in

Carol Fives racconta la scrittura che trasforma e uccide al centro delle vite degli autori in "Qualcosa da dirti"

- -



Qualcosa da dirti
di Carole Fives
Edizioni e/o, settembre 2024

Traduzione di Alberto Bracci Testasecca

pp. 160
€ 16,50 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)


In costante equilibrio tra il giallo e il romance, Carole Fives ambienta il suo romanzo nel mondo dell’editoria, e lo fa con acume, un senso di mistero e una punta di amarezza. In questo piccolo ma intenso libro, ci conduce nella vita di una scrittrice ancora in ascesa, Elsa, che ha l’opportunità di vedere da vicino, quasi “vivisezionare” l’intimità della sua autrice preferita, Béatrice Blandy, che è, al contrario della protagonista, un mito vivente.

Elsa non ha mai sentito l’esigenza di conoscere dal vivo Béatrice, perché a bastarle sono sempre stati i suoi romanzi, ma all’improvviso Béatrice muore, stroncata da un male incurabile. È in quel momento che Elsa si pone degli interrogativi sulle volte in cui avrebbe potuto incontrarla, sul tempo che ha sprecato, sul suo modo di scrivere, che è misero, in confronto a quello del suo mito letterario. 


Decide di adoperarsi per un’opera più strutturata e per poter dedicare a Béatrice almeno un pensiero (parlare apertamente di lei le sembra poco rispettoso) e una dedica nel frontespizio del suo romanzo, per ricordare quanta la abbia ispirata.


Non molto tempo dopo, con sua grande sorpresa, è il vedovo di Béatrice, Thomas, a chiederle, in virtù del bel gesto compiuto, di incontrarla.

Tra i due nasce prima un’amicizia e poi un idillio, un rapporto che porterà Elsa a stabilirsi in casa di Béatrice e conoscerla da vicino, attraverso i suoi quadri, i vestiti, le stanze da lei arredate e il suo stesso marito. 


Ma un pensiero la assilla e si ripropone, soprattutto dopo una visita inattesa da parte dell’editrice di Béatrice, che viene cacciata in malo modo da Thomas: a cosa stava lavorando Béatrice quando il cancro se l’è portata via? Ha lasciato qualcosa d’incompiuto? Qualcosa che potrebbe fornire a Elsa l’ispirazione di cui ha disperatamente bisogno? 

Elsa si era avvicinata alla porta della camera e ascoltava. «Se non vuole entrare nel suo studio, Thomas, permetta che ci dia un’occhiata io. Sono comunque la sua editrice!». «Escluso» disse Thomas. (p. 45)

Ed ecco che la storia d’amore si trasforma in un thriller letterario, in cui una scrittrice vivente segue le tracce della scrittrice defunta, con la quale condivide lo stesso uomo. Le scoperte che fa Elsa, tuttavia, porteranno a una sua trasformazione profonda di cui Thomas non tarderà ad accorgersi… ma c’è un colpo di scena finale che farà luce su molti punti oscuri della relazione tra i due e della relazione che Elsa ha stretto, a sua insaputa, con Béatrice.


A essere centrali, in questo libro, sono le relazioni, ma anche gli elementi del successo letterario. Cosa rende un libro degno di essere letto, fino a che punto si è disposti a spingersi per vivere accanto ad un mito? Il bisogno costante di confronto che la Elsa autrice ha con la più nota e famosa Béatrice non riesce a liberare in lei la sua vera voce, che paradossalmente diventa sua, proprio mentre si sforza di inseguire quella di un’altra. Così nella sua vita deve avvenire quasi una sostituzione con l’altra, per ritrovare le differenze che la rendono una donna unica. 


Cinematograficamente c'è un legame forte con Rebecca, la prima moglie di Hitchcock: il film del 1940 viene infatti citato più volte e per i critici di «Le Monde» il libro traspone in maniera letteraria quella famosa trama, rendendola più leggera e con un finale inatteso.


Un atto di amore e di odio nei confronti della scrittura, quello che Fives ci regala, svelando i retroscena di una professione che è un gioco di finzione e di immedesimazione costante, un annullarsi e un frammentarsi nei propri personaggi e infine ritrovarsi interi o mitizzati, nelle versioni che i lettori ne danno o nello sguardo impietoso di chi sta accanto a queste celebrità. 


Samantha Viva