Niki de Saint Phalle
Catalogo della mostra (Milano, 5 ottobre 2024 - 16 febbraio 2025)
Editore 24 ore cultura, ottobre 2024
pp. 208
€ 34,00 (cartaceo)
Niki de Saint Phalle è stata un'artista poliedrica. La sua produzione creativa ha spaziato dalla scultura, alla pittura, dalle performance ai lungometraggi. È stata una donna piena di energia e di coraggio che ha considerato l'arte anche un mezzo di comunicazione sociale; è stata una femminista coraggiosa e originale; e, infine, è stata una coerente rappresentante della sua epoca. E' stata tutto questo nell'arco di un'esistenza complessa e difficile; dove la fragilità dell'essere si confonde con una energia dirompente e dove la creatività vulcanica viene a volte influenzata dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie a cui ha dovuto assistere, non solo nella sua famiglia, ma anche durante gli anni '60 e '70 in cui la sua battaglia femminista è diventata più intensa. Le sue opere monumentali, come ad esempio i parchi e le grandi sculture, si intrecciano con una riflessione più profonda e struggente sulla persona e la società che la circonda.
Niki de Saint Phalle è vissuta in un'epoca di grandi cambiamenti, dal Movimento femminista degli anni '60 e '70 al Neveau Réalisme di cui è stata protagonista, e ha saputo sfidare gli stereotipi di genere attraverso l'arte, l'amore per il sapere, la sensualità e l'energia creativa. Proprio questa energia che l'ha portata a scolpire, dipingere, disegnare, realizzare lungometraggi è ben rappresentata nella mostra che il Mudec di Milano ha deciso di dedicarle e che è visitabile fino al 16 febbraio 2025. Quello che però colpisce della mostra non è solo la raccolta delle opere che spazia dagli anni '60 fino alla fine della sua produzione, ma per il senso di libertà e di riscatto che le sue opere rappresentano. Per Niki infatti creare era anche un atto di ribellione, un gesto, mai scontato, per mostrare la propria identità, anche se a volte ferita e calpestata, e per raggiungere quella libertà e completezza che l'hanno resa così celebre. Il suo mito artistico non si può slegare dalla sua vita e dalla sua capacità di raccontare, attraverso l'arte, quale battaglia l'uomo deve affrontare per mostrare la propria libertà creativa.
Niki de Saint Phalle. Le Trois Graces / Le tre Grazie. 1995-2002. © 2024 NIKI CHARITABLE ART FOUNDATION. All rights reserved. Photo: Katrin Baumann |
L'artista francese non si è mai davvero sentita parte di un movimento artistico, anche se ha affrontato periodi in cui la sua arte è stata presa in prestito da molte correnti artistiche. Si è sentita invece libera, quando ha realizzato la sua opera monumentale, e forse più famosa: un villaggio artistico a Capalbio, chiamato Il Giardino dei Tarocchi, dove lo spettatore è anche attore attivo in una dimensione viva, in cui può sviluppare un dialogo con le sculture, le quali diventano anche case e luoghi di fantasia e pensiero.
Questa mostra è un ulteriore passo verso la conoscenza di questa artista immensa, innamorata della vita che con il suo lavoro non rappresenta solo bellezza e creatività ma anche un atto di coraggio.
La mostra è divisa in otto sezioni. In ognuna lo spettatore troverà alcune opere simboliche di un periodo della vita dell'artista. La scelta è della curatrice, Lucia Pesapane, la quale ha allestito un percorso biografico in cui chi non conosce Niki de Saint Phalle si può fare un'idea abbastanza completa della sua arte, mentre chi la conosce già, può ripercorrere i periodi più importanti della sua vita.
Nella terza sezione invece incontriamo le sue famose Nanas. Niki de Saint Phalle è stata un'innovatrice nell'arte contemporanea e si è sempre schierata con chi era emarginato o vittima di abusi e si è sempre presa a cuore le cause considerate perse; eppure il suo modo di comunicare ha influenzato molti artisti della sua generazione e di quelle successive. Dopo anni di rabbia, dolore, frustrazione ed emarginazione è sbocciato un periodo di gioia nel lavoro dell'artista francese. E questa gioia è testimoniata dalle sue Nanas. Nanna era la divinità guardiana del fiume Eufrate nell'antica città sumera di Ur, ma Nana era anche la sua balia che l'ha cresciuta quando era a New York. Le Nanas sono figure morbide, allegre, danzanti, realizzate in tessuto, cartapesta e poi in resina colorata. Le possiamo, come dice la curatrice, definire una versione pop della Grande Madre dei miti passati. Sono figure sempre più grandi che ci accolgono con la loro femminilità strabordante, quasi accogliendoci dentro di loro in un corpo che diventa una casa dove vivere sognare e ritrovarsi. Le Nanas vogliono una nuova società matriarcale: sono policrome, gioiose, potenti, sexy, rotonde e sportive, ma sono soprattutto libere.
Niki de Saint Phalle. Lily ou Tony / Lily o Tony 1965. Prestatore: Collezione privata. © 2024 NIKI CHARITABLE ART. FOUNDATION. All rights reserved. Photo: Aurélien Mole |
Fulvio Caporale
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