VENEZIA
Un quaderno di schizzi
di Matthew Rice
L'Ippocampo, marzo 2024
Traduzione di Paola Salvadori
Vedi il libro su Amazon
Matthew Rice, noto designer inglese, ha una particolare adorazione per i paesaggi e gli acquerelli. Nelle sue guide illustrate ritroviamo il formato dei taccuini da disegno e ci ritroviamo tra palazzi, ponti, calli, maschere, canali, chiese, colori, come fossimo noi stessi a prendere appunti e tracciare linee sulla carta, che per magia diventano elementi unici, dalle cui fondamenta nascono città come Venezia e Roma.
Ai disegni si accompagnano i cenni storici, sia per la Serenissima che per la Città Eterna, che si mostra in tutta la sua bellezza. E quindi l’acqua lascia spazio alle pietre, alle rovine, alle chiese barocche, agli immensi parchi e ai mercati. L’equivalente di un moderno tour romantico accompagna il lettore dentro viste reali, ma con la forza immaginifica di piccole meravigliose opere d’arte, che ci restituiscono un mosaico di luce e colori.
Venezia è una città sempre uguale a se stessa e sempre nuova, capace di ispirare in chi la ritrova, ogni volta, un’emozione fortissima e delle sensazioni uniche. Ogni volta che passeggio per questa città scopro un lato nuovo, che poi si riflette dentro di me, per farmi scoprire come questa città sia in grado di restare nel cuore di chi la ama, e di cesellarne un pezzettino di anima alla volta. Così, anche per l’attento Rice, la città è un serbatoio di certezze di curiosità.
Dai campi, che erano proprio zone verdi poi diventate piazzette, lo sguardo si allarga sugli abitanti, sulle abitudini, su una popolazione che dagli anni Sessanta ha iniziato a lasciare spazio all’idea di Venezia come museo, dove i mestieri di un tempo lasciano posto ad alberghi e negozi di souvenir. Alla ricca aristocrazia, che passeggiava per le calli, ora fanno eco, fino a notte fonda, i discorsi annacquati di spritz degli studenti universitari.
Poi ci sono tutte le indicazioni, che via terra portano solo verso un luogo, quello che Napoleone ha definito il salotto della città, ovvero San Marco. Storie di palazzi, di marmi e pietre, che solo gustandoli dall’acqua ci riportano a quel magico Settecento che fu. Poi Cannaregio, il quartiere residenziale e il ghetto, che è antichissimo e isolato, quasi un universo parallelo, in cui da sempre si intrecciano e trionfano, l’anima ebraica e lo spirito veneziano.
Poi la Venezia veneziana per eccellenza, ovvero Castello, il sestiere in cui si erge la basilica dei santi Giovanni e Paolo, luogo simbolico perché dedicato alla sepoltura dei dogi, per curiosare fino all’Arsenale, fondato nel XII secolo (luogo tanto amato ai fedelissimi della Biennale, insieme ai Giardini), che un tempo era la più grande fabbrica navale del mondo. Subito dietro l’Arsenale si trova l’Isola di San Pietro in Castello, con la prima basilica di Venezia, sede del patriarca, che contiene ancora la cattedra di San Pietro.
Uno dei luoghi da me più amati, e che Rice descrive e disegna in questo piccolo albo-guida, è Dorsoduro, con i suoi canali magnifici, la basilica del Redentore e i magnifici quadri custoditi nei splendidi musei, dalle gallerie dell’Accademia al Palazzo Venier dei Leoni, sede della Peggy Guggenheim Collection, per non parlare degli altri splendidi edifici tutti da scoprire, tra arte, vita quotidiana, sacro e profano.
Oltre ad altre zone della splendida città di Venezia e a un tuffo nei dintorni, tra Murano, Burano, Torcello e il Lido, il libretto ci porta, con delle descrizioni che vanno dal generale al particolare e che vengono sempre accompagnate da mirabili disegni, dalla Storia dei primi insediamenti alla moderna Venezia, senza tralasciare l’architettura, la scultura, la pittura, ma anche la fauna e la flora, il cibo, le bevande e le rassegne più importanti che animano la città, in un viaggio mirabolante di schizzi e colori, che fanno rivivere, su carta la magica atmosfera di questo regno unico, arricchito dalla luce e dai suoi riflessi, che incredibilmente rivivono nelle pagine di questo quaderno di schizzi.
Poi c’è il quaderno dedicato a Roma, che, rispetto alla luce e alla leggerezza della Serenissima, fonda la sua forza sulla pietra. È il suo essere profondamente ancorata alla terra che rende così potente e unica questa città meravigliosa, non a caso denominata Caput Mundi. L’opulenza di Roma, la sua sublimazione, avvenuta attraverso capolavori del cinema, la rendono ancora oggi una città da assaporare e conoscere, perdendosi tra i monumenti più noti e le vie laterali, immergendosi tra sapori e scorci magnifici, passeggiando tra giardini e storiche.
Dai Fori al Vaticano, dal centro al litorale, dai colli alle sale dei musei, tutto è indimenticabile. Dopo una breve premessa generale, l’autore ci porta per mano attraverso il primo dei percorsi più amati, quello dei Fori, conducendoci alla basilica di Massenzio e via via fino ad altri resti memorabili, sorprendendoci davanti al Colosseo e immaginando i fasti di un tempo di fronte ai musei capitolini. Poi sull’Aventino a cercare un po’ di ristoro, per gustarsi la basilica di Santa Sabina, per poi immergersi di nuovo nel caos del traffico del Lungotevere. Campo Marzio e Campo de’ fiori, zone gremite di turisti, con le immancabili visite fotografiche tra fontana di Trevi, piazza Navona e Pantheon.
In giro per Roma ci si accorge della maestosità di questa città, si può scenograficamente andar su e giù per i Colli, ammirando dal Pincio, proseguendo alla sua sinistra, oltre la Villa Medici, la chiesa di Trinità dei Monti con la sua scenografica scalinata. Poi ancora degli scorsi e delle indicazioni del Vaticano, di Trastevere e di Testaccio e un tuffo nell’Appia Antica, tra passeggiate e tombe imperdibili.
Ma anche fuori Roma non mancano meraviglie da vedere, come Ostia Antica, con il teatro di età augustea e Tivoli o Villa Adriana, immortalate dai viaggiatori dei Grand Tour settecenteschi. Anche questo quaderno di schizzi ha una sezione conclusiva riservata alla Storia, ai particolari architettonici, alla scultura e alla pittura e alle abitudini alimentari dei suoi abitanti.
Due volumetti preziosi, da utilizzare come promemoria, come guide o come piccoli gioielli per ricordare quello che ci portiamo dentro di queste città, la bellezza, la storia e la cultura, di cui non finiremo mai di sorprenderci e che vorremmo saper immortalare in uno schizzo, come è riuscito a fare Matthew Rice.
Samantha Viva
Social Network