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#LibriSottoLAlbero – Natale tra famiglia e affetti

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Buongiorno a chi ci legge,
come ogni anno, la nostra rubrica del #RileggiamoConVoi a dicembre si addobba di luci e arriva con un bel po' di titoli che possono essere ispirazione per i regali, per sé stessi o per gli altri. Questo è il primo di tre appuntamenti che ci terranno compagnia durante dicembre.
Cercando idee sui temi dei consigli, la Redazione ha deciso di iniziare con titoli che parlano di famiglia, relazioni e affetti. C'è anche un proverbio che ci dice con chi va passato il Natale.

Buone letture,
la Redazione

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Carolina regalerà 
Così come è sempre stato di Claire Lombardo (Bompiani)
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Perché: è una storia d’amore, ma anche la storia di una famiglia, e di un matrimonio; perché è una storia di maternità, cercata, goduta, sofferta; perché è una storia d’errori e di seconde possibilità. Claire Lombardo riesce a esplorare con delicatezza tutte queste relazioni, e le sfumature che possono assumere nel corso del tempo, seguendo i personaggi tra cambiamenti ed elementi di immutabilità. 
A chi: a chi cerca un’opera che accoglie e coccola, piena di protagonisti imperfetti in cui è facilissimo riconoscersi. A chi crede che a ogni relazione non sia data una sola possibilità. A chi crede nella permanenza, nella capacità di perdonare e perdonarsi; a chi non rinuncia mai a una speranza, anche nella difficoltà. 


Claudia regalerà 
Tatà di Valérie Perrin (edizioni e/o)
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Perché: è un romanzo sui legami che ci cambiano la vita, sulla memoria e sul filo rosso – a volte invisibile – che ci unisce alle persone che abbiamo amato e che resiste per sempre. Valérie Perrin è una narratrice formidabile capace di fare sentire i lettori amici dei suoi personaggi, anche di quelli più fragili e difficili da capire, un'autrice dalla scrittura convincente, delicata e profonda. 
A chi: a chi vuole regalare e regalarsi un libro emozionante, a chi ama le trame dalle venature gialle. A chi riflette sulla propria storia familiare, sulle amicizie, sull'amore senza smettere di farsi domande. 


Deborah Donato regalerà
Crossroads di Jonathan Franzen (Einaudi)
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Perché: pochi riescono come Franzen a entrare nelle pieghe dolorose, controverse ma anche comicamente tragiche delle famiglie. A narrare le nevrosi e le immobilità dei microcosmi familiari, del crescere dei figli, senza maturare e dell'invecchiare dei genitori senza diventare saggi o soddisfatti. Crossroads ritorna alla stagione narrativa più lucida di Franzen.
A chi: a chi ama scostare le maschere delle persone, andare oltre i ruoli sociali e non si spaventa o turba se con disincanto e ironia si narra questo smascheramento.


Debora Lambruschini regalerà 
Buonanotte signor Tom di Michelle Magorian (Fazi editore)
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Perché: ci sono molti modi per essere famiglia, non necessariamente legati dal sangue. Buonanotte signor Tom è uno dei cinquanta libri più amati di sempre dai lettori inglesi, un classico per riflettere anche su tematiche complesse, tra cui la violenza, la mancanza di affetto. Famiglia significa prima di tutto prendersi cura e quella del piccolo Willie sarà una lenta educazione all'affetto.
A chi: a chi crede che l'amore passa attraverso la cura e che famiglia è prima di tutto un legame affettivo, non necessariamente del sangue. A chi si commuove per una storia.


Giada regalerà  
Le cicogne della Scala di Silvia Montemurro (edizioni e/o)
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Perché: perché nelle Cicogne della Scala il cardine sono le relazioni umane: quelle famigliari, ma soprattutto quelle tra amiche. Violetta ha un sogno: quello di diventare prima ballerina alla Scala. Un sogno che diventa un'ossessione fin quando un incidente non la costringe a cambiare i suoi piani. È proprio in questo momento che entrano in gioco gli affetti che riescono a spingerla oltre i suoi limiti quando la sua vita, improntata tutta verso il palco, sembrava ormai senza senso.
A chi: a chi ama i romanzi storici, a chi vuole indagare il potere dell'amicizia e a chi, semplicemente, vuole leggere una storia, nella quale le relazioni umane sono la molla per il riscatto sociale.


Giulia regalerà
La famiglia Aubrey di Rebecca West (Fazi editore)
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Perché: l'atmosfera inglese nel periodo natalizio è un invito irresistibile. Il primo capitolo della trilogia di Rebecca West ci porta a conoscere gli Aubrey, una famiglia sopra le righe con un immenso mondo interiore, una passione per la musica sconfinata e relazioni familiari che richiamano i legami tra le sorelle March. Con un tocco di sovrannaturale del folklore scozzese e irlandese, gli Aubrey hanno tutti gli elementi adatti per essere letti nelle sere precedenti al Natale.
A chi: a chi è in cerca di famiglie un po' anticonvenzionali, dedite all'arte e con una ritualità, non solo natalizia, che regale un vero senso di casa.


