Iniziamo con un romanzo, L'eredità dei padri, di Rebecca Wait (edizioni e/o, 2021), che è ambientato su un'isola delle Ebridi, in cui un vento sferzante flagella la natura circostante e costringe i protagonisti a mettersi al riparo. Questo li porterà anche, tuttavia, a far venire a galla verità fino a quel momento nascoste.
Infatti, se in Wait il freddo è importante perché di fatto un ambiente tanto isolato non consente la via di fuga, è bene ricordare che anche Roy Jacobsen, in Gli invisibili (Iperborea, 2022), primo volume di una saga, ha scelto di ambientare la propria narrazione in un microcosmo raccolto e difficile da raggiungere se le condizioni climatiche si fanno critiche: le isole Lofoten, una sorta di regno in cui l'uomo, per sopravvivere, deve imparare a fare i conti con temperature sottozero e condizioni avverse. Qui si snoda la saga dei Barroy, una famiglia che vive sull'isola di cui porta il nome, e che generazione dopo generazione affronta il mondo magico e altrettanto difficile delle terre estreme, in un tempo che sembra fermo ed eterno.
Altrettanto immobile pare il tempo che abita le pagine di Noi, i vivi, di Oliver Bleys (Clichy, 2019): in questo caso siamo al confine tra Cile e Argentina, ma non fatevi ingannare e non pensate subito a temperature calde, perché siamo sulle Ande, e lì il protagonista, l'elicotterista Jonas, resta bloccato da una tempesta di neve. Questa tormenta, tuttavia, ha qualcosa di particolare, perché, protraendosi per giorni e giorni, sembra spingerlo a restare in compagnia degli abitanti del rifugio in cui ha trovato riparo, fino al finale, imprevedibile e poetico.
Tornando alla casa editrice Iperborea, d'altronde specializzata in letteratura nordica, non possiamo non citare Il grande Nord, di Malchy Tallack (Iperborea, 2024), un volume in cui, come recita il sottotitolo, il protagonista-autore decide di partire dalle isole Shetland e di compiere un viaggio attorno al sessantesimo parallelo Nord. Qui incontrerà paesaggi mozzafiato e orizzonti sconosciuti, ma incontrerà anche parti di sé del tutto nuove.
Ambientato sotto la neve è Amore, di Hanne Ørstavik (Ponte alle Grazie, 2019), in cui una madre e un figlio si sono appena trasferiti in un paesino della Norvegia del Nord. Uscendo di casa per motivi diversi, i due si separano e li seguiamo nelle disavventure che incontreranno, in un ambiente reso potenzialmente ostile dal freddo polare. Profondamente intenso nel suo minimalismo, freddo solo in superficie, Amore è uno dei titoli più famosi della scrittrice norvegese.
Il freddo, la neve, il ghiaccio: tutti elementi che, lo sappiamo, spesso sono presenti anche nelle favole nordiche per l'infanzia: è il caso di Il castello di ghiaccio, di Tarjei Vesaas (Iperborea, 2022), in cui l'ambientazione che dà il titolo al libro è sfondo della sparizione di un'adolescente, per la quale si attiva subito la ricerca. Sarà un'amica della ragazza a scoprire quale magico mistero si cela dietro questo fantastico castello...
Sempre nell'ambito favolistico ritroviamo uno dei nomi più noti della letteratura per ragazzi, ovvero Hans Christian Andersen, con il suo La regina delle nevi (L'Ippocampo, 2015), in cui i due protagonisti, Kay e Gerda, ritrovano uno specchio magico, che riflette solo il peggio delle persone e che improvvisamente si rompe, raggiungendo coi suoi frammenti Kay. Quest'ultimo diventa così cattivo e cinico, tuttavia non tutto è perduto: spetterà a Gerda rimettere le cose a posto...
Chiudiamo con una pubblicazione un po' diversa: infatti, se generalmente la stagione associata a fiori e giardini è la primavera, in realtà non è del tutto vero. Giardini d'inverno, di Cedric Pollet (L'Ippocampo, 2017) squaderna di fronte a noi tutta la bellezza della natura durante il periodo più freddo dell'anno.