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#PercorsiCritici - n. 61 - Gli uomini e l'amore tra le pagine dei libri

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Già in un #PercorsiCritici di qualche tempo fa (il n. 53, per la precisione) abbiamo affrontato il tema amoroso, e lì abbiamo raccolto alcuni titoli che dessero un'idea, per quanto sempre provvisoria e parziale, di come questo sentimento fosse stato rappresentato nelle graphic novel. Ebbene, oggi abbiamo deciso di riprendere questo tema ma di declinarlo in un nuovo modo, dando spazio a quelle storie che vedono protagonista lo sguardo maschile innamorato. Curiosando qua e là, tra i titoli recensiti sul nostro sito, effettivamente, sono usciti diversi contributi sull'argomento, sia in terra nostrana che in campo internazionale.

Per iniziare, a tal proposito possiamo citare l'ultimo libro di Luigi Nacci, I dieci passi dell'addio (Einaudi, 2024), in cui il protagonista ripercorre la storia d'amore con la sua compagna, annegando nei ricordi e mischiandoli alla vita presente. Il tutto, alla luce della recentissima rottura, che richiede di essere lentamente accettata. Dettagli di vita si alternano a riflessioni universalistiche sui sentimenti e sui "passi", per l'appunto, dell'addio, in un romanzo che si ammanta di filosofia e di speculazioni sull'amore. 


Altra voce maschile a raccontare una rottura è quella - delicata e toccante - di Matteo Bussola. Nel suo L'invenzione di noi due (Einaudi, 2020), da cui è stato tratto un film in uscita il prossimo 18 luglio, la storia tra i due protagonisti, iniziata sui banchi di scuola e giunta ad una convivenza, è giunta a un punto morto. L'amore sembra svanito e tramite Bussola capiamo a fondo tutta la malinconia e il dolore che la fine di una storia porta con sé.

Estremo nel trattare l'addio, immaginando una separazione definitiva in seguito a un grave incidente, Emanuele Aldrovandi in Il nostro grande niente (Einaudi, 2024) fa adottare al suo io narrante un punto di vista straordinario: il protagonista osserva (dal cielo?) la compagna che avrebbe sposato di lì a poco affrontare le fasi del lutto e lentamente ricostruirsi una vita. Le analessi sul passato insieme sono ora divertenti ora struggenti, ma non mancano le pagine in cui si prende atto di qualcosa che non andava, perché nessuna storia è perfetta. Libro in cui non mancano i colpi di scena, alcuni dei quali decisamente imprevedibili, questo esordio di Aldrovandi è delicato e potente al tempo stesso. 

Ma cosa succede quando le voci maschili non si fanno portavoce di una crisi ma della ricerca - che sembra impossibile da portare a termine - di una relazione seria e duratura? A mostrarci i rovelli interiori degli uomini in cerca d'amore ci hanno pensato, tra gli altri, Pif e Marco Marsullo: il primo dei due, in La disperata ricerca d'amore di un povero idiota (Feltrinelli, 2022), mette in scena con toni semiseri l'avventura di Arturo, un (quasi) quarantenne che decide di diventare una specie di cavia per una sperimentazione particolare, ovvero una app che promette, grazie ad un algoritmo nuovo, di farti trovare l'anima gemella. Ci riuscirà? Curiosamente, anche il protagonista del libro precedente di Pif, Che Dio perdona a tutti (Feltrinelli, 2018) si chiamava Arturo era alla ricerca di un amore sincero. In quel caso, però, a un innamoramento, anche piuttosto potente, seguiva lo spassoso tentativo di essere accolto nella vita di lei, con la condivisione di una religiosità molto profonda, con esiti talvolta tragicomici.

Che dire invece di Tutte le volte che mi sono innamorato (Feltrinelli, 2022)? Il delicato romanzo di Marco Marsullo ci fa conoscere Cesare, trentacinque anni, maestro elementare, che si ritrova in un momento di forte crisi personale: nonostante le tante storie, ancora non ha trovato la donna della sua vita. Ed è in occasione del matrimonio di Sandro, suo caro amico di vecchia data, che Cesare decide di provarci seriamente e sistematicamente, per vedere di trasformare il "+1", aggiunto a penna sull'invito, in un amore vero. Sul sito trovate anche l'intervista che l'autore ci ha gentilmente concesso.

Certo, c'è anche chi pensa di aver trovare l'amore e forse invece è soltanto una passione giovanile, ma ciò non toglie che i sentimenti provati abbiano un'intensità e una forza probabilmente irripetibili. Lo leggiamo in una storia di formazione (non solo amorosa) breve ma folgorante: Acqua di mare di Charles Simmons (SUR, 2019), in cui Michael rievoca l'estate dei suoi quindici anni, uno spartiacque fondamentale, come si evince già dall'incipit: «Nell'estate del 1963 mi innamorai e mio padre annegò».

L'ostinazione di Michael, immaturo, nel portare avanti un flirt estivo (e verificare con mano le terribili conseguenze della gelosia) si fa invece vera e consapevole perseveranza in Cashel Greville Ross, protagonista di Il romantico di William Boyd (Neri Pozza, 2023). Grande romanzo dall'afflato ottocentesco, colmo d'avventura e di colpi di scena, Il romantico racconta dal punto di vista di Cashel le sue tante peripezie e tra queste un amore disinibito e almeno apparentemente proibito, che alterna momenti di passione estrema a periodi di lontananza anche molto lunghi. 

Ancora diversa, perché dolce e moralmente limpida, è la perseveranza di Cono Trezza, protagonista di Sono tornato per te di Lorenzo Marone (Einaudi, 2023): Serenella è per lui l'unica certezza, anche quando i compaesani gli sconsigliano di frequentarla. Per Cono il ricordo della loro storia è uno straordinario sprone a non lasciarsi andare nel periodo drammatico vissuto in campo di concentramento, dove diventa «pugile per necessità più che per passione». 

Sempre in casa nostra, poi, non possiamo non citare, a proposito di questo tema, l'interessante Ogni storia è una storia d'amore (Mondadori, 2017), in cui Alessandro D'Avenia raccoglie e racconta gli amori dei grandi artisti, donne elevate a muse eterne: Dante e Beatrice, certamente, ma anche Keats, Leopardi, Vincent Van Gogh, Federico Fellini e così via.

In terra straniera, invece, tra i tanti titoli che possiamo considerare un classico contemporaneo, citiamo un romanzo particolare, che fa del relativismo del racconto la sua bandiera: La versione di Barney (Adelphi, 2005): un lungo racconto in cui ricordo e invenzione (?) si mescolano e il punto di vista dell'uomo che narra è utile a tracciare un resoconto della sua, personalissima, esperienza.

Chiudiamo, infine, ricordando che l'amore, il sentimento forse più decantato di sempre, ha trovato spazio nelle parole poetiche, oltre che in quelle in prosa. Celeberrimi i versi di Dante e Petrarca, certamente, ma se vogliamo spingerci in tempi più recenti non possiamo non citare due dei più grandi poeti che sono diventati cantori per eccellenza di questo tema: Pablo Neruda e Nazim Hikmet.