#EditoriInAscolto - Una casa editrice cosmopolita: Articoli Liberi




Articoli Liberi nasce due anni fa come rivista letteraria indipendente, interamente autofinanziata, autogestita e autodistribuita. La rivista dichiara di professare la letteratura come qualcosa che non "accomoda" ma "scomoda" la realtà, la rende problematica, visibile in tutte le facce della sua complessità. Attenta alla diversità e con un taglio decisamente originale, da quest’anno è anche una  casa editrice, che a febbraio è arrivata in libreria con la prima opera edita: Bestie alate di Guadalupe Eichelbaum. Un coraggioso esordio in poesia. Ma il piano editoriale prevede anche romanzi e raccolte. Abbiamo incontrato Debora Vitulano, l’ufficio stampa.

Dalla rivista alla casa editrice, come è nata questa idea? Nell’editoriale al n. 8 della Rivista, si parla di “follia” e si ammette che occuparsi di cultura e letteratura oggi può realmente apparire “folle”. Creare una casa editrice indipendente lo è ancor di più? 

L’evoluzione da rivista a casa editrice è stata un processo assolutamente naturale e istintivo, come del resto tutto ciò che abbiamo fatto dalla nascita di Articoli Liberi – rivista di culture e letterature, nel gennaio del 2023, a questa parte. Nei nostri due anni di vita come rivista indipendente abbiamo scoperto, incontrato e riscoperto numerosi autori, sia italiani sia stranieri, esordienti e non, e anche qualche nome del passato ingiustamente dimenticato. Questo ha fatto sì che si creassero delle sinergie, che ricevessimo numerose proposte di pubblicazione e di traduzione da svariate lingue e Paesi. Amiamo la nostra rivista e continueremo a pubblicarla, sempre nelle stesse modalità: annunciando di volta in volta un tema diverso per ciascun numero e distribuendola direttamente. Tuttavia, volevamo dare la possibilità agli autori più interessanti che abbiamo scoperto e che avessero a disposizione tanto materiale (romanzi, raccolte di racconti o poesie) di finire anche sugli scaffali delle librerie. 

È folle? Probabilmente sì. Tuttavia, questi due anni di esperienza con la rivista ci hanno insegnato che ci sono tante persone, in Italia e all’estero (non dobbiamo dimenticare che sono tanti gli italiani all’estero) che, come noi, ricercano un’alternativa all’editoria mainstream, ai soliti nomi. Ed è proprio ciò che Articoli Liberi vuole portare in libreria. Con un prezzo di copertina più accessibile rispetto alla media, che può essere una delle ragioni per cui oggi si comprano sempre meno libri, se consideriamo che in Italia gli stipendi non crescono da trent’anni.

Avete cominciato con un testo di poesie. È una bella scommessa. Cosa indica questa vostra scelta? Una precisa linea editoriale oppure indica una filiazione con il lavoro culturale della rivista? 

Potrà sembrare naïve, ma non abbiamo una precisa linea editoriale se non quella di pubblicare testi originali, di qualità e che ci emozionino. Questo progetto nasce proprio dalle nostre passioni e abbiamo imparato che quando ci si mette il cuore per presentare autori che a loro volta ci mettono il loro, i lettori lo sentono e lo apprezzano. Le poesie di Guadalupe Eichelbaum ne sono un esempio perfetto. Finora inedita in italiano, è stata una nostra scoperta: ci siamo innamorati delle immagini e dei suoni del Sud America che trasudano dai suoi versi, così semplici eppure così profondi. Abbiamo prima proposto qualche poesia sulla rivista e poi abbiamo deciso di pubblicare per intero una sua raccolta. In Italia le poesie non hanno grande successo ultimamente, mentre all’estero è l’esatto contrario. Speriamo che il caleidoscopio di colori di Bestie alate possa far rinnamorare il lettore italiano della poesia, che da sempre è una delle espressioni più intime e dirette dell’animo umano. 

A quale pubblico vi rivolgete? Quale genere di lettori state cercando? 

Ci rivolgiamo a chiunque voglia fermarsi un attimo a leggere, ma leggere veramente, vale a dire lasciarsi conquistare dalle parole, dal ritmo, dalle immagini, guardare dentro i personaggi e attraverso i loro occhi guardarsi dentro. Senza andare alla ricerca del nome noto o del trend del momento. Chiunque veda così la lettura, che poi è come l’abbiamo sempre concepita noi, è il lettore giusto per Articoli Liberi, ovunque si trovi nel mondo. Come già abbiamo fatto con la rivista, infatti, vogliamo offrire un’alternativa anche ai tanti italiani che vivono all’estero. Noi stessi siamo una redazione cosmopolita, in cui si parlano sei lingue, e la nostra sede ufficiale è in Francia, sebbene viviamo in città differenti da una parte e dall’altra delle Alpi. All’estero si trovano libri in italiano, ci sono le librerie internazionali e le biblioteche con le sezioni in lingua, ma si tratta sempre dei soliti autori, per lo più classici. Nulla di male, per carità, ma col nostro catalogo vogliamo consentire agli italiani all’estero di prendere una boccata d’aria fresca. 