Gloria regalerà 
Mio padre è nato per i piedi di Elena Bosi (Neri Pozza)
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Perché: al centro c'è la famiglia, ma una famiglia estesa, quella con cui la protagonista è cresciuta in un paesino modenese dove si poteva scorrazzare in triciclo sotto i portici ed entrare a caso nei negozi del circondario, raccogliendo chiacchiere, carezze, caramelle, ma anche carpendo stralci di vita di persone che si conoscevano quasi come amici e famigliari. Ecco, crescere così, senza la diffidenza inevitabile di oggi, è forse un'utopia dolce e nostalgica, da respirare tra le pagine di un libro delicato, divertente e commovente.
A chi: a chi ama storie di un passato non idealizzato ma che mantiene il valore lirico della spontaneità e stringe come in un grande abbraccio il lettore. 


Marianna regalerà 
Chiudi gli occhi di Nina di Paolo Mascheri (Clichy)
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Perché: Il romanzo di Paolo Mascheri è doppiamente consigliato come regalo o autoregalo sia per lo stile intimo, delicato e spietato insieme, sia per la storia di un rapporto padre-figlia assolutamente sui generis. Si tratta di una paternità che oltrepassa i vincoli biologici e di sangue, uno dei legami più  puri che l’essere umano è capace di provare. Andrea, protagonista e voce narrante della storia, dopo la perdita della donna amata, si prende cura di sua figlia Nina pur non essendone il padre biologico. Nel freddo di questo inverno, un romanzo che scalda il cuore e fa riflettere anche sulla necessità di ricominciare da capo dopo un pesante lutto.
A chi: ai lettori che vogliono una penna di qualità e una storia originale sugli affetti.


Marianna regalerà anche
Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini (Marsilio)
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Perché: questo è uno dei libri più interessanti pubblicati quest’anno in Italia, finalista al Campiello e potrebbe essere perfetto da regalare o regalarsi. Franchini narra della vita e della morte di sua madre seguendo un ordine essenzialmente cronologico, dai ricordi più memorabili della sua infanzia fino agli ultimi giorni di lei. Sin dalle prime battute assaggiamo la tempra, il tono e l’argomento del libro: il tratto graffiante e provocatorio della sua penna, che lascia talvolta interdetto il lettore, e la descrizione di una donna unica, in negativo però.
A chi: consigliato a chi vuole un romanzo sugli affetti e sulla figura materna avente per protagonista una donna assolutamente fuori da ogni luogo comune e sopra le righe. 


Sabrina regalerà 
Alma di Federica Manzon (Feltrinelli)
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Perché: è un romanzo che parla di radici, di provenienza, e quindi di famiglia. Alma, la protagonista, si muove nel ricordo di quel padre, alto, bello, biondo che spariva per mesi al di là del confine che separava l'Italia dalla Jugoslavia (quando ancora era un nazione intera) che è tornato nella sua vita sotto forma di un'eredità. Questo la costringerà a fare i conti con il proprio passato.
A chi: a chi non si lascia sfuggire un premio letterario (e il romanzo di Federica Manzon quest'anno ha vinto il Campiello), a chi ama leggere di ritorni, ricordi e vite a cavallo tra presente e futuro. Un libro che non mancherà di appassionare tutti coloro che hanno ancora negli occhi le immagini di quella guerra dei Balcani, che, nel suo orrore, ha ispirato tante pagine di letteratura bellissime.


Samantha regalerà 
Maria Giudice. Vita folle e generosa di una pasionaria socialista di Maria Rosa Cutrufelli (Neri Pozza)
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Perché: è un romanzo che parla di provenienza, lotta, famiglia e valori. La figura centrale resta sempre quella della maestra socialista maria Giudice, la donna che fu punto di riferimento di tante battaglie, e che a volte viene ingiustamente ricordata solo per essere stata la madre di Goliarda Sapienza. Oltre a questo legame con la figlia, questa donna incredibile, nata nel 1880 ebbe una nidiata di figli e non rinunciò mai al suo impegno politico e militante.
A chi: a chi non si lascia incantare dai rapporti familiari perfetti, a chi percepisce la bellezza della fragilità anche dietro l'apparenza granitica, a chi ama la Storia raccontata attraverso gli occhi dei suoi protagonisti e ne riscopre i volti, le biografie e le conquiste, attraverso il corpo – troppo spesso abusato – delle donne, anche e soprattutto, quando queste riuscirono a sfidare le convenzioni del loro tempo e per questo non meritano l'oblio, ma che la loro voce ci accompagni nelle battaglie di oggi.