Brutale
di Salvatore Falzone
66thand2nd, aprile 2025
Cercò su Google: Francesco Dalmasso Onlyfans. Il primo link portava al profilo Instagram di Francesco, il secondo a un'intervista he aveva rilasciato a Fanpage.it. Probabilmente la stessa di cui gli aveva parlato Gianluca al bar; il titolo diceva, tra virgolette: "Io, ragazzo gay di provincia, in un mese ho guadagnato ventimila dollari su Onlyfans." (p. 15)
Dobbiamo prendere atto che le pulsioni si accumulano; se non vengono soddisfatte, s'impongono aprendosi un varco, scrive Ilona Jerger, e i protagonisti di Brutale lasciano libero sfogo ai loro istinti più bestiali, permettono che prendano il sopravvento, determinando le direzioni delle loro giovani esistenze.
Probabilmente Paolo aveva vissuto qualche anno animato da una pienezza che lo aveva fatto sentire sano e normale, ma col tempo i suoi veri desideri, in tutta la loro brutalità, avevano avuto la meglio. (p. 81)
La sessualità diventa per entrambi strumento di conoscenza di sé e di comunicazione.
Paolo si sfoga su sconosciuti disposti a pagare cifre sostanziose pur di vedersi umiliati dall'uomo in passamontagna che, come una maschera, nasconde il ragazzo goffo e inespresso, abituato ai continui no (concreti e metaforici) per sprigionare quello più autentico, che ha necessità di sottomettere, fisicamente e mentalmente, il prossimo, alimentando il suo bisogno di prevaricazione. L'incastro con Giulio, che avverte al contrario la necessità di essere martoriato, non lascia presagire nulla di costruttivo.
I personaggi di Salvatore Falzone traducono una delle possibili risposte a una società castrante che reprime moralmente e costringe a vivere la sessualità in maniera spesso furtiva, o a negarla; raccontano soprattutto la precarietà che incupisce le nuove generazioni. Brutale esprime realisticamente la rabbiosa controffensiva di una generazione che prende le distanze dalle precedenti, educate all'idea che più si lavora e meglio si vive (grazie alla più ampia disponibilità economica) e meglio si è (degli altri, moralmente), una generazione che comprende infatti come la consacrazione a una carriera estenuante non ha arricchito né umanamente né economicamente.
La prospettiva di barcamenarsi in opportunità lavorative spesso respingenti, quando se ne intravedono, amareggia ragazzi come Paolo, scoraggiati da un meccanismo stagnante in cui idee e determinazione non bastano a emergere, ragazzi che vengono su dentro famiglie che campano tra rinunce, calcoli e patemi, e assorbono le prime perplessità di coetanei che, dopo aver concluso o interrotto gli studi, vengono travolti da realtà competitive, esigentissime, che troppo spesso li educano al cinismo, l'opportunismo, il compromesso, mortificandone gli slanci e parecchie qualità umane come l'empatia e la generosità. Per quelli come Paolo s'intravede solo l'incubo di diventare, probabilmente, come quella mamma e quel papà che hanno iniziato a compatire e come quegli amici già stanchi della vita. Ecco che vengono in soccorso, o almeno così può sembrare, soluzioni come OnlyFans, che promettono una resa massima col minimo sforzo.
Brutale riflette su come si possano tentare certe strade non per mera necessità esibizionistica, ma per trarre profitto in maniera apparentemente più immediata, e come quindi le varie OnlyFans di sorta possano simboleggiare una risposta concreta e provocatoria a una società senza prospettiva. Tuttavia, spesso le promesse non possono essere mantenute e certe carriere si rivelano fragili: i fruitori del servizio vanno spesso a caccia di novità, seccandosi in fretta di un profilo e scaricandolo.
Se, attraverso Paolo, Falzone compie un'analisi molto pertinente di un fenomeno attuale, lo stesso Paolo sfrutta il mezzo che gli dà un guadagno per arrivare a una più approfondita, dolorosa consapevolezza, che libera una sessualità repressa da sé (a causa della sua educazione machista) e dalla sua relazione (è interessante comprendere come la sua ragazza sembri stravolta non tanto da ciò che Paolo fa ma dal fatto che compia i suoi gesti insieme ad altri uomini). La veridicità della dinamica è avvalorata da esempi reali di figure come quella di, ad esempio, Dennis Dosio, influencer di origini italo brasiliane che ha raccontato in tv di come sia diventato popolare a causa di contenuti espliciti diffusi sui suoi canali.
Se il personaggio di Paolo merita un'analisi così approfondita, quello di Giulio può sembrarci meno sfaccettato ma non per questo meno scioccante. Il ragazzo appaga il suo desiderio di essere brutalizzato, desiderio scatenato da un episodio infantile traumatico.
Oltre ai due attori principali della storia, si segnalano diverse figure secondarie ben scritte che incidono attivamente nella trama, che conosce un'inaspettata escalation pulp nelle battute conclusive, causata dalle decisioni di un conduttore televisivo che può ricordare, per noia, disponibilità economica e megalomania, i biechi personaggi dei Vip che hanno accentuato la allure di Squid Game. L'autore descrive con efficacia i fruitori di certe piattaforme, trasformando Brutale in una discesa nel deepweb delle fantasie e perversioni sessuali.
Quegli uomini bramavano una sua risposta, un suo sguardo. Quegli uomini che potevano avere la sua età, o l'età di suo padre, o l'età di suo nonno, quegli uomini che potevano essere banchieri, postini, studenti universitari, che potevano essere fidanzati, sposati, padri di famiglia, quegli uomini volevano lui, volevano essere guardati con disprezzo e umiliati da lui. (p. 69)
Tutti cercavano, insomma, i loro oppressori. (p. 55)
La buona chimica tra i personaggi e la gestione delle risorse narrative produce un romanzo accattivante che, fedele al titolo, non si risparmia nella ferocia della scrittura e nei dettagli espliciti su cui si sofferma.
Daniele Scalese