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"Vita nostra tentativi ed errori": per riecheggiare nel Grande Discorso non possiamo rinunciare all'amore

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Vita nostra



Vita Nostra. Tentativi ed errori
di Marina e Sergej Djačenko
Fazi Lainya, settembre 2024

Traduzione di Silvia Carli e Denise Silvestri

pp. 312
€ 18,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)

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«Vedi, io non sono una persona», disse Saška, disperata. «Sono un’assassina della realtà e una distruttrice della grammatica. Sono una singolarità… Una Parola d’ordine. Perdonami, ti prego, è una cosa che non posso cambiare. Ma non posso nemmeno tenertela nascosta».
L’attesissimo seguito di Vita Nostra ci trasporta ancora una volta nella Dark Academia di Saška, dove il linguaggio è magia, sebbene non tutta la magia sia buona. Il fantasy nato dalla penna di Marina e Sergey Djačenko, autori di Kiev che scrivono in russo e ucraino, appassiona il lettore, con le sue atmosfere magiche e filosofiche, potentissime e intriganti insieme.


Avevamo lasciato la nostra protagonista Saška Samochina nell'ultimo atto del suo esame finale, quello da cui o si diventa in atto ciò per cui si è studiato in potenza (verbi, parole, parti grammaticali del Discorso Universale) o si viene dimenticati per sempre. 


LIstituto di Tecniche speciali di Torpa non perdona errori e non dona seconde possibilità, così anche Saška ha affrontato l’esame finale per riconoscersi parte del Grande Discorso, scoprendo infine di essere una "Parola d’ordine". Quello della nostra protagonista è dunque un ruolo unico e potente, capace di sovvertire l’ordine delle cose. Nonostante tutto, lei non è pronta ad affrontare la realtà e a lasciar andare la sua umanità, naturale conseguenza della sua trasformazione, e dunque non ha le forze necessarie per ricoprire il suo ruolo. Da questa rinuncia nascono numerose versioni della realtà, quasi tutte con esito fatale o tragico, perché incompiute. 


È proprio da uno di questi tragici epiloghi incompiuti che spunta il suo mentore Farit, che trova il modo di riportare la ragazza all’istituto per farle riprendere gli studi e correggere i propri errori. La finalità è quella di farla riecheggiare come parte del Discorso. Però a Torpa non sono gradite le seconde possibilità e questa eccezione rende Saška debole e la sottopone al giudizio degli altri, così i suoi insegnanti la disprezzano, i suoi compagni la temono e Farit sembra avere in realtà scopi egoistici. 


L’ultima cosa di cui ha bisogno Saška è offrirgli un pretesto per ricattarla, perché quando ogni prova fallisce la punizione che spetta agli studenti ha conseguenze sulle persone a cui tengono di più; così,  quando incontra un giovane pilota fuori dalla scuola di Torpa, fa di tutto per non innamorarsi. 

Sentì la terra mancarle sotto i piedi: Jaroslav, senza il minimo sforzo, l'aveva presa in braccio; Saška sentiva le sue mani sulle costole. Lui si infilò nella penombra e lungo la strada lei cercò di aggrapparsi a qualunque cosa le capitasse a tiro. (p. 219)

Ma neanche la paura più grande può fermare l’amore, e Saška dovrà trovare a tutti i costi il modo di riscrivere la realtà nella migliore versione possibile e questa volta non potrà permettersi errori o il prezzo da pagare sarebbe peggiore della morte stessa.


Avventura e magia, fantascienza e filosofia si intrecciano in un romanzo dalle atmosfere intense e vibranti, dove la realtà si dissolve e si ricostruisce senza sosta, mentre il mondo oscilla costantemente tra il collasso e una nuova rinascita. 


Come in ogni mondo possibile, l'energia vitale si rinnova grazie al sentimento e nell'espressione di quel sentimento si genera la libertà. Libertà è un concetto manipolabile, ma diventa un'ovvia conseguenza delle scelte di chi antepone il proprio interesse a quello della persona amata. In un certo senso è molto simile al concetto di libero arbitrio, di cui tutte le coscienze sono dotate; non è forse anche quello frutto di un amore infinito che non costringe ma dona?


Samantha Viva