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a cura di Fabio Andreazza, Eleonora Sforzi
Marsilio, gennaio 2025
€ 22,00 (cartaceo)
Il volume Cinema e consumi
nelle riviste italiane. Dal dopoguerra agli anni settanta a cura di Fabio
Andreazza ed Eleonora Sforzi rappresenta un contributo fondamentale
per comprendere il legame tra cinema e consumi nell'Italia del Novecento,
in particolare attraverso l'analisi delle riviste illustrate. La ricerca offre
uno sguardo profondo sulla pervasiva influenza che il cinema ha esercitato
sugli stili di vita e i consumi, attraverso una varietà di periodici,
dai rotocalchi d’attualità alle riviste femminili, giovanili e
politiche. Questo volume, che raccoglie saggi di natura storica e sociologica,
esplora come il medium cinematografico abbia plasmato l'immaginario collettivo
e contribuito alla diffusione dei modelli di consumo, trasformando il cinema da
una mera forma di intrattenimento a un potente strumento di marketing e
costruzione del desiderio, come afferma Fabio Andreazza nell’introduzione.
Il cinema entra in gioco soprattutto per mezzo di attrici e attori, ritratti in occasioni mondane durante lo shopping, le vacanze o nell’intimità delle loro case. Questa rappresentazione di stili di vita si accompagna alla promozione diