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#PercorsiCritici - n. 67 - Tienimi abbracciata mentre infuria un acquazzone: libri sulla pioggia

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Ormai è impossibile negare l'evidenza: l'autunno è alle porte e l'aria si è decisamente rinfrescata. Quindi, una volta messi via definitivamente i vestiti leggeri e le magliette di lino, è giunto il momento di tirare fuori qualche copertina più pesante e anche - se piacciono - tisane e tè. Per questo abbiamo pensato: perché non dedicare il prossimo #PercorsiCritici a libri ambientati sotto la pioggia? Infatti, con le temperature che si abbassano e l'oscurità che si allunga sempre prima nella strade, cosa c'è di meglio che accompagnare lo scroscio fuori dalla finestra con un buon libro a tema?

Lo sappiamo che molti di voi stanno immediatamente pensando a Blackwater, serie di che è stata riscoperta in questi ultimi anni (in Italia grazie a Neri Pozza) diventando un fenomeno editoriale, in cui l'acqua, caduta dal cielo a ingrossare il fiume eponimo, ha un ruolo centrale fin dal primo volume. Rapporti familiari, sentimentali, vendette e odi, economia e cultura, ma anche misteri ed elementi orrorosi vengono sempre collegati a una natura ineludibile, spesso impetuosa e imperiosa.

Lo scorso anno è uscito Canto della pioggia di Maurizio Vicedomini (Readerforblind, 2023), in cui il protagonista Daniele è un meteorologo, la cui vita sembra scandita da ritmi prevedibili e orari fissi, fino a quando un giorno non prevede l'arrivo di una tempesta di gravissima entità, a cui, però, non sembra credere nessuno. Ed è qui che la vita di Daniele si incrina, poiché a tale circostanza si aggiunge l'improvvisa scomparsa della madre. In una situazione che sembra portare a una crisi irrisolvibile, Daniele scoprirà cosa nella vita è davvero importante.

Anche Laura Van Der Berg parla di fenomeni meteorologici estremi, anche se stavolta questi sono ambientati in Florida: in Paradiso terrestre (Mercurio Books, 2024), l'autrice mette in scena uno sfondo apocalittico, in cui nuvole minacciose e uragani colpiscono la costa. In questa situazione, la protagonista rientra nella sua casa d'origine trovando la distruzione anche all'interno della sua famiglia, tra una madre capo di una setta e una sorella che cerca di anestetizzare e rifiutare la morte del padre tramite la realtà virtuale. Un'apocalisse che non è solo climatica, quindi, ma coinvolge la vita stessa della protagonista.

Se quella raccontata da Vicedomini e da Laura Van Der Berg è la pioggia intensa e catastrofica di una tempesta perfetta, quella di Martino Gozzi, in Il libro della pioggia (Bompiani, 2023), è invece quella sottile e malinconica di un viaggio introspettivo; un libro in cui la narrazione vira verso una lunga confessione, rivolta a molteplici soggetti. Un memoir, in cui si racconta la storia di Martino e Simone, quest'ultimo un amico fraterno, capace di amare e farsi amare. Un lungo congedo pieno di affetto e malinconia, per ricordare in eterno un'amicizia speciale.

La pioggia, tuttavia, non è solo un fenomeno atmosferico ma talvolta può rappresentare - stereotipicamente - una città, che spesso viene rappresentata bagnata dall'acqua. Potrebbe essere forse il caso di Parigi? Effettivamente spesso si sente parlare della capitale francese come della città per eccellenza dell'amore, e la pioggia sicuramente può avere l'effetto di aumentare la vicinanza e l'intimità tra due novelli innamorati... Anche Carmella Lowkis, in Le trafficanti di anime (Nord editore, 2024), rappresenta una Parigi fangosa e umida, anche se nel suo libro si racconta una storia un po' diversa dalla classica love story: due sorelle, infatti, si inventano truffatrici, facendo credere ai malcapitati di turno di poter contattare i morti. Sembravano aver messo da parte tale attività, tuttavia un giorno una si ripresenta all'altra, che ormai aveva cambiato vita, chiedendole un ultimo audace colpo per pagare le cure destinate al padre malato. Cosa succederà? Accetterà?

In ogni caso, lo abbiamo detto, la pioggia può essere anche molto romantica e questo pare averlo capito bene David Nicholls, poiché nel suo ultimo libro, Tu sei qui (Neri Pozza, 2024), molte scene ad alta intensità di sentimento sono proprio sotto una perturbazione. È sotto la pioggia che i protagonisti hanno modo di parlare e di conoscersi meglio, sfidandosi a resistere alle intemperie di un'Inghilterra che appare in tutto e per tutto poco ospitale nei confronti di chi vuole attraversarla da una parte all'altra, un po' ambiziosamente. Eppure è proprio lungo sentieri infangati e scivolosi che Michael e Marnie si confrontano, aprendosi poco alla volta, perché quando si hanno traumi sentimentali alle spalle è difficile dare seconde possibilità alla felicità. 

Ma parlando di pioggia e amore, potremmo mai chiudere senza citare lei, l'incredibile e indimenticabile scena di chiusura del film Colazione da Tiffany (che si discosta dalla versione del romanzo di Truman Capote)? Ebbene, in quella scena niente può eguagliare la mitica Audrey Hepburn, accompagnata dall'altrettanto celeberrimo George Peppard, che in quel momento finalmente capisce cosa vuole dalla vita e si rende conto di cosa sia davvero importante per lei.