"Tutte le cose perdute" di Lukas Hartmann: la differenza tra il possesso e la cura


Tutte le cose perdute
di Lukas Hartmann
Iperborea, aprile 2024

Traduzione di Valentina Freschi

pp. 160
€ 12,82 (cartaceo)


Dove finiscono tutte le cose che perdiamo? Se c'è un pozzo segreto non ci è dato saperlo e nemmeno se un armadio a sei ante riuscirebbe a nascondere tutto. C'è forse un posto che racchiude ogni cosa perduta per custodirla meglio, per prendersene cura con gelosia e affezione sincera, ma anche lì non è possibile accedervi senza scrutare per primo tra le nostre cose importanti.

Tutte le cose perdute di Lukas Hartmann è una meravigliosa avventura che porta il sapore dei grandi classici per l'infanzia ma edito da Iperborea per la collana Miniborei, una proposta di piccole grandi storie dedicate alla fascia di età dai 3 ai 14 anni, selezionate per portare in Italia il famoso approccio nordico all'infanzia: meno castelli fatati e principesse e più bambini alle prese con la vita quotidiana, con le sue gioie e i suoi dolori, con le sue responsabilità e sfide, affrontate con leggerezza e tanta fantasia per un gruppo di lettori giovani e indipendenti. È proprio nel 2019 che i Miniborei sono stati insigniti del prestigioso Premio Andersen come "Miglior collana di narrativa" per la freschezza delle sue storie, in cui protagonista è l'infanzia stessa con le sue avventure e la sua immaginazione senza confini.

Allora forse è quando perdiamo le storie che abbiamo bisogno di scovarne altre, di andarle a cercare altrove. Laddove abbiamo lasciato i nostri oggetti più cari pur non avendoli messi mai da nessun'altra parte. Carl è il protagonista di Tutte le cose perdute e perde sempre tutto - i capellini, le maglie, i guantoni di calcio e persino i suoi giocattoli preferiti - ma non ritrova mai niente, come se ogni cosa sparisse dal nulla senza lasciare alcuna traccia. Carl è un bambino anche molto piagnucolone, che pretende di avere tutto ma senza averne alcuna cura, che chiede scusa ai genitori ma trattandoli poi con tono prepotente. Un giorno suo zio decide di regalargli un burattino che Carl chiamerà Kasper, scoprendo solo dopo di poterlo sfruttare per il suo magico potere. Kasper di giorno è posata nella sua scatola, immobile e muto, ma la notte, grazie all'agitare nella mano di Carl all'interno del suo cornicino Kasper prende vita. All'inizio i due sembrano andare molto d'accordo quasi come se Carl avesse trovato finalmente qualcuno con cui condividere i suoi dispiaceri. Porta con sé il suo burattino anche a scuola, al parco nascondendolo dagli amici, ma Carl non è un bambino ubbidiente e Kasper non ama essere mostrato in pubblico per cui dopo una giornata trascorsa al parco comunale, Carl perderà anche Kasper senza ritrovarlo mai più.

Ma quanto dura un oggetto? Il tempo di accumulazione!
Abbiamo tremendamente bisogno di sapere che certe cose non sono perse per sempre e possiamo riviverle ancora, qualche volta. Anche per finta. Possiamo pensare cosa fare delle nostre fragili rovine, possiamo provare a dargli un nome e perfino invitarle a uscire dall'armadio, a dirgli la parte oscura del cassetto non è proprio un posto comodo. Ma solo se scendiamo a compromessi col dolore. Carl non è ancora capace di capire la differenza tra possedere e avere cura, eppure è sempre perdonato e accolto dai genitori. 
Per colmare il vuoto di Kasper ormai perduto, arriva in regalo Timo, il cagnolino che Carl ha desiderato per tanto tempo. Eppure la nostalgia per Kasper resta, e allora non resta che partire alla ricerca di ciò che si è perso. Nottetempo, Carl e Timo intraprendono un viaggio sperando di ritrovare il burattino e tutte le cose perse negli anni, vivendo per una lunga notte un'avventura vera e propria, piena di rischi, di paura e di scelte difficili da prendere.

Tutte le cose perdute è la narrazione di un'impresa che tutto il sapore delle storie classiche dove le atmosfere lugubri e le situazioni paurose e magiche regalano brio al racconto. Suspence, avvenimenti meravigliosi e colpi di scena di susseguono pagina dopo pagina in un libro che invita il giovane lettore a riflettere sul valore delle cose e sugli affetti. È proprio Carl che viene messo davanti alla scelta di dove scegliere sempre tra dure cose, prenderne una per lasciarne un'altra, e si renderà conto solo alla fine, quando tutto sembra perduto, cos'è quello che conta veramente per lui. 


Serena Palmese