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#RileggiamoConVoi – Figure picaresche e gigione per il "pesce d'aprile" – aprile 2025

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A-n primmo d'Arvi, / Unn-a barla a se poeu di
Al prim d'Avril / A s’fa coror i pit
Al prem d'Avrel / As fa côrer i mat
A lu primu d'Aprili / Duvi ti mandanu nu nei jiri

Buongiorno a chi ci legge,
Genova, Parma, Bologna e Reggio Calabria ci accompagnano in questo primo di aprile, il giorno in cui, storicamente, si fanno scherzi, si mandano in giro le vittime a fare commissioni inesistenti, ci si prende poco sul serio. La Redazione, in tema per la giornata, ha selezionato un gruppo di personaggi picareschi, rocamboleschi, matti e gigioni: ed ecco i titoli in cui potete incontrali.
Buone letture,
la Redazione

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Claudia consiglia:
Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov (Voland)
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Perché: è un romanzo di commovente bellezza con un protagonista un po' bizzarro che soffre di una rara e incurabile malattia: si chiama empatia patologica o sindrome ossessiva empatico-somatica. Questa patologia provoca in lui totali e violente immedesimazioni nelle storie degli altri. 
I sentimenti, le sensazioni, le scelte e lo sguardo altrui fanno incursione dentro di lui all’improvviso ed è quasi impossibile liberarsene. Con lui ci avventuriamo dentro un labirinto di storie e di emozioni. Un avvertimento: per leggere questo libro dovrete essere equipaggiati del filo di Arianna. I corridoi si scatenano all'improvviso, si incrociano l'uno con l'altro.
A chi: a chi ama la mitologia e i libri che mescolano generi diversi. Ai malinconici. 


Daniele consiglia:
Io, non io, neanche lui di Andrea Pinketts (Harper Collins)
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Perché: Io, non io, neanche lui è per chi ama i personaggi rocamboleschi e pirotecnici, imprevedibili ed esilaranti, che hanno sempre un asso nella manica e riescono a tirarsi fuori da situazioni intricatissime grazie a un misto di intuito, lingua lunga e un po' di fortuna, seduttori incalliti, abbindolati a loro volta dal fascino irresistibile di femmes fatale piombate nel corso di notte fredde e burrascose. 
A chi: al lettore che si lascia trascinare dal carisma di un protagonista pieno di risorse e dalle storie notturne, ingarbugliate, che impazzano tra righe vibranti e appassionanti e che catapultano in una Milano grossolana e caleidoscopica.


Debora Lambruschini consiglia:
L'impostore di Zadie Smith (Mondadori)
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Perché: Zadie Smith questa volta catapulta il lettore nella Londra vittoriana e alle prese con un caso giudiziario che tenne col fiato sospeso l'opinione pubblica del tempo: l'uomo che fa ritorno, molti anni dopo, a seguito di un naufragio è davvero chi sostiene di essere, erede di un'importante famiglia londinese? Ma è solo uno dei piani narrativi di questa storia dove realtà e invenzione letteraria si intrecciano. Un romanzo denso e stratificato e, soprattutto, il ritratto spietato dei circoli letterari e della parabola di un personaggio come William Ainsworth, autore di romanzi storici di cui oggi non resta traccia, delle sue relazioni con l'ambiente intellettuale, dei rapporti personali.
A chi: ai lettori di Zadie Smith che ne ritroveranno la voce e la postura autoriale anche alle prese con il romanzo storico. A chi ama i personaggi e le narrazioni stratificate, lo sguardo dell'autrice ancorato alla contemporaneità anche quando la storia è calata in un passato ben preciso. A chi vuole scoprire chi sia l'impostore del titolo. 


