Fervore
di Toby Lloyd
Neri Pozza, luglio 2024
Traduzione di Silvia Albesano
pp. 336
€ 19,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Quella sera, quando la madre di Tovyah aprì la porta della sua stanza e gli diede la notizia, lui sentì il bisogno di andare di sopra a guardare. Aveva visto un topo morto, spiaccicato contro il bordo del marciapiede, la testa in una pozza di sangue, ma non aveva mai visto una persona morta. Neanche in fotografia. «Piangi pure, se ti va» disse Hannah. Lei non stava piangendo. Baciò il figlio minore sulla testa e lasciò la stanza. (p. 19)
Come tutte le disposizioni verbali contenenti istruzioni che confondono chi le ascolta, le ultime volontà di Yosef vennero semplicemente ignorate. In ossequio a consuetudini secolari, Eric decretò che il padre sarebbe stato avvolto nel suo tallit e seppellito all’East Ham Cemetery, accanto all’amatissima Janet. Solo Elsie si oppose. Mentre il corpo veniva calato nella fossa, arretrò schioccando la lingua. E quando la madre le allungò un piccolo sasso rotondo da mettere sulla tomba, lei se lo infilò in tasca. «È tutto sbagliato» disse. Elsie stava attirando l’attenzione dei presenti, ma Hannah lasciò correre. (pp. 21-22)
«Preoccupanti» suggerì la signora Wilson. «Preoccupanti. Sì». Hannah chiese perché. «Per dirla senza troppi giri di parole, Elsie ha un’immaginazione violenta. Questa settimana, per esempio, ha scritto una storia su una giovane donna che il padre, tornato dalla guerra, ha legato a una staccionata, le mani dietro la schiena, per poi darle fuoco, mentre tutti i vicini assistevano dai loro giardini». (p. 26)
Lloyd scrive un romanzo tragico, a tratti ironico e con personaggi straordinari, i quali hanno solo la forza di muoversi come marionette impazzite, mentre un fuoco mistico le divora davanti ai nostri occhi. Ne sono consapevoli, combattono disperatamente per uscire da un destino che sembra predefinito, e per quanto la loro intelligenza, il loro coraggio, il loro fascino, la loro cultura, siano alleati in questa battaglia, il nemico contro cui combattono sembra inarrestabile, forse perché è racchiuso dentro al significato che loro danno alla presenza di Dio. Una divinità potente che se guardata nella sua grandiosità, può fare impazzire, come chi cerchi di contemplare con la propria mente tutto l'Universo. Forse questo è successo ad Elsie? Ha visto qualcosa che l'ha fatta impazzire?
Il meccanismo narrativo di Lloyd sembra perfetto, perché ogni rotella gira per chiudere la struttura della trama in un finale biblico, dove nessuno è innocente, libero e salvo. Dove il male si confonde con il bene e dove quello che crediamo sia da evitare forse ci sta aiutando ad uscire da un incubo e viceversa, ciò che pensiamo sia salvifico ci farà impazzire. Su questa ambiguità della fede, della sua forza razionale e mistica, dell'oblio spirituale contemplato da una mente che chiede verità, si svolge un romanzo coinvolgente e a tratti destabilizzante. In questo fervore religioso, ogni personaggio combatte la sua battaglia con una forza narrativa che solo uno scrittore attento ai cambiamenti caratteriali, anche quelli più sottili, poteva regalarci. Il ritmo ci avvolge fino all’epilogo al quale dobbiamo al più presto arrivare, se non vogliamo rimanere abbagliati da una trama che ci trascina sempre più verso il dubbio, il timore e la sensazione che qualcosa di tremendo capiterà a tutti loro. O a tutti noi?
Fulvio Caporale