Se l'adolescenza è da sempre una delle fasi di vita prediletta dalla narrativa, con veri e propri capisaldi della letteratura moderna e contemporanea, come Il giovane Holden di J. D. Salinger, o il più recente Un giorno questo dolore ti sarà utile, di Peter Cameron, anche l'ingresso nell'età adulta è stata spesso presa in considerazione, con l'intenzione di raccontare delle storie che si focalizzino su un periodo altrettanto complesso. Infatti, se l'adolescenza porta con sé numerosi salti evolutivi e tutto un pacchetto di nuove esperienze - sentimentali, individuali e sessuali - che sanciscono la definitiva uscita dall'infanzia, anche l'età adulta non è da meno. Per la prima volta ci si trova di fronte a obiettivi ed esperienze che sembrano più grandi di noi, e spesso ci si muove dentro a interrogativi esistenziali tutt'altro che semplici. Lavoro, amicizie, amori, nuove responsabilità: tutto assume un peso maggiore, all'interno di un'età in cui in mondo si aspetta risposte chiare, definitive, in un periodo di vita in cui, invece, si sta ancora capendo molto di se stessi.
Questa sensazione di vita in potenza è stata cristallizzata e rappresentata benissimo nelle pagine di un libro eccezionale, potentissimo: Il contrario della solitudine (Mondadori, 2015) di Marina Keegan è una raccolta di saggi e racconti brevi pubblicata dalla famiglia dell'autrice, morta a soli ventidue anni e all'epoca considerata una delle più promettenti voci della letteratura americana. Nei racconti Keegan riesce con chiara efficacia a rappresentare quel miscuglio di emozioni contrastanti che accompagnano i vent'anni: un misto di adrenalina e paura, la sensazione di avere il mondo nelle proprie mani ma di non sapere bene che farsene; la sensazione, limpida e cristallina, di potersi finalmente sganciare dalla boa familiare e provare tuttavia una fortissima paura di prendere il largo, per timore di perdersi. Ora di scendere in pista e giocare la propria partita, muniti di sogni e coraggio e circondati dai propri, irrinunciabili, amici.
Una storia per certi simile, che mette in scena due ragazzi che si cercano vicendevolmente, è quella di Persone normali (Einaudi, 2019), di Sally Rooney, un romanzo in cui Marianne e Connell cedono all'attrazione reciproca, pur con qualche iniziale ritrosia. Saranno proprio queste ultime a complicare le cose, in un saliscendi di emozioni che porterà i due a continui avvicinamenti e allontanamenti. Quel che è certo è che, sia in One day, che in Persone normali, le coppie si accompagnano in un'età di incertezze e dubbi, costituendo, ben più di una volta, l'uno la boa di salvataggio dell'altro.
Se parliamo di libri cult, tuttavia, è impossibile non citare l'ormai mitico Norwegian wood (Einaudi, 2006) di Murakami Haruki. Un vero e proprio romanzo generazionale, che è riuscito a uscire dai confini del Giappone per diventare anche nel mondo occidentale uno dei libri di riferimento di una generazione. Il libro racconta la storia di Toru, un ragazzo diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che viaggia nella propria vita seguendo il proprio istinto di verità e autenticità. Come una sorta di giovane Holden nipponico, Toru fa i conti con i primi grandi dolori della vita, all'interno di un libro ormai diventato una lettura d'obbligo tra i giovani.
Anche Jeffrey Eugenides, in La trama del matrimonio (Mondadori, 2011), mette in scena la fine del percorso universitario, rappresentandolo come significativo momento di passaggio all'età adulta: Madeleine Hanna è una giovane laureanda ancorata ai vecchi riferimenti letterari, in un mondo che ormai, all'inizio degli anni Ottanta, si è proiettato verso nuovi modelli culturali, tra cui Roland Barthes e lo strutturalismo. Tuttavia, spinta dalla curiosità, Madeleine si iscrive al corso di semiotica e lì incontrerà Leonard Bankhead, un giovane dagli umori misteriosamente - e patologicamente - altalenanti, di cui si innamorerà, proprio mentre dal passato rispunta Mitchell Grammaticus, un vecchio amico che ha maturato per la ragazza un pericoloso interesse.
Naturalmente, non si può ignorare che le indecisioni e le opportunità che segnano gli anni giovanili siano giocoforza determinate anche dal contesto storico e geografico in cui ci si muove: a tal proposito, in terra nostrana decisamente affascinante risulta l'affresco operato da Nadia Terranova in Gli anni al contrario (Einaudi, 2015): siamo nella Sicilia degli anni Settanta, in un contesto in cui le fazioni politiche sono ben definite e i contrasti sociali particolarmente accesi. Su questo sfondo si incontrano Aurora e Giovanni, due ragazzi appartenenti a due famiglie politicamente agli antipodi; nonostante ciò, la passione sconvolge le loro vite e dopo pochi mesi attendono una bambina. La loro vita, tuttavia, prende una forma diversa da come l'avevano immaginata e ben presto i due dovranno scontrarsi con la vita adulta, in un impatto tutt'altro che graduale.
