#LibriSottoLOmbrellone – agosto 2024



Buongiorno a chi ci legge,
i mesi estivi sembrano passare a una velocità doppia rispetto a tutto il resto dell'anno. In Redazione, mentre ci prepariamo alle novità per il rientro, ci prendiamo del tempo per rilassarci con qualche lettura più leggera e anche qualche rilettura dei nostri titoli preferiti. Ve ne consigliamo qualcuno da portare in vacanza con voi. 
Buon agosto e buone letture,
la Redazione

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Carolina consiglia 
Niente di Vero di Veronica Raimo (Einaudi)
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Perché: il vincitore del Premio Strega Giovani 2022 è un libro agile, ironico, che smaschera dall’interno le dinamiche di una famiglia che ha molto in comune con quella dell’autrice, secondo le pratiche ben note dell’autofiction, su cui del resto l’autrice si interroga. È possibile raccontarsi davvero? Quanto di reale emerge una volta che si appone il filtro della parola, anche alla narrazione autobiografica? In un racconto rapido, allettante, le riflessioni serie sono ben camuffate ma presenti, e garantiscono che il libro permanga oltre la lettura (o l’ascolto, nella bella versione audio che ne è stata realizzata).
A chi: a chi cerca una leggerezza non priva di gravità, nel senso di legame attrattivo al mondo; a chi ama le storie di famiglia anticonvenzionali, le riscritture autobiografiche, la prosa incisiva. 


Claudia consiglia 
L'impulso di Lidia Yuknavitch (nottetempo)
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Perché: un romanzo che è un coraggioso inno alla libertà, al superamento dei confini e delle soglie, all'unione con gli altri come forma di cura e di ascolto. Dopo grandi successi internazionali come La cronologia dell'acqua, Lidia Yuknavitch ci consegna un altro libro pieno di amore e di personaggi intimamente liberi e ci ricorda che la vita è un continuo fluire. 
A chi: ai lettori che in vacanza vogliono tuffarsi (letteralmente) in una storia che sia come una forma di abbandono.
Questo romanzo molla gli ormeggi della realtà e porta in territori dove spazio e tempo si annullano e rimane solo il sentire. 


Deborah D'Addetta consiglia
Signore che amavano altre signore tanto tempo fa di Cristina Domenech (Blackie)
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Perché: dove sono andate a finire tutte le lesbiche della storia? Parte da questa domanda Cristina Domenech, autrice e accademica spagnola. Sappiamo a grandi linee che la storia la fanno sempre i vincitori, e forse è per questo che alcune delle vite di donne più straordinarie di sempre hanno fatto fatica ad arrivare fino a noi, salvo poche eccezioni. L'autrice, con metodo da ricercatrice, ha scavato a lungo negli archivi e in libri polverosi, confrontandosi con colleghi ed esperti, e ha tirato fuori un saggio biografico nel quale ci racconta ventuno vite di donne lesbiche che, chi per un motivo chi per un altro, avrebbero dovuto avere oggi un posto speciale nelle nostre considerazioni femministe. E non solo perché erano nate donne, ma perché hanno sfidato i tempi, la società, le regole, sia in termini di orientamento sessuale, sia in termini di emancipazione personale, in anni in cui l'uno e l'altra non erano contemplati.
A chi: testi come questo, di matrice accademica ma scritti in modo spiritoso, aiutano a scoprire cose che non conosciamo: se Domenech non l'avesse scritto mi sarei persa molte storie di donne che hanno lasciato un segno e questo segno però, per qualche motivo, si è perso. Allora fare ricerca e ricordare appare ancora più importante. Lo consiglio alle persone curiose, a chi vuole scoprire di più chi sono state le prime femministe, le prime donne che hanno abbracciato il loro orientamento sessuale senza vergognarsene.


Deborah Donato consiglia
Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron (Adelphi)
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Perché :  è una rappresentazione grottesca del sistema valoriale tramite il quale l'America vuole formare i suoi giovani. Con una leggiadria encomiabile e affidandosi a una voce narrante in stato di grazia (meno cinico di Holden, più lirico dei personaggi di Franzen) conduce il lettore nell'estate del 2003, una manciata di mesi della vita di James Sveck, nel periodo che dovrebbe precedere l'ingresso all'università.
A chi: a chi ama i romanzi che hanno al centro la voce di un adolescente, a chi ama la letteratura americana e a chi indaga anche ossessivamente sull'uso delle parole. 


Debora Lambruschini consiglia 
Tra due oceani di Cristina Henríquez (Nn editore)
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Perché: Henriquez riesce ancora una volta a dare voce a chi voce non ha, raccontando attraverso una narrazione corale le storie di uomini e donne intorno all'impresa della costruzione del canale di Panama. Con tocchi di realismo magico e una scrittura che non scade mai nel sentimentalismo, l'autrice tiene in equilibrio fatti e invenzione letteraria, in un romanzo che ha molto da dire anche del nostro presente.
A chi: a chi aveva amato Anche noi l'America, a chi non pensa che una storia ambientata a inizio Novecento in un posto tanto lontano possa riflettere anche sulla società contemporanea, a chi ama le narrazioni molteplici.


Fulvio consiglia 
Fervore di Toby Lloyd (Neri Pozza)
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Perché: perché è un romanzo appassionante che sviluppa diversi piani narrativi, con un ritmo incalzante e personaggi potenti, misteriosi, inquietanti e pericolosi. È scritto in uno stile diretto, coinvolgente e chirurgico. Tutto gira intorno a una storia che prende una piega fatale. Un esordio inaspettato e di un autore che riserverà future sorprese.
A chi: a coloro che cercano romanzi originali in cui si fondano generi diversi, dove, fino all'ultima pagina, si rimane con il dubbio di essere stati trascinati in una storia intensa, spaventosa, inquietante, stimolante e su cui continuare a interrogarsi. Chissà per quanto.


