di dialoghi molto quotidiani, Margo ha problemi di soldi conferma che si può trattare con il sorriso anche tematiche tutt'altro che semplici. Infatti, al di là della curiosità innescata dalla storia davvero originale, con personaggi talvolta un po' macchiettistici e svolte imprevedibili, nel romanzo si trovano temi di grandissima attualità: i problemi di una giovane madre sola in America, alcune devianze presenti nelle pratiche dei servizi sociali, la morsa della povertà che stringe costantemente chi non è laureato, le conseguenze del crearsi un'identità online su siti come OnlyFans (dagli haters, al rischio di essere doxati; dalle richieste di prestazioni sessuali alle perversioni e al maschilismo imperante),...
Accanto a questi argomenti a dir poco dell'ultima ora, vividamente trattati, troviamo poi macrotemi più ampi e meno schiacciati sul presente, come l'immersione in una famiglia americana allargata e in più situazioni deflagranti, ma anche la solitudine di una ragazza che, in nome della scelta di diventare madre, che porta avanti senza mai pentirsi (e anche questo è un punto importante), si trova a veder traballare il suo mondo intero. E il rischio di una crisi c'è, e non una sola volta. Eppure la vitalità di Margo e il desiderio di far spazio nel mondo per sé e suo figlio Bodhi, che difende a qualsiasi costo, contagiano. Se persino il diritto di essere una madre single pare una lotta contro il perbenismo e l'egoismo contemporaneo, Margo è una forza della natura ed è proprio questo a rendercela una protagonista esuberante, che riesce a riscattarsi anche grazie alla fantasia e all'inventività.
GMGhioni
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