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#RileggiamoConVoi – Con quale titolo iniziare l'anno? – gennaio 2025

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Buongiorno e buon anno a chi ci legge,
chi ben comincia è a metà dell'opera. Uno dei quei proverbi che ci dicevano sempre e che il primo gennaio riecheggia nella mente. Cosa c'è di meglio che iniziare l'anno con un buon titolo? La Redazione vi suggerisce quali sono le letture perfette per far sì che il 2025 inizi con il piede giusto. 
Tanti auguri di buon anno e che sia una splendido 2025 (sia dal punto di vista delle letture che di tutto il resto),
la Redazione

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Carolina consiglia 
Educazione europea di Romain Gary (Beat)
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Perché: è un romanzo di guerra e di formazione, scritto durante il conflitto e che indaga la necessità di un successivo tempo di pace, di un’Europa fondata su diritti e valori condivisi. Perché è un romanzo che celebra il potere e dell’arte e della parola come (forse) unici strumenti attraverso cui l’uomo si può salvare. Perché è un romanzo duro, ardente, che brucia e fa divampare. Perché ricorda che all’uomo è data sempre una scelta. 
A chi: a chi ha amato La vita davanti a sé. Agli idealisti. A chi cerca un testo che spiazza per stile e contenuti, in grado di ridare slancio a un periodo di letture “scarico”. A chi vuole creare un bagaglio di spunti di riflessione con cui avviare il nuovo anno. 


Claudia consiglia 
Ucronia di Emmanuel Carrère (Adelphi)
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Perché: l'inizio dell'anno è un momento in cui capita di ragionare sul tempo, sulle sue dimensioni e sul modo con cui si interseca alle nostre vite. In questo breve volume, nato originariamente come tesi di laurea di Emmanuel Carrère, il tempo è protagonista con un viaggio in una serie di narrazioni ucroniche. A differenza dell'utopia, che ha trovato spazio e comprensione più trasversali come tensione a raccontare qualcosa che non esiste in nessun luogo, l'ucronia ragiona su ciò che non sta in nessun tempo e, come tale, vive al di fuori dei flussi canonici della storia. 
Questo processo, che l'autore definisce cangiante come "una scheggia di vetro opaco caduta in un terreno abbandonato", cela in sé mondi potenziali e vite immaginate. Un esercizio che non vive solo nella penna dei letterati ma è fortemente radicato nella mente e nell'animo di tutti noi. 
A chi: a chi vuole cominciare l'anno nuovo riscrivendo (e leggendo) nuove possibilità. A chi spesso si interroga sui momenti sliding doors della propria vita, su quei tanti "cosa sarebbe successo se..." che rimangono sospesi. 


Debora Lambruschini consiglia 
La strada oltre il muro di Shirley Jackson (Adelphi)
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Perché: da qualche anno ho l'abitudine di iniziare l'anno leggendo o rileggendo la mia amata Shirley Jackson, un piccolo rituale "propiziatorio" per le letture che verranno... dopotutto Jackson era una strega amatoriale praticante, chi meglio di lei dunque per garantirsi un anno di belle letture?! Pochi mesi fa è uscito il suo romanzo d'esordio, La strada oltre il muro, in cui già evidenti le peculiarità della scrittura di Jackson e la sua capacità di raccontare la parte più oscura dell'America suburbana.
A chi: alle streghe, ai lettori e alle lettrici che amano il perturbante, l'ironia feroce e la rottura delle convenzioni borghesi letterarie.


Federica consiglia 
Stranieri a noi stessi di Rachel Aviv (Iperborea) 
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Perché: è stata una delle prime letture del 2024 (e una delle migliori) e mi ha fatto iniziare l'anno con una riflessione profonda e necessaria. Perché non si parla abbastanza di malessere interiore e di salute mentale e questo saggio accorato lo fa con una profondità umana molto vicina al coinvolgimento emotivo che si prova solitamente leggendo un romanzo. Infine perché uno dei miei propositi per l'anno imminente vuole essere proprio l'approfondimento di questi temi. 
A chi: a chi ama la narrazione sulle tragiche psicologie umane, a chi non teme la malattia mentale e vuole avvicinarsi ad essa per iniziare a comprenderla meglio. A chi vuole lasciarsi sorprendere da un tema che pensiamo di conoscere e che invece rivela le grosse lacune della nostra società. 


Giada consiglia 
Una casa di ferro e di vento di Lorenzo Bonini e Paolo Valsecchi (Nord editore)
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Perché: perché il primo gennaio è il momento giusto per riannodare i fili del passato e per iniziare (magari) un percorso nuovo, anche lontano da quello immaginato dagli altri. Ed è proprio questo il punto centrale del romanzo famigliare Una casa di ferro e di vento, perché ogni membro della famiglia Raboni cerca con le proprie forze di allontanarsi dalla strada prescelta dal padre, capostipite di una generazione di futuri industriali. Sono le voci femminili a prendere la scena, mostrando quanto, perseguire i propri sogni, sia una scelta difficile e necessaria allo stesso tempo.
A chi: a chi ama i romanzi familiari, a chi vuole immergersi in una storia dal sapore casalingo e a chi cerca una lettura sulla forza di volontà.    


