#LibriSottoLAlbero – Atmosfere da fiaba (natalizia e non)




Buongiorno a chi ci legge,
se c'è un periodo dell'anno che più richiama alla mente l'idea della fiaba quello è il Natale. Anche se la neve si è fatta, in molte zone, sempre più rara, non possiamo non sperare che il mese di dicembre assomigli a una cartolina o a una delle illustrazioni dei nostri libri d'infanzia. Per questo secondo appuntamento, la Redazione ha in serbo un po' di titoli che rimandano alle atmosfere fiabesche. Saranno un'ottima compagnia davanti al fuoco o al termosifone.

Buone lettura,
la Redazione

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Carolina regalerà 
La notte di Natale di Selma Lagerlöf (Iperborea)
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Perché: si tratta di una raccolta di brevi racconti che hanno a che vedere con la notte di Natale: le narrazioni, più o meno direttamente connesse alla nascita e alla vita di Gesù, ne celebrano in realtà i valori più profondi, come la gentilezza, la cura di ciò che è fragile, l’attenzione all’altro. E perché tutto parte da una raccolta di storie condivise in famiglia, che si fanno tradizione condivisa, fiamma che arde e si rinnova anche nel presente. 
A chi: ai cuori teneri, o a quelli da intenerire; a chi apprezza le riscritture, e i cambi di prospettiva; a chi vuole riflettere sul senso della festa riportandola ai suoi valori originari. 


Claudia regalerà 
L'impulso di Lidia Yuknavitch (nottetempo)
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Perché: è un romanzo-fiaba pieno di personaggi che attraversano la soglia per raggiungere un altrove. A volte attraverso il mare, altre attraverso la memoria e l'emozione. Le figure di questo libro stanno tutte in qualche modo ai margini: perseguitati, fuggitivi, orfani, reietti, abbandonati. Hanno alle spalle storie che parlano di deserti e di raid, di perdite e nuovi inizi, conoscono la fatica e lo sforzo del viaggio e per questo sono vicendevolmente connessi. L'intersezione delle loro vite è ciò che genera il vivido impulso del titolo, la loro volontà di resistere a qualsiasi oppressione diventando un corpo solo. 
A chi: a chi ama le fiabe dal sapore gotico e i romanzi che mescolano i piani temporali. A chi nella lettura cerca la libertà. 


Daniele regalerà: 
Popoff di Graziano Gala (Minimum Fax)
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Perché: per l'emozione palpitante che si prova leggendo di un bambino piombato in un paese senza futuro per trovare suo padre, e che attraverso la sua umanità risveglierà i sentimenti dei suoi abitanti, spazzandone via la diffidenza, i rancori, coinvolgendoli in una ricerca collettiva che trasforma la solitudine in equivoco. 
A chi: a chi ha perso qualcuno di fondamentale nella sua vita e continua a cercarlo, con ostinazione, con azioni concrete o nei ricordi più luminosi. E a chi ama il linguaggio fiabesco, dal ritmo della filastrocca. 


Deborah D'Addetta regalerà
Il viaggiatore incantato di Nikolaj Semënovič Leskov (Neri Pozza) 
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Perché: per me dicembre significa letteratura russa. Le tutte le avventure e le disavventure del protagonista, Ivan, sono narrate con un tono frivolo, leggero, esilarante, dunque per quanto lui possa soffrire, essere punito, attraversare ogni sorta di peripezia, ai nostri occhi sarà sempre un anti-eroe, un mascalzone più che un santo. Le sue sono peregrinazioni hanno un che di donchisciottesco: dapprima esperto di cavalli, poi errante, poi prigioniero dei tatari, salvato da una divinità indiana misteriosa, e poi ancora connoisseur di cavalli, vagabondo derubato, e ricchissimo, poi poverissimo, innamorato di una stupenda zigana, il tutto raccontato con uno stile tragicomico che fa della sua vita stessa la tragicommedia per antonomasia.
Per chi: a chi ama i romanzieri russi, a prescindere dal grado di aulicità a cui si è abituati. Leskov è imprescindibile per gli appassionati della letteratura russa.


Deborah Donato regalerà
Fairy Tale di Stephen King (Sperling & Kupfer)
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Perché: perché ancora una volta Stephen King mette in scena lo scontro fra Bene e Male e lo fa senza negarsi la semplicità di citare topoi letterari ed episodi di altre fiabe (e anche di autocitarsi). Perché come tutti i bei libri di fiabe che si rispettano, anche Fairy Tale è corredato da bellissime illustrazioni, che ci fanno tornare lettori bambini, con la stessa meraviglia e gli stessi brividi per le peripezie dell'eroe, Charlie e del suo inseparabile amico a quattro zampe, Radar.
A chi: a chi ama una narrazione spontanea, accattivante, ma che in realtà nasconde un congegno narrativo perfetto come un orologio. A chi ama il lato "Dark" delle fiabe dei fratelli Grimm e i viaggi nel tempo.


