Pubblicato per la prima volta nel 1929, Sorelle di Ada Negri si presenta come una raccolta di ventuno racconti che esplorano la complessa realtà femminile nell’Italia del primo Novecento. L’autrice, prima donna a essere ammessa all’Accademia d’Italia, utilizza la sua straordinaria sensibilità letteraria per tracciare ritratti vividi e intensi di donne appartenenti a diversi contesti sociali e culturali in un contesto dove nell’Italia del primo Novecento, la figura femminile era rigidamente confinata ai ruoli di madre e sposa.
Le protagoniste di Ada Negri sono donne fiere e determinate, che affrontano le difficoltà della vita con coraggio e dignità. La loro forza risiede non solo nella capacità di resistere alle avversità, ma anche nella determinazione a trovare una propria voce e un proprio spazio in una società che tendeva a marginalizzarle. Racconti come La Cacciatora, La Barila, Sora Ro’ e Niobe si distinguono per la profondità emotiva e la forza dei personaggi.
Ne La Cacciatora, una donna rinuncia consapevolmente alla propria femminilità in segno di lutto per la perdita dell’uomo amato, sfidando le convenzioni sociali, rifiutando i ruoli imposti e appropriandosi di simboli e comportamenti tradizionalmente associati al mondo maschile.
Era larga di spalle e di torace, forte nei fianchi e nelle gambe, ben presa nel costume maschile di velluto a coste color verde bottiglia o marrone scuro, e sotto il cappellaccio di feltro a larghe tese. Sempre in stivaloni: il fucile ad armacollo lo portava per abitudine, anche quando non andava a caccia. (p. 23)
Niobe è una struggente riflessione sul dolore materno e sulla speranza, rappresentata dalla portinaia Lionarda, che lotta disperatamente per la vita della sua ultima figlia sopravvissuta, Nicoletta.
Ne La Barila, la protagonista è una donna dal carattere indomito, capace di affrontare le difficoltà con una forza silenziosa e implacabile, senza vacillare e sopportando le sfide quotidiane senza piegarsi.
Sora Ro’, invece, racconta la storia di una vedova che si fa carico della gestione della famiglia e del podere, incarnando la figura della donna salda e pragmatica. La sua storia è un tributo alla capacità delle donne di trasformare il dolore in forza motrice, di diventare pilastri per le proprie famiglie e comunità.
Ella sapeva che la vita non scherza, e ch’era necessario negarsi anche il più innocente conforto per avvezzare il cuore a fare resistenza. Fra casa, orto, campo e chiesa, senza uno svago, facendo il bene quando poteva, divenne in capo agli anni – per i coloni, per i dipendenti, per gli amici, per tutti – la sora Ro’: donna d’esempio e di consiglio. (p. 97)
La scrittura di Ada Negri è elegante e incisiva, capace di catturare la complessità delle emozioni e di dipingere paesaggi interiori con delicatezza e precisione. Le descrizioni dei luoghi e delle atmosfere non sono mai meri sfondi, ma diventano parte integrante della narrazione, arricchendo la comprensione dei personaggi e delle loro vicende.
Sorelle non è solo un’opera letteraria di straordinario valore, ma anche un documento storico e sociale che anticipa le tematiche del femminismo moderno. La sua incredibile modernità risiede nella capacità di parlare ancora oggi alle lettrici e ai lettori, offrendo spunti di riflessione sulla condizione femminile e sul ruolo della donna nella società. Le protagoniste di questi racconti vivono in un mondo che sembra lontano, eppure le loro esperienze e i loro sentimenti risuonano con una sorprendente attualità.
Sorelle di Ada Negri è un libro che, attraverso la potenza della parola, celebra la forza, la dignità e la resilienza delle donne. La raccolta ci invita a riflettere sul valore della memoria e della narrazione come strumenti di resistenza e di affermazione dell’identità femminile, rendendo omaggio a tutte quelle interpreti che, nel corso della storia, hanno lottato per essere ascoltate.
Silvia Papa
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