Giulia consiglia:
Alpinisti ciabattoni di Achille Giovanni Cagna (Capricorno)
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Perché: le vacanze di Sor Gaudenzio e della signora Martina sono state tanto attese quanto deludenti. I due bottegai del Piemonte post-unitario non vedevano l'ora di potersi godere una settimana al lago d'Orta, ma tra noiosi professori, coppiette che amoreggiano, vesciche e l'ossobuco che non sa di niente, non vedono l'ora di tornare a casa. Non fosse altro perché proprio non sapevano che Garibaldi fosse stato vescovo di Novara, come un loro compagno di viaggio li ha edotti. Achille Giovanni Cagna prende in giro la piccola borghesia nascente del Piemonte della seconda rivoluzione industriale in un'opera che ha vissuto alterne fortune, ma che già Italo Calvino, nel 1971, aveva notato e riportato in catalogo Einaudi.
A chi: a chi ama scoprire testi dimenticati e che illuminano aspetti storici minori. A chi vuole conoscere correnti letterarie meno note, come la scapigliatura piemontese.


Gloria consiglia: 
Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba (Ponte alle grazie)
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Perché: la vita di Giovanni Succi è quanto di più romanzesco possiamo immaginare, ma... è reale! Enzo Fileno Carabba ha lavorato a partire da diari, testimonianze e bibliografia su questo imprevedibile personaggio, vissuto a cavallo tra Otto- e Novecento, con solo qualche episodio d'invenzione. L'imperativo di Giovanni Succi di superare i propri limiti e di fare qualcosa di straordinario, di mai visto prima, lo porta a essere un "digiunatore" decisamente particolare. 
A chi: romanzo perfetto per chi vuole scoprire un personaggio eccentrico, in bilico tra essere uno sbruffone e diventare una leggenda, in grado di dichiarare una frase del genere: «Durante i digiuni mi nutro di me stesso e divento più forte». 


Gloria consiglia anche:
La fantarca di Giuseppe Berto (Neri Pozza)
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Perché: questa è una delle storie più irriverenti create da Giuseppe Berto e vi troverete solo un personaggio gigione, ma c'è l'imbarazzo della scelta! D'altra parte, anche il viaggio è mosso da motivazioni provotatoriamente giocose: risolvere la Questione meridionale mandando gli abitanti del Sud Italia su... Saturno?! Tra i passeggeri, troviamo chi si vuole arricchire portando su Saturno chili e chili di sale, chi sogna di sedurre e sposare il comandante, chi si imbarca a pochi giorni dal parto, chi viaggia con la sua fisarmonica e con altri buffi compagni. I colpi di scena sono garantiti, così come i sorrisi.
A chi: a chi vorrebbe tornare ai bei tempi in cui il politicamente scorretto era un valore e una possibilità per esprimere la propria creatività. Se avete già letto e apprezzato Oh, Serafina! ancor meglio! 


Marianna consiglia:
6025 volte me. Romanzo in bicicletta di Luca Scacchetti (Castelvecchi)
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Perché: si tratta di un romanzo di viaggio, ma un viaggio assolutamente sui generis, perché il protagonista-autore percorre 6025 chilometri, da solo su una Galant, con la forza delle sue gambe, da Roma a Nordkapp, in Norvegia! Niente navigatore, niente connessione internet, ma uno zainetto con un libro e il necessario per vivere in tenda. La premessa è già buona, unite poi avventure picaresche, momenti di riflessione e liricità, uno stile che sa essere per buona parte scanzonato e divertito e avrete ottenuto un romanzo godibilissimo e particolare.
A chi: per tutti coloro che vogliono una storia picaresca, avventurosa con momenti di profondità lirica.


Sabrina consiglia: 
Figlio del lupo di Romana Petri (Mondadori)
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Perché: se si parla di personaggi picareschi, Jack London, nel gruppo, fa la sua bella figura. Quante vite visse lo scrittore americano? Avventura... questa la parola chiave dell'intera sua esistenza, il motore della sua scrittura, il carburante che gli divampava nel petto. Jack London bruciava la vita e la vita bruciava dentro di lui. Romana Petri ci offre il racconto di una vita straordinaria e lo fa con grande maestria, senza cadere nell'agiografico. I viaggi per mare, le terre fredde del Klondike, le sue passioni, le donne della sua vita.
A chi: a chi ha amato i libri di Jack London, a chi è cresciuto con Zanna Bianca o con Il richiamo della foresta sul comodino o a chi ha conosciuto questo grande scrittore in età più adulta grazie a Martin Eden. Ma anche a chi ancora non lo conosce e vuole un perfetto esempio di coincidenza tra vita e letteratura. Una figura epica, grande nel suo mito.