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#PercorsiCritici - n. 78 - Essere dei buoni padri, tra le pagine dei libri

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Alle porte della primavera c'è una festività che riempie le vetrine delle pasticcerie di un dolce molto amato, le zeppole di San Giuseppe. E allora, dato che il #PercorsiCritici stavolta cade poco dopo questa data, abbiamo pensato di dedicare la puntata ai libri che propongono una figura paterna positiva.
Nella storia della letteratura, la figura paterna è stata in qualche modo sempre un grande riferimento, anche se spesso essa ha assunto delle sfumature particolarmente problematiche: basti pensare alle opere di Federigo Tozzi o di Franz Kafka. Tuttavia, in tempi più o meno recenti, altri scrittori hanno voluto omaggiare tale figura, proponendo racconti che danno luce all'amore paterno.

Ci sono libri che raccontano l'esperienza tramite la viva voce di chi l'ha vissuta: possiamo capire le difficoltà e le gioie di questa esperienza dalle parole di Paolo Longarini, che in Tutte le prime volte. Educazione sentimentale di un padre e delle sue piccole grandi donne (Harper Collins, 2018) in particolare si sofferma sulla relazione particolare e unica che un genitore maschio può intraprendere con il mondo femminile. Nel libro l'autore mette a nudo i sentimenti di un novello padre nei confronti delle figlie femmine, dando luogo ad un grande affresco di dolcezza e senza scadere mai nel sentimentalismo.

Sulla paura di diventare padre, invece, e sulle criticità che tale passaggio comporta, si concentra Giorgio Biferali, che in Sono quasi pronto (Ponte alle Grazie, 2024), indaga tutto ciò che gira intorno alla decisione di volere un figlio: relazioni complicate con i propri genitori che proiettano ombre preoccupanti, l'incertezza del futuro e la paura di doverlo affrontare. Un percorso schietto e onesto, un punto di vista sicuramente interessante.

Anche Stefano Sgambati, con La bambina ovunque (Mondadori, 2018) pone in luce le difficoltà di diventare padre e di come tale scelta prenda - letteralmente - sempre più spazio, fino a diventare totalizzante.

Ci sono padri, poi, che si trovano a dover accompagnare i figli alla comprensione di qualcosa che per loro è ancora troppo grande: Giacomo Mazzariol, in Mio fratello rincorre i dinosauri (Einaudi, 2016), racconta la sua storia come fratello di Giovanni, un ragazzo nato con la sindrome di down. Il libro racconta con efficacia il percorso del protagonista verso il fratello minore e in questo hanno un grande spazio i genitori, e un padre che con grande amore e incredibile tatto riesce a spiegare, assieme alla madre, ai figli qualcosa - di sindromi e cromosomi - che, data la loro tenera età, ancora faticano a comprendere.

Anche il papà di Carlo, in Carlo è uscito da solo (Feltrinelli, 2020), di Enzo Gianmaria Napolillo, si presenta come una figura paterna benevola, in grado di seguire la difficile crescita di Carlo, senza mai ostacolare o accelerare le difficili conquiste.

A raccontare la storia di un padre che si trova da solo a crescere un figlio è invece Gerardo Innarella, che in Per amore di un'ombra (Longanesi, 2024) alza il sipario sulle difficoltà di un papà che - per vicissitudini che lasciamo alla vostra lettura, per non guastarvi la sorpresa - cresce da solo il bambino protagonista del libro, tra ricordi e tentativi di dolcezza.

Marco Marsullo, invece, racconta la storia di Niccolò, venticinquenne che non ha nessun progetto di paternità né una relazione stabile all'orizzonte. Tutto cambia, però, quando nella sua vita appare Simona, giovane attrice in cerca di fortuna, la quale ottiene un'occasione irripetibile: una tournée di un mese. Ma chi si prenderà cura di suo figlio, che ad appena 4 anni non può allontanarsi per così tanto tempo dalla scuola e dalla sua vita? Per vari motivi e a causa di diverse circostanze, la scelta ricade su Niccolò, il quale si ritroverà a dover rivoluzionare la sua esistenza. L'anno in cui imparai a leggere (Einaudi, 2019) è un romanzo fresco, in cui un giovane scopre le difficoltà e la dolcezza di fare da padre ad un bambino.

Anche Sam, protagonista di Tutto per una ragazza (Guanda, 2018) si trova, da un giorno all'altro, ad affrontare la possibilità di diventare padre. La ragazza con cui esce, infatti, ha un ritardo del ciclo ed entrambi capiscono che ci sia la probabilità che lei sia incinta. Nel libro Hornby riesce a rendere vividamente la paura e il panico del protagonista e grazie ad un paio di stratagemmi narrativi ci mostra cosa potrebbe accadere se...

Se ribaltiamo la prospettiva, e assumiamo il punto di vista dei figli, è interessante osservare come nella produzione recente ci siano diversi titoli; possiamo citarne due, a titolo di esempio: Il mio valzer con papà (Rai libri, 2020), di Rita Dalla Chiesa, che delinea la figura celeberrima del Generale dell'Arma dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa nelle vesti di padre, e La mia vita con papà (Mondadori, 2013), di Maria Carla Fruttero, ovvero la figlia di Carlo Fruttero, scrittore che con Lucentini ha formato una delle coppie di scrittori più inossidabili della nostra letteratura, dando linfa verde e viva al noir italiano. Entrambi i libri portano con sé uno sguardo commosso e offrono un tributo sentito alla figura paterna.

Infine, ci sono padri che alimentano nei figli passioni comuni oppure che li fanno crescere secondo gli ideali in cui credono. In Il buio oltre la siepe (1960), Harper Lee crea la figura di Atticus Finch, un avvocato che si trova a combattere contro i pregiudizi che sono diffusi nella società del tempo e cerca di trasmettere alla figlia tali insegnamenti; La Juventus spiegata a mia figlia (Castelvecchi, 2015), invece, racconta la commossa e appassionata dedica alla figlia di Marco Caneschi, il quale, smosso da una passione fortissima per la squadra bianconera, sceglie di raccontare questa passione e condividerla per lasciarla alla figlia.

Quindi, che si tratti di padri amorevoli o spaventati, i libri qui proposti propongono un mosaico di sentimenti diversi che raffigurano la complessità dell'esperienza di diventare padre.