L'amore, certamente, è uno dei capisaldi che può aiutare a reggere il timone nella tempesta rappresentata da questa età, tuttavia anche l'amicizia non è da meno. Lo sanno bene Tully e James, protagonisti di Effimeri (Bompiani, 2022): i due sono legati da un rapporto speciale e in quell'estate del 1986 hanno in progetto di raggiungere Manchester per partecipare al festival musicale che si terrà in città, attraverso un viaggio che si preannuncia epocale. Musica, alcool, feste: Tully e James, preda dei furori di gioventù, si promettono che la loro vita sarà diversa, eccezionale. Trent'anni dopo, il telefono di casa di James squilla: è Tully, che deve comunicargli una brutta notizia che lo riguarda. Avrà così inizio un viaggio nella memoria, un incredibile affresco degli anni di gioventù, in cui tutto sembrava possibile e ci si credeva invincibili, quando invece si è semplicemente effimeri.
La giovinezza e le sfide che l'ingresso nell'età adulta porta con sé sono stati protagonisti anche di alcune recenti uscite, che hanno alimentato l'idea per il #PercorsiCritici odierno: l'ultima, in ordine di uscita sul nostro sito, è Ancora amici (Mondadori, 2024), in cui Roberto Gerilli immagina una "reunion" tutta offline tra quattro amici alla soglia dei quarant'anni: ognuno ha preso la propria strada, tra responsabilità lavorative e familiari nuove, però è rimasto fortissimo l'affetto. Bisogna solo rispolverarlo, e per questo Claudio, il più devoto alla compagnia, pensa di sottrarre i propri amici per un weekend senza cellulare, un concerto insieme come ai vecchi tempi e finalmente la possibilità di guardarsi negli occhi, confidandosi cosa li sta mettendo in crisi, uno per uno. Ironico e nostalgico al tempo stesso, Ancora amici segna un ingresso un po' faticoso nell'età adulta, con tanta malinconia per quell'adolescenza passata troppo in fretta.
Non tutti hanno amici fidati con cui confrontarsi e ci si trova soli ad affrontare le grandi sfide dell'ingresso nell'età adulta. Questo è il caso di Gabriele, protagonista di Solo i santi non pensano (Fandango, 2024), di Mattia Tortelli: incastrato in un lavoro che non corrisponde a ciò che ha studiato, lontano dalla famiglia e con suo padre ormai morto, privo di un amore che lo possa accompagnare, Gabriele è più solo che mai. Tuttavia, anche se così giovane, si rifugia nei ricordi, dolcissimi, del passato e cerca così di portare avanti una vita che non lo soddisfa. Tuttavia, non tutto è perduto: l'improvviso intervento di una zia lo porterà a riaprire faticosamente i rapporti con la madre, dopo un drammatico strappo, verso una nuova consapevolezza e verso un'ulteriore crescita.
Altra uscita recente è Margo ha problemi di soldi (Bollati Boringhieri, 2024), romanzo in cui Rufi Thorpe racconta, come esplicitato dal titolo, piuttosto didascalico, le difficoltà economiche della protagonista, la quale si trova, da un giorno all'altro in una condizione a dir poco difficile: in attesa di un bambino nato da una relazione adulterina con il suo professore dell'università, sposato e con prole, Margo cerca di sbarcare il lunario ricorrendo a diversi espedienti, anche quelli, per così dire, poco ortodossi... Con un tono ironico ma non superficiale, Rufi Thorpe mette in scena una storia di crescita e autoaffermazione. Inoltre mette in luce quanto sia difficile essere giovani madri single e con lavori precari in una California che non perdona e, anzi, mette il reddito al primo posto tra i criteri per essere un bravo genitore.
Chiudiamo la nostra rassegna di oggi con l'ultimo libro di Francesca Giannone, Domani domani (Nord, 2024), che si focalizza su un altro rapporto fondamentale nella vita di una persona: il legame tra fratelli. Lorenzo e Agnese si trovano, improvvisamente, a dover ricostruire la propria vita, partendo da quelli che credevano binari saldi. Il padre, infatti, ha scelto di chiudere il saponificio senza chiedere niente ai figli che vi lavoravano con passione e devozione verso l'azienda (lei come creatrice di nuove profumazioni, lui come disegnatore e pubblicitario), e i due devono reinventarsi e trovare un nuovo domani. Le loro scelte, diversissime, portano Lorenzo e Agnese ad allontanarsi, sentendosi poco capiti dall'altro. Nel Salento della fine degli anni Cinquanta, un nuovo giorno aspetta i due ragazzi, ma non sappiamo ancora se la rinascita li vedrà riavvicinarsi o meno.
Facciamo una scommessa: provate a guardare nelle vostre librerie. Quanti romanzi parlano di questo particolare passaggio all'età adulta? A noi è accaduto di trovarne davvero molti di più di quanti avremmo pensato prima di questo #PercorsiCritici.