«L'amore non è altro che una proiezione delle proprie carenze»: "Cicatrice" di Sara Mesa

 


Cicatrice
di Sara Mesa
Bompiani, 2017

Traduzione di Sara Cavarero
1^ edizione in lingua originale: 2015

pp. 190
€ 17 (cartaceo) 
€ 9,99 (ebook)


Sente sempre più incalzante il desiderio di porre un freno, ma non fa nulla. Inserisce Knut nella sua quotidianità come un'ulteriore routine, a volte noiosa, a volte imbarazzante, altre positiva. Cosa le costa continuare a scrivergli? Al lavoro ha parecchie ore vuote, si annoia a morte. Perché finirla così? Perdere tutto? Non si conosce un tipo come Knut ogni giorno. (p. 42)

Inizia con uno scambio di messaggi su un forum online: Sonia, dopo aver preso parte a una serata deludente di incontri al buio, viene contattata da uno degli iscritti, Knut Hamsun, che quella sera, tuttavia, non si era presentato. La proposta che arriva dopo qualche messaggio è insolita: Knut vuole una foto di Sonia (e fin qui...), e in cambio le manderà qualsiasi libro lei desideri. Non intende comprarli, no, ma rubarli per lei

Una proposta insolita, quasi giocosa agli occhi di Sonia, che accetta più per sfida e curiosità che per reale interesse. Non sa che così sta dando inizio a un'invasione del suo mondo: sta lasciando il suo indirizzo a uno sconosciuto, che le manderà pacchi contenenti oggetti sempre più spesso scelti da lui, indipendentemente dalle richieste di Sonia o dal suo invito a evitare simili regali costosi. È con leggerezza che Sonia lascia entrare Knut nella sua quotidianità, con leggerezza che gli risponde spesso, sempre più spesso, sul luogo di lavoro, perché si annoia a digitalizzare materiali d'archivio. Forse Sonia non ha pensato, nell'intraprendere questo scambio epistolare, che Knut, nel mandarle quei regali in pacchi sempre più pesanti, sempre più ricchi di merce costosa rubata per lei, sta esercitando un potere. Sì, perché libri, biancheria intima elegante, scarpe di marca non sono che un modo per trovare un posto nella sua vita. Solo che lei, a differenza di Knut, ha una vita, ha un partner che potrebbe non gradire simili attenzioni da parte di uno sconosciuto. 

A rassicurare Sonia, forse, ci sono le convinzioni di Knut sul suo volere un rapporto puramente platonico con lei, mantenendo quei settecento chilometri che li separano: lui la sprona a far meglio, a lasciare il lavoro e a dedicarsi alla scrittura, perché intravvede in lei un talento; e allora ecco che le manda libri che possono concorrere alla sua formazione, ma anche abiti, scarpe e profumi per esaltare la sua bellezza. Insomma, Knut adula Sonia, la accetta totalmente, anche con le sue imperfezioni. E le ribadisce che «non c'è forma più piacevole di concepire una fantasia che sapere che la sua realizzazione è impossibile» (p. 144). 

E noi lettori assistiamo a quelle fantasie - talvolta erotiche, talaltra vagamente inquietanti e morbose -, le vediamo ora sedurre ora spaventare Sonia, che cerca in più occasioni di distaccarsi da questa che, di fatto, è una relazione. Amore? Ossessione? Manipolazione? Difficile capirlo, perché i confini sono porosi e Knut fa di tutto per superarli scavalcando le convenzioni. Così, oltre a chiederci chi sia questo personaggio così misterioso (di lui, per lungo tempo non conosciamo nemmeno l'aspetto fisico), vogliamo scoprire se abbia un piano in mente, o se quella con Sonia sia una forma d'amore, una relazione che esclude toccarsi ma che mette comunque al centro il corpo:

Di fronte a lei, un essere che respira, che suda, che si agita, che trema, che sorride, la osserva furtivamente. Era vero. Esisteva. Era. (p. 109) 

Possiamo considerare Cicatrice un romanzo psicologico molto fine, intriso di erotismo, ma anche di altre grandi tematiche, care a Sara Mesa e presenti anche nei suoi romanzi successivi, Un amore (La Nuova Frontiera, 2021) e La famiglia (sempre per La Nuova Frontiera, 2024): il potere trasformativo innescato dall'Altro, in un legame mai realmente pacifico o sereno; i rapporti di forza nelle relazioni; un vuoto da riempire, spesso alla ricerca di un senso o perlomeno di un brivido (e, caso singolare, in tutti e tre i libri c'è un personaggio che prova a rispondere a questa ricerca rubando). 

Romanzo "a due", in cui il contesto viene spesso fagocitato dall'assolutezza della relazione, Cicatrice non ha bisogno di tanti altri personaggi (infatti, Verdù, il partner di Sonia nella vita "reale", è poco più di una comparsa e sarà di ostacolo; della loro quotidianità sappiamo poco, pochissimo). Questo può portare alcuni lettori a trovare monocorde la trattazione, ma in realtà nel romanzo di Sara Mesa c'è un tema centrale - certamente ossessivo - che si sviluppa nel corso di tutta la narrazione, e svincolarsi da questo distoglierebbe dalla pervasività di una relazione che assorbe tempo, energie, speranze, e che rende dolorosissimo - e assolutamente reale - qualsiasi prospettiva di distacco. Perché come ricorda Knut,

Lo sai già: sentire la mancanza di un istante è sentire la mancanza di ciò che eravamo un tempo. (p. 176)

GMGhioni