Giada consiglia 
L’amore è un fiume di Carla Maidera (Fazi)
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Perché: perché Carla Maidera racconta una storia di carnalità, amore e violenza con uno stile schietto e sincero. L’amore è un fiume è il racconto di un triangolo amoroso, nel quale Dalva, Venâcio e Lucy sono, a loro malgrado, protagonisti. È un viaggio nell’amore non idealizzato, in quella passione che fa male e nella saudade, quel sentimento di nostalgia profonda, che sembra chiedere il conto ai tre protagonisti che rimangono, però, ancorati a quei rapporti così disfunzionali. L’autrice trasporta in una storia densa, nella quale sono le figure femminili ad avere un ruolo chiave che, sebbene diverse, dimostrano la stessa voglia di non arrendersi, cercando in qualche modo una parvenza di pace e serenità.
A chi: a chi vuole portarsi in vacanza un libro tanto breve quanto intenso, a chi ama immergersi in storie non scontate, a chi vuole indagare il potere del perdono.


Giulia consiglia
Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley (Harper Collins)
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Perché: avventure di cavalieri, misteri e magie, storie d'amore sono gli elementi alla base del ciclo arturiano. A qualunque età, il fascino della tavola rotonda e di re Artù non smette mai di attirare lettori e lettrici. Nel romanzo di Marion Zimmer Bradley ci si confronta con la rilettura del mito attraverso gli occhi femminili, quello delle sacerdotesse della Dea in un'epoca in cui l'impero romano è tramontato e la religione cristiana si fa strada in maniera prepotente. Morgana, da sempre dipinta come la malvagia sorella di re Artù, è qui una sacerdotessa degli antichi culti che, insieme alla sua mentore, Viviana, combatte per impedire che la terra di Avalon, cuore magico e pulsante della isole britanniche, svanisca per sempre nelle nebbie del tempo.
A chi: a chi apprezza i retelling e vuole scoprire una rilettura del ciclo arturiano più incentrata sulle donne dell'epica che non sulle gesta dei cavalieri.


Gloria consiglia
Ho qualche domanda da farti di Rebecca Makkai (Bollati Boringhieri)
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Perché: i thriller ben fatti non sono mai solo indagini e ricerca di un colpevole, ma mettono sul piatto temi caldi del proprio tempo e Rebecca Makkai non si risparmia: violenza di genere, discriminazione, abusi di potere da parte di professori, potere (positivo e manipolatorio) dei media. Il tutto sulla scia di un cold case su cui la protagonista torna, quasi con timore, a indagare: è infatti tornata in veste di insegnante al college dove ha trascorso quattro anni di formazione piuttosto turbolenti. E dove è stata uccisa la sua compagna di stanza, Thalia. 
A chi: a chi è disposto a lasciare che la narrazione si complichi davanti ai propri occhi per testimoniare riflessioni più ampie su temi cruciali. Chi cerca "solo" la risoluzione del caso probabilmente si annoierà; chi invece accetta un ritmo che muta e a tratti si fa più meditativo, da denuncia sociale e quasi inchiesta giornalistica, sarà appagato. 


Marianna consiglia 
Chiudi gli occhi, Nina di Paolo Mascheri (edizioni Clichy)
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Perché: si tratta di un libro ben scritto e dall’argomento che invita a riflettere sulla paternità in assenza di vincoli biologici e sulla necessità di rialzarsi dopo un lutto importante. Andrea, protagonista e unica voce narrante, si barcamena tra i ricordi e il bisogno di prendere coscienza del presente da superstite insieme alla piccola Nina. La scrittura è intima, delicata e, nello scavo psicologico condotto dallo stesso protagonista, spietata.
A chi: per coloro che desiderano farsi coinvolgere da una storia  grazie alla qualità intimistica della scrittura.


Marianna consiglia anche 
Una terra per restare di Jadd Hilal (Astarte edizioni)
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Perché: Una terra per restare è un romanzo polifonico e racconta la storia vera, in parte romanzata, di quattro generazioni di donne della famiglia dello scrittore, Jadd Hilal, costrette a emigrare in continuazione dal Medioriente all’Europa a causa delle guerre e del clima di incertezza. È un libro dove le protagoniste sono sempre in bilico tra la necessità di mettere radici e il bisogno di fuggire.
A chi: per coloro che desiderano conoscere voci provenienti da quelle terre martoriate dalla guerre, come la Palestina e il Libano, facendosi coinvolgere da un intenso romanzo familiare.


Sabrina consiglia 
Delia o un mattino di giugno di Margherita Loy (Barta)
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Perché: perché è un romanzo delicato che racconta di una rinascita, quella di una donna che, abbandonata dal marito, si dimentica di amarsi e si lascia andare all'esistenza riempita solo dagli impegni che scandiscono la quotidianità. Lo scatto per ritrovarsi è un incontro casuale con un signore anziano che, giorno dopo giorno, la riconduce all'amore per la vita e per la donna che era stata.
A chi: a chi sta cercando una luce per cambiare, una motivazione per riprendere in mano il filo della propria vita. A chi ha il desiderio di leggere una storia insolita, leggera e profonda al contempo, con un finale tutto da scoprire.