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Una nuova, imperdibile, serie di Alice Basso: tutti in pista con Atena Ferraris!

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Le ventisette sveglie di Atena Ferraris
di Alice Basso
Garzanti, gennaio 2025

pp. 368
€ 16,90 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)

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"Questa è una cosa che dice sempre anche papà. Che siamo tutti diversi, e quindi nessuno è diverso. Anzi: che siamo tutti diversi, e quindi nessuno è strano. O che non c'è niente di strano nell'essere diversi. O che la vera stranezza è non essere strani. A papà piace un sacco dire cose del genere." (p. 114)

Dove sta il confine tra "norma" e "anormalità"? Come districarsi in tutto quell'intrico di regole sociali, domande prevedibili e risposte preconfezionate che spesso stanno alla base delle interazioni, specie quelli superficiali, di circostanza?

Quando ho scoperto che a gennaio sarebbe uscita una nuova saga di Alice Basso con una protagonista del tutto nuova, non posso nascondere (senza per questo - ci tengo a specificarlo - togliere nulla all'obiettività della recensione) di aver fatto un saltino di gioia: devo ammettere, infatti, di essere stata conquistata da Alice Basso fin dalle sue prime pubblicazioni e da quel momento non l'ho più lasciata. Se Vani Sarca ha costituito un personaggio davvero ben scritto e le sue disavventure una calamita da cui era difficile staccarsi, Anita Bo si è rivelata, dopo l'iniziale circospezione (ma - a onor del vero - di brevissima durata, più o meno... cinque pagine!) che si riserva in genere a chi arriva dopo un grande amore, un personaggio irresistibile, a dir poco entusiasmante, e la saga si è conclusa con un coup de théâtre davvero notevole, che ha fatto sì che i fan della serie sospirassero con amarezza alla sua partenza, salutandola con nostalgia.

Ebbene, ero davvero curiosa di sapere cosa ci avrebbe riservato ancora la mente frizzante di Basso: chi avremmo conosciuto questa volta e cosa avremmo letto? Saremmo rimasti nei binari del giallo oppure saremmo stati condotti verso lande sconosciute e generi nuovi? Ebbene, la verità è che, ancora una volta, e per la terza consecutiva, Alice Basso ha saputo stupirmi, anche andando a toccare temi ancor più delicati e che necessitano di particolare cura.

Ma andiamo con ordine e non divaghiamo (e quando leggerete il libro saprete che quest'affermazione ha un significato speciale): innanzitutto, chi è Atena Ferraris? La nuova protagonista è fondatrice e unica redattrice di una rivista online di enigmistica, la "Gara degli indovini", che prende il suo nome dalla prima rivista di enigmistica d'Italia, nata proprio a Torino, dove Atena risiede, nella seconda metà dell'Ottocento. Tale disciplina, infatti, è per la protagonista un'autentica passione, che l'aiuta a dare un ordine al mondo. Ordine a cui contribuiscono anche le moltissime sveglie che Atena imposta sul telefono, per impedirsi di divagare (appunto) e di perdersi nel suo vortice di pensieri.

La mia, di testa, è sempre stata piena strapiena pienissima di roba. [...] Di chiacchiericcio incessante. [...] Penso di avere semplicemente un notevolissimo, costante, turbinoso dibattito interiore. E infatti ho bisogno di tutte queste mie sveglie, scansioni e tabelle di marcia per disciplinare e gestire il caos, come campanelle in una scuola elementare. (p. 13)

Per capire meglio, concentriamoci anche su questa seconda citazione:

"Atena? Che nome particolare!" [...] "E mio fratello si chiama Febo. Che sarebbe l'altro nome di Apollo. E sì, i nostri genitori erano pazzi", chioso secondo copione. Ridono colpiti, sempre secondo copione. (p. 187)

Ecco, la vita di Atena è così: un lungo copione da imparare a memoria per allinearsi a ciò che dicono gli altri, ovvero tutti quelli che non pensano e non ragionano come fa lei. Infatti, ciò che per la maggior parte delle persone è una semplice interazione sociale, guidata da una sorta di tacito regolamento condiviso che stabilisce cosa si dovrebbe o non si dovrebbe fare, per lei è una grande, immensa fatica.

