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Un'opera letteraria a tutto tondo che fonde generi diversi in un unico inquietante romanzo: "Attraverso la notte" di William Sloane

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Attraverso la notte
di William Sloane
Adelphi, maggio 2024

Traduzione di Gianni Pannofino

pp. 279
€ 19,00 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)

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Nella sua introduzione a questo inquietante e complesso romanzo, Stephen King ha scritto che si tratta di un'opera a tutto tondo. E in effetti Attraverso la notte di William Sloane fonde, in un unico romanzo, generi diversi: la fantascienza, l'horror, la commedia, il thriller e il romanzo di avventura

E sono proprio queste esperienze, strane, inquietanti, surreali, quelle che contraddistinguono il romanzo di William Sloane e che lo rendono un genere letterario difficile da definire. La storia inizia nel 1936. In una notte di inverno. Bark e Jerry sono amici da molti anni, tanto che Bark ha una stanza tutta sua nella casa del padre di Jerry. Una sera, per festeggiare i loro anni universitari, vanno a vedere una partita di football nel loro ex campus universitario, poco distante dall’edificio dove hanno vissuto e soprattutto dove Jerry ha studiato con il professor LeNormand, uno scienziato le cui teorie sono molto controverse. Jerry, dopo la partita, decide di andarlo a trovare ma quando, insieme a Bark, sale nel suo studio, assisterà ad un incubo, a una tragedia inspiegabile nei suoi dettagli ma tremendamente reale; e proprio la particolarità di quell'evento, le cui cause sono incomprensibili, trascineranno Jerry verso il suicidio e porteranno Bark a ripercorrere ogni passo della vicenda per capire cosa ha spinto il suo amico a compiere un atto così drammatico. 

Non sono certo che sia cosa saggia rendere pubblica questa storia. Io e il dottor Lister abbiamo avuto qualche esitazione. La nostra decisione finale si fonda sulla convinzione che non è mai opportuno insabbiare la verità. Non ci aspettiamo che venga immediatamente accettata. Alcune esperienze sono estranee alla vita di tutti i giorni,  condannate per un certo tempo a errare nella notte prima che la mente umana possa riconoscerle per ciò che sono o liquidarle come semplici fantasie. (p. 24)
Solo il padre di Jerry, che per Bark, oltre a essere un uomo integerrimo e dai nervi d'acciaio, ha la capacità di comprendere ciò che appare inspiegabile, deve conoscere la loro storia. Bark è convinto che solo lui potrà aiutarlo, anche se ha perso da poco il figlio. Ma il padre di Jerry, come tutti gli uomini di scienza, segue la logica e questa storia non ha nulla di logico, né di razionale. 
Avrei raccontato la mia storia con attenzione, restando il più possibile dento i confini della ma omettendo alcuni particolari. Non sarebbe stato saggio dire che c'era anche lei  in quella stanza quando Jerry aveva preso la pistola dal cassetto e... Ero molto stanco e la mia mente non era del tutto lucida. Avrei dovuto essere molto prudente. (p. 34)

Ma c'è un altro personaggio che, come una calamita dalla potenza attrattiva enorme e irresistibile, si insinua nelle loro vite. Il suo comportamento all'inizio è strano, ma rientra in una serie di parametri accettabili per poi diventare un punto di riferimento di tutto il racconto, un enigma insolubile fino alla fine. 

Portava una gonna scura di tweed grezzo tagliata malissimo, con l’orlo tutto storto. Sopra la gonna indossava un maglione di lana fatto a mano, di un marroncino insulso e con delle incongrue mezze mani che. Le calze erano di un colore che stonava con quello della gonna, e ai piedi aveva un paio di Oxford nuove, malamente consumate sulla punta. L’effetto generale era proprio quello che mi sarei aspettato dalla moglie di LeNormand, se non mi fosse stata dipinta come una bellissima creatura. Di primo acchito provai sollievo. Io ho timore delle donne belle, e la descrizione di Murray mi aveva portato fuori strada. Non sarebbe stato difficile rivolgere qualche parola banale e pietosa a quella signora, per poi defilarsi in quattro e quattr’otto. Era una persona come un’altra, niente di più.  Ma a una seconda occhiata mi resi conto, con un sussulto di stupore, di essermi completamente sbagliato. (p. 98)

In un incrocio misterico, i tre personaggi trovano un equilibrio fra loro: Jerry e Bark già lo avevano prima e la moglie del professore morto, Selena, entra in punta di piedi nella loro amicizia ma come un virus cambierà tutto ciò che per loro era la certezza delle loro convenzioni, dei loro riti e delle loro amicizia. Un primo piano narrativo è la loro vicenda, un secondo piano è la loro relazione, il terzo piano è ciò che cambierà la loro vita per sempre.

Attraverso la notte è un romanzo ossessionante, leggendolo ti rendi conto che rimane sempre un tassello non svelato, qualcosa che devi comprendere e che ti inquieta nello stesso modo in cui inquieta e tormenta i protagonisti della storia.

William Sloane è uno scrittore di talento e se possiamo leggere solo due suoi romanzi, non ne ha scritti altri, Attraverso la notte pubblicato in Italia da Adelphi e The edge of running water mai apparso in Italia, non possiamo non renderci conto che avrebbe potuto fondare un genere letterario. Il suo è uno stile apparentemente semplice, classico nelle sue descrizioni, che però costruisce un meccanismo a spirale in cui i personaggi vengono calamitati con una forza inarrestabile. E solo alla fine comprendono per quale motivo il loro destino è segnato per sempre. Inoltre, ogni metafora, descrizione, dettaglio, personaggio, rimangono in parte insoluti, incompresi, forse anche alla fine della storia, che svela molte cose, ma non tutte. Per costruire un romanzo con una sostanza così difficile da definire ci vuole una conoscenza letteraria e una preparazione stilistica notevoli, e d’altra parte Sloane ha passato la sua vita fra i libri, come editore, redattore e professore. 

Questo romanzo, tradotto in italiano da Gianni Pannofino, con una traduzione precisa e attenta allo stile dell’autore, è un piccolo gioiello di sorprese. Man mano che ci si inoltra nella lettura ci si rende conto che siamo intrappolati nella sua trama e che non possiamo fare altro che proseguire fino alla conclusione. Pochi romanzi hanno una forza di questo tipo. E proprio il fatto che lo stile permetta all’autore di riempire di quella sostanza il romanzo colpisce ancora di più l’attenzione di chi lo legge. E alla fine rimane la certezza, la quale si trasforma a tratti anche in un dubbio atroce, che ciò che non sappiamo sia l’unica vera realtà di quello che abbiamo letto.

Fulvio Caporale