Giulia consiglia
La pietra e lo specchio di Alan Garner (Neri Pozza)
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Perché: un ragazzino da solo, un venditore ambulante con cui fare un baratto e oggetti strani sono gli ingredienti per questa favola iniziatica dove sogno e realtà si mescolano. Joe, il protagonista, sulla soglia tra l'età adulta e l'infanzia, sprofonda in un sogno lucido, in avventure fantasmagoriche, attraversa specchi e pagine dei fumetti. Nei giorni delle festività non c'è nulla di meglio che prolungare il senso di sospensione e irrealtà impegnandosi in questa lettura, non semplice, che porta in un non-luogo dove anche il tempo è liquido e senza coordinate.
A chi: a chi ama le favole e i viaggi in reami magici e misteriosi. A chi non si accontenta più della  fruizione passiva di un storia, ma vuole scavare tra le parti bianche tra le parole e scoprire significati più nascosti.


Gloria consiglia
Figure di Riccardo Falcinelli (Einaudi)
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Perché: dopo aver letto Visus, uscito a fine 2024, porto con me il proposito di recuperare tutti gli altri libri di Riccardo Falcinelli. A colpire è la sua chiarezza nel presentare saggi che aiutano prima a vedere e poi a guardare il mondo con occhi diversi, più consapevoli. Il suo percorso è sempre facilitato da immagini che rendono ancora più immediata la comprensione dei concetti, già però espressi in modo altamente accessibile. 
A chi: a chi ama quei saggi che arricchiscono dalla prima all'ultima pagina, da cui si esce diversi: con informazioni in più, ma anche con maggiore curiosità. Se volete un assaggio del perché leggere Figure, concedetevi questo video della nostra Giulia Pretta


Marianna consiglia 
L’ultima sirena di Iida Turpeinen (Neri Pozza)
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Perché: si tratta di uno dei libri stranieri più belli usciti negli ultimi mesi che racconta con una prosa scorrevole e cristallina, a tratti commossa, la storia di uno dei mammiferi marini erbivori più misteriosi mai esistiti sul nostro pianeta, la vacca di mare, intrecciandola con sapienza a quella di naturalisti, scienziati e studiosi che l’hanno incontrato, viva o sotto forma di ossa sparse, nel loro percorso di vita. Il risultato è sorprendente: una narrazione lineare inserita all’interno di una architettura narrativa semplice, ma popolata da personaggi indimenticabili. Ognuno di loro è ben tratteggiato da una penna che dona il giusto respiro alla loro storia, ai loro sogni e alle loro paure, alle loro frustrazioni e ai loro entusiasmi, senza appesantire mai le pagine e annoiare il lettore.
A chi: a tutti coloro che vogliono leggere una storia piacevole, immersiva e arricchente, indipendentemente dalla loro sensibilità verso la natura e gli animali.


Marianna consiglia anche
I dadi di Ahmet Altan (edizioni e/o) 
Perché : I dadi è un romanzo di formazione, intenso, coinvolgente e anche struggente, perché ha sin dalle prime pagine quella malinconia tipica che accompagna le vite degli eroi puri e maledetti. È scritto in terza persona e tratta di una storia veramente accaduta ambientata in una Turchia lontana nel tempo, quella della crisi dell’impero ottomano e del gran vizir. Un libro che unisce una trama accattivante a una penna elegante e incisiva.
A chi: per coloro che desiderano un romanzo con un protagonista maschile indimenticabile e dalla storia avvincente.


Sabrina consiglia
Io non ti lascio solo di Gianluca Antoni (prima IoScrittore, ora Salani)
Perché: per cominciare bene l’anno ci vuole un libro che sorprenda, che rimanga nel cuore, che lasci a bocca aperta e che faccia venir voglia di leggere ancora e ancora di più. Per me questo romanzo, del quale è uscita una recente riedizione, e stato tutto ciò. E per questo voglio condividerlo.
A chi: a tutti coloro che desiderano regalarsi un libro unico, che rimarrà nella memoria a lungo. A chi ama guardare la vita con gli occhi di un bambino e per questo ai riconoscerà in Filo e Rullo, i due piccoli protagonisti.


Valentina consiglia 
Canti della gratitudine di Franco Arminio (Bompiani)
Perché: l'inizio dell'anno nuovo è il momento, in genere, in cui si fanno i buoni propositi e si ha voglia di iniziare con un nuovo passo. E perché non iniziare con un ritmo meno frenetico e uno sguardo più aperto sul mondo che ci circonda? Arminio riesce, in pochi versi, a concentrare un mondo in cui abbiamo bisogno di credere. 
A chi: a coloro che vogliono indossare uno sguardo nuovo, per guardare con presenza e passione ciò che li riguarda.