E quale tipo di autori? Come scegliete i testi già editi da tradurre e cosa invece cercate negli esordienti? 

Non amiamo le etichette, ma se proprio dovessimo fare un identikit del nostro autore ideale, direi che finirebbe per combaciare con ciò che ho detto prima a proposito dei nostri lettori. Gli autori di «Articoli Liberi» scrivono per il gusto di farlo, perché hanno qualcosa di particolare da dire e non per la semplice foga di vedere il proprio nome su una copertina sfruttando gli argomenti più in voga del momento. Le persone con cui stiamo avendo l’onore e il piacere di lavorare amano la letteratura, la abitano e la sentono propria. Alcuni sono stranieri che si emozionano all’idea di vedere le proprie parole tradotte in un’altra lingua, perché già sanno, per quel linguaggio universale che è la natura umana, che potranno risuonare in qualcuno dall’altra parte del mondo esattamente come fanno con loro. Altri sono italiani già affermati che sono stufi di vedere i loro libri trattati come oggetti fatti in serie e consegnati all’oblio di piani editoriali super affollati. Altri ancora sono esordienti dotati di una voce originale e personale, e dell’umiltà di chi mette al primo posto il valore letterario piuttosto che l’ego. Che è esattamente la misura che utilizziamo noi per la selezione dei manoscritti: il valore letterario è tutto ciò che alla fine cerchiamo e ci interessa davvero. 

Da chi è composta la redazione? 

Siamo in tre. Tre folli come le tre figure rappresentate sulla copertina di Folli non autorizzati, il numero otto della nostra rivista. C’è Franco Malanima, che fa l’editor. Scrittore e traduttore napoletano, è autore di una ventina di romanzi e cultore della letteratura sudamericana. Ha fondato «Articoli Liberi» andando in giro per le strade europee con un furgone pieno di copie di un pamphlet rivoluzionario e oggi vive in Francia. Poi c’è Alex Marcolla, il nostro consulente editoriale, che va a caccia di autori e titoli del passato o poco conosciuti. Ha collaborato con diverse case editrici e oggi è il direttore della libreria Ubik di Bolzano. E infine ci sono io, l’ufficio stampa di questo variegato progetto in cui la mia natura poliedrica ha trovato casa. Italo-russa e linguista di formazione, lavoro anche come giornalista, consulente editoriale, editor, copywriter e traduttrice letteraria. 

Facciamo un gioco: puoi scegliere tre classici della letteratura che sarebbero perfetti per rappresentare la fisionomia di Articoli liberi. Quali sceglieresti? 

Annie Vivanti, perché fu un’intellettuale poliglotta e cosmopolita, che visse in diversi Paesi europei e anche oltreoceano, come il nostro Franco. La sua opera più famosa, The Devourers, fu scritta prima in inglese e solo dopo riscritta in italiano col titolo I divoratori. Dopo anni dalla sua prima pubblicazione in Inghilterra, questa saga femminile, decisamente progressista per l’epoca (siamo agli inizi del Novecento), riscosse grande successo sulla scena editoriale italiana. Speriamo sia di buon auspicio, insomma. Poi Myra Breckinridge di Gore Vidal, che incarna perfettamente i nostri valori: libertà, curiosità, apertura mentale, irriverenza. Ma anche la nostra assoluta incapacità di essere fedeli al politicamente corretto: siamo scorretti e lo dimostreremo. E infine Daniil Charms, un altro considerato folle, al punto da finire in un manicomio sovietico, ma che non per questo rinunciò a coltivare la sua immaginazione. Fiero anticonformista, ha dimostrato che giocare con le parole non significa non prenderle sul serio. E per noi la letteratura è proprio questo: il gioco più serio del mondo. 

Adesso invece parliamo delle vostre prossime uscite. Facci qualche anticipazione e consigliaci un autore che, a tuo avviso, potrà sorprenderci. 

Come anticipato, cominceremo con Bestie alate, su cui non aggiungo nulla, ma in cui vi invito caldamente a immergervi. Guadalupe non sarà l’unica scoperta interessante d’oltreoceano. Per esempio, tradurremo una raccolta del poeta statunitense Mark Murphy, un inno alla vita pervaso da un’intensa carica emotiva che riflette su dilemmi filosofici senza tempo. E poi Erotomania di Francis Levy, un romanzo dissacrante che vi farà vedere il sesso sotto una nuova prospettiva. Avremo anche nomi già noti agli abbonati alla nostra rivista, come Stefania Castella e Lara Carbonara. 
Personalmente, penso che il pezzo forte di quest’anno – sebbene non sia una scelta facile – sarà Medusa, una raccolta di racconti della scrittrice scozzese Janice Galloway. Ogni storia è un viaggio emotivo che svela le complessità dei personaggi e delle loro relazioni, mettendo a nudo – attraverso una scrittura acuta e coinvolgente – una delle esperienze umane più complesse eppure fondamentali che ci siano: la genitorialità. Lo troverete in libreria e sul nostro shop online a giugno 2025.

Deborah Donato