Fin da piccola Atena ha sempre sentito una qualche difformità rispetto al comportamento altrui, differenze che invece pare non abbiano mai sfiorato suo fratello gemello, Febo, uno scrittore ora in crisi d'ispirazione. Ed è proprio da lui che il romanzo parte per fornire un gancio narrativo che dia inizio alla storia: per ritrovare la vena creativa, Febo si lancia nelle avventure più disparate, talvolta rischiose, e Atena è lì, che assiste impotente e rassegnata. Un giorno Febo le comunica che si è iscritto a una scuola di magia, per imparare l'arte della prestigiazione e mettere da parte un po' di conoscenza per i suoi prossimi libri. Se non fosse che, improvvisamente, Febo assiste a una cosa che non avrebbe dovuto vedere: un omicidio (o forse no?), avente come protagonisti il suo maestro di magia e la sua assistente. 

Da qui si dipana una serie di conseguenze che tirano in gioco non solo Febo e i suoi compagni di corso Gemma e Jacopo, ma anche, suo malgrado, la stessa Atena. Le indagini porteranno a verità davvero imprevedibili e i colpi di scena che vi faranno alzare le sopracciglia non mancheranno. Tutto perché la verità, talvolta, è meno ovvia di quanto sembri e la soluzione, a cui nessuno aveva pensato, è davvero a portata di mano. Come in ogni buon gioco di prestigio che si rispetti, d'altronde.

A colpire, come sempre, è prima di tutto lo stile: leggere i libri di Alice Basso è davvero uno spasso (e no, la rima non è voluta). La sua scrittura, frizzante e divertente (e divertita) trascina il lettore in un vortice di elucubrazioni, colpi di scena, situazioni improbabili ma soprattutto battute: spesso e volentieri trovano spazio frasi sagaci, argute, che strappano un sorriso o addirittura una risata al lettore, anche nei momenti di maggiore tensione.

Anche per questo motivo, oltre che per la sapiente e calibrata costruzione narrativa, davvero eccellente, è molto soddisfacente leggere un libro di Alice Basso, poiché questo suo stile sembra proprio essere una costante dei suoi libri, facendo capolino addirittura nelle parti non narrative (voglio dire, si può ridere di gusto leggendo alcune righe di una postfazione? Ebbene sì, è possibile). Tutto ciò - è bene specificarlo a chiare lettere - non toglie nulla però alla serietà di quanto narrato e ogni volta il significato di fondo arriva forte e chiaro, giungendo all'interlocutore con una chiarezza e una delicatezza sempre molto limpide. Infatti, quando si arriva a parlare di temi più delicati, talvolta toccanti, Basso ci prende per mano e, con delicatezza e serietà, riesce a dirci cose molto importanti. Come è accaduto nelle pagine finali della serie di Anita Bo, decisamente commoventi da quanto la tensione narrativa era forte, questo effetto si ritrova anche qui.

Non vorrei dire di più perché Alice Basso è bravissima a costruire la trama in maniera tale che si arrivi poco a poco dove si deve arrivare, gestendo colpi di scena inaspettati e inserendo delle anticipazioni controllate che tengono incollati alle pagine, e quindi non vorrei rovinare l'esperienza di lettura. Quello che però possiamo aggiungere, sempre in maniera sibillina, per non rovinare la sorpresa, è che il testo, in certi punti, diventa, in un certo senso, concretamente interattivo, per così dire, nel senso che il lettore stesso è chiamato a risolvere, diciamo... dei "piccoli enigmi".

Una bellissima lettura, per cui contiamo di sapere (speriamo presto) come proseguirà...

Valentina Zinnà