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I luoghi, le storie, gli itinerari non convenzionali: viaggio tra Bretagna e Provenza con i Piccoli Atlanti Edonisti

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Piccolo atlante edonista. Bretagna
testi di Jules Gaubert-Turpin
fotografie di Franck Juery

L'Ippocampo, febbraio 2024

pp. 256
€ 25 (cartaceo)



Piccolo atlante edonista. Provenza
testi di Emmanuelle Oddo
fotografie di Timothée Chambovet

L'Ippocampo, giugno 2024

pp. 256
€ 25 (cartaceo)



L’accuratezza e il pregio delle edizioni Ippocampo sono ormai cosa nota tra gli estimatori dell’editore che vanta un catalogo davvero ricco e variegato, sempre attento alla qualità delle proposte, tanto da un punto di vista contenutistico quanto di oggetto libro. La collana dei Piccoli atlanti edonisti è una serie piuttosto interessante dedicata a città, luoghi, regioni sparse per il mondo: libri di viaggio, in cui la componente fotografica è senz’altro di grande impatto e che si intreccia a narrazioni non scontate. La collana ha all’attivo già dieci titoli, tra cui i recenti volumi dedicati a due regioni francesi di particolare fascino, Bretagna e Provenza. Anche in questo caso i volumi portano la firma di autori diversi ma la struttura è quella consolidata. Alla breve ma puntuale nota introduttiva che sintetizza scelte narrative e delimita lo spazio geografico di interesse, si susseguono tra immagini e parole le sezioni specifiche: riferimenti ai luoghi/aree della regione, gli imperdibili, approfondimenti su natura e lifestyle, il racconto di storie e personaggi cui vale la pena prestare particolare attenzione, una sezione comprendere dove soffermarsi su aspetti più tecnici e un breve itinerario che funge proprio da mappa per pianificare escursioni alla scoperta di tali luoghi.

Il volume dedicato alla Bretagna, a cura di Jules Gaubert-Turpin e corredato dalle fotografie di Franck Juery, è impostato seguendo non la suddivisione distrettuale della regione ma quella storica, secondo cioè gli otto “paesi” che la compongono e dedicando a ognuno quindi approfondimenti, itinerari, immagini e narrazioni. È un viaggio in una regione variegata e ricca di fascino, di cui Gaubert-Turpin ne racconta le architetture – le tipiche case bretoni dai tetti di ardesia grigio-blu – , i misteri archeologici – menhir e dolmen, megaliti dalla funzione ancora incerta – , le città – Rennes, per esempio, capoluogo del suo dipartimento e città più grande della Bretagna – , l’incontro tra spazi urbani e natura in un connubio particolarmente suggestivo, gli interventi umani sul paesaggio – il canale e il sistema di chiuse da Rennes a Saint Malo – , le produzioni tipiche – il Muscadet, il vino che si produce a Nantes, di recente riscoperto. 

Nella narrazione tra immagini e parole di Gaubert-Turpin e Juery, emerge il ritratto di una terra ricca di fascino, davvero interessante e custode di luoghi unici: come il celebre Mont Saint Michel e la sua abbazia arroccata al confine tra Bretagna e Normandia. I lettori attenti forse ricorderanno un libretto uscito qualche anno fa e ambientato proprio nella “città dei libri”, tra le mura dell’abbazia: E tutt’intorno il mare, di Dominique Fortier (puoi leggere qui l'intervista all'autrice), edito da AlterEgo, evocava perfettamente già dal titolo il tratto peculiare del luogo, l’anima insulare legata alle maree – tra l’altro le più ampie e scenografiche d’Europa.

Il viaggio – seppur per il momento solo su carta – prosegue idealmente in Provenza, con il volume curato da Emmanuelle Oddo e illustrato dal fotografo Timothée Champovet, da cui emerge anche in questo caso una regione ben più diversificata e ricca di gemme nascoste dell’immagine un po’ stereotipata e superficiale che forse ne abbiamo. I campi di lavanda, le distese viola e profumatissime, sono infatti solo uno degli elementi che compongono un paesaggio pieno di storia, tradizioni, luoghi e personaggi da scoprire. Terra d’elezione di poeti e artisti a partire da Aix-en-Provence, città natale di Cézanne e che conserva intatto il fascino del borgo amatissimo dal pittore e considerata la capitale culturale della Provenza, insieme ad Arles meta culturale privilegiata. Il fascino della Provenza si lega strettamente ai suoi paesaggi, alla natura: la zona lagunare del Camargue, caratterizzata dalla lotta tra uomo e natura e il fragile ecosistema su cui si regge, le risaie e le saline, i fenicotteri rosa e il loro habitat oggi riserva naturale da preservare; ma anche l’entroterra del Var, la «Provenza verde» con le sue numerose e suggestive cascate, i vigneti, le catene montuose.

Ho volutamente scelto di non svelare nulla delle numerose piccole storie di cui questi due volumi sono arricchiti: storie di persone e di luoghi, di botteghe, di artigianato e prodotti tipici, che forse più di tutto raccontano un luogo. Al lettore-viaggiatore il piacere della scoperta, tasselli da aggiungere all’itinerario che va componendo. Se devo fare un appunto è per un aspetto che in questi due volumi ho trovato un po’ manchevole, pur intuendone le ragioni: scarsi sono i cenni letterari – per il volume Provenza si parla almeno di Jean Giono, seppur brevemente – e quel gusto più strettamente culturale che mi sarebbe piaciuto molto soddisfare tra le pagine, in una narrazione che pur non potendo essere esaustiva è comunque decisamente ricca di spunti. I Piccoli atlanti edonisti dopotutto sono libri di viaggio, si diceva, e l’attenzione è tutta puntata sui luoghi reali. Nonostante questo, sono testi di innegabile pregio, da collezione più che da utilizzo in viaggio per via della grandezza del formato, che non fungono da guide turistiche in senso stretto ma sono il mezzo prezioso attraverso cui conoscere i luoghi lontano da stereotipi e narrazioni conformate. Ci sarà tempo e occasione, poi, di approfondire, possibilmente percorrendo davvero quegli itinerari suggeriti.

Debora Lambruschini