Tangeri, addio
di Salma El Moumni
Mondadori editore, ottobre 2024
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Sul ciglio della strada c'era un gruppo di uomini. Tu non li avevi guardati, i tuoi occhi non si soffermavano mai sugli sconosciuti e calcolavano in anticipo ogni passo da fare. Di solito a proteggerti dai commenti a cui non potevi fare a meno di reagire c'erano le cuffie, che però erano rimaste in fondo allo zaino. Avevi sentito tutto, e avevi preferito lasciarti alle spalle le loro risate; a quell'ora non rischiavi un granché. (p. 10)
La sua famiglia, che peraltro lei ha sempre considerato irreprensibile, le consiglia di cambiare atteggiamento, di vestirsi in modo più appropriato, di diventare invisibile. Ma Alia non accetta di essere imprigionata in regole che limitano la sua conoscenza. Per questo decide di conoscere il proprio corpo fotografandosi nell'intimità della sua stanza. Ma è un'illusione che pagherà cara. In quelle sessioni si mette in posa, inarca il corpo, lo esplora per comprendere il motivo per cui un corpo per lei normale, suscita una tale attenzione. Mentre conosce se stessa e contemporaneamente affronta gli sguardi languidi e sudici di chi la osserva, si innamora di un ragazzo più grande, e con il quale ha una relazione difficile. Elias, questo il nome del ragazzo, non riesce ad amarla come lei sente e vorrebbe essere amata; mentre lei lo cerca, muovendosi su un filo sottile e pericoloso. Ma è Quentin, un ragazzo di origini francesi, che la trascina verso il baratro.
Finite per lasciare la serata dopo un'ultima sigaretta. Veder fumare Quentin è una cosa che ti piace, hai cominciato proprio per fargli compagnia, per sentirti meno straniera, più vicina a lui. [...] Quentin cammina davanti a te, poi si gira, si ferma e a pochi passi da casa tua posa le labbra sulla tua guancia, sfiorandola appena. Insieme non potete farvi vedere, per non alimentare i pettegolezzi. Un'araba non dovrebbe stare con un nesrani a quell'ora della notte. Né tu dovresti stare lì da sola. Lui lo sa e ci gioca, rinforza la tua sensazione che sia una cosa proibita. (p. 19)
Infatti, Quentin, quando viene respinto da Alia, che non vuole correre troppo, le ruba le foto che lei si era fatta nell'intimità della sua stanza e le mette online. Alia, di colpo, si trova osservata e giudicata anche attraverso i social. Temendo di essere arrestata a causa dell'articolo 483 del codice penale che condanna l'indecenza pubblica con la reclusione, viene mandata dai suoi genitori a studiare a Lione. Alia pensa di essere salva in una città straniera, dove il passato non arriva. Ma si sbaglia, perché, invece, il passato la raggiunge, Quentin la sta cercando, ed è un passato che assume forme strane. Non solo per il suo ex che vuole qualcosa che è rimasto indietro, ma anche perché si rende conto che forse non rivedrà più Tangeri.
Tangeri, addio è il primo romanzo di Salma El Moumni che dimostra però di avere una capacità narrativa interessante, soprattutto nell'approfondire il personaggio principale, Alia. Perché, se è vero che da una parte leggiamo una storia di emarginazione e sopraffazione, dall'altra, però, riusciamo ad entrare nella mente della protagonista dove tutti i meccanismi delicati di una crescita difficile vengono attaccati con violenza e cinismo. Alia non è solo una ragazzina che viene violata nella sua intima crescita sessuale e femminile, ma soprattutto è una ragazza sensibile che si pone delle domande giuste, mentre intorno a lei monta l'ingiustizia, la rabbia, il comportamento brutale, animalesco di chi in lei vede solo una preda. Alia scappa ma contemporaneamente prende coscienza, in modo implacabile, delle fragilità degli altri che manifestano rabbia e rancore perché cercano con la violenza un'identità. Così suo padre, tanto temuto per il suo comportamento irreprensibile, che però lei vede a Lione da solo in un bar a bere vino. Proprio questa doppia faccia, queste ambiguità, rendono il suo percorso ancora più simbolico, mentre lei vuole sapere e conoscere, gli altri invece vogliono solo distruggere. Dove andrà Alia con il suo coraggio è difficile immaginarlo, ma intanto ciò che lei perde a causa degli altri, oltre alla sua intimità, è anche un pezzo della sua storia. Lei deve lasciare Tangeri per paura di essere condannata ma contemporaneamente deve anche accettare che la sua città natale non sarà più un luogo dove tornare. Su questo multiplo registro narrativo Alia prende coscienza dolorosamente del suo destino.
Social Network