Debora Lambruschini regalerà
La notte dell'incanto di Steven Millhauser (Mondadori)
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Perché: perché è una lettura particolarissima, un ibrido tra romanzo e racconto dalle atmosfere tese fra realtà e sogno, ispirato al Sogno di una notte di mezza estate shakespeariano di cui ne riprende l'ambientazione nello spazio breve delle poche ore che precedono l'alba e che custodisce l'incanto. 
A chi: a chi non ama le etichette di forma e genere, ma si lascia ammaliare dalle storie. A chi cerca una scrittura dallo stile musicale e dalle molteplici possibilità di lettura.


Giulia regalerà
Il libro segreto degli elfi d'Islanda di Rán Flygenring e Hjörleifur Hjartarson (Iperborea)
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Perché: le leggende e la magia a Natale non sono mai troppe. Se poi arrivano da un orizzonte lontano e fatato come quello islandese, ancora meglio! In questo volume illustrato, che presenta pagine a calligramma, con fumetti e, in alcuni casi, porta a esperienze alla Munari in cui si deve interagire con la pagina, si percorrono le leggende che riguardano gli elfi, altrimenti detti popolo nascosto. Possono essere generosi o incattiviti, amanti appassionati o invidiosi: la cosa migliore da fare è studiarli per bene in modo da non farsi prendere alla sprovvista. La notte di Natale, poi, per loro è una sera molto particolare. 
A chi: a chi spera di incontrare un elfo a un crocicchio nella notte di Natale e vuole essere preparato per sapere cosa dire e come comportarsi per ottenere le ricche ricompense che, a volte, il popolo nascosto elargisce agli esseri umani.


Gloria regalerà 
Elsewhere di Gabrielle Zevin (Nord)
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Perché: non c'è niente di spaventoso nell'aldilà che racconta Gabrielle Zevin in questo suo romanzo del 2005, finalmente arrivato anche in Italia. Si accompagna la giovane protagonista alla scoperta di Altrove, un luogo dove si finisce dopo la morte sulla Terra, ma dove è possibile avere una seconda occasione per continuare a "vivere". Come? Seguendo delle regole che sovvertono ciò che diamo per scontato e soprattutto ascoltando davvero chi siamo e cosa desideriamo. 
A chi: a chi ha bisogno di consolarsi per aver perso qualcuno di caro con una storia che ha qualcosa di fiabesco e che con un passo da commedia brillante ci aiuta ad accettare la realtà, sognando un Altrove migliore per chi amiamo. 


Sabrina regalerà 
Una piccola pace di Mattia Signorini (Feltrinelli)
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Perché: l'atmosfera che regna in questo racconto sembra quella di una fiaba. Nel bel mezzo di un tempo cattivo (la guerra) alcuni ragazzi, soldati avversari schierati in trincee opposte, si riscoprono umani, poco più che ventenni e compiono un miracolo: provano a dimenticare, per un momento, di essere nemici e danno vita a una partita di calcio. Quella che sicuramente avrebbero giocato se la Storia non li avesse ghermiti. E in mezzo alla neve corrono dietro a un pallone. La storia della tregua natalizia del 1914 è meravigliosa e andrebbe sempre regalata. Soprattutto ai più giovani.
A chi: a chi ama leggere la Storia tra le righe, a chi ancora non conosce questo momento miracoloso (purtroppo mai più ripetuto), a chi sogna la pace anche e soprattutto adesso che il puzzo mefitico della guerra è troppo vicino.


Samantha regalerà
Vita Nostra, tentativi ed errori di Marina e Sergej Djačenko (Fazi)
Leggi qui la recensione al primo testo (in attesa della recensione sul secondo)
A chi: a chi cerca il suo posto nel mondo, la comprensione profonda dei fenomeni, la magia che nasce da una parola, in senso non solo figurato. La protagonista è una parola d'ordine che deve piegare il caos che nasce intorno a lei con l'intenzione e con la riformulazione. A chi ama i viaggi magici densi di significato e di filosofia e le atmosfere magiche e incantate che possono diventare improvvisamente cupe e infernali, come la vita di chi mette da parte le proprie idee e le proprie parole e non permette loro di compiere la grande trasformazione che ci rende ciò che siamo.
Perché: la vicenda di Alexandra Samochina, detta Saška, che in seguito ad essere stata scelta per una scuola molto speciale, diventerà la migliore del suo corso ma poi verrà bocciata all'esame finale ha ulteriori sviluppi, in questo libro che segue il precedente (intitolato solo Vita Nostra) e ci racconta che il sapere arcano che Saška insegue, ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più, per trasformarsi in parte del discorso del tutto. Un romanzo fantastico e di formazione, che insieme al suo predecessore costituiscono un unicum nella narrativa di genere, da molti considerato l'anti-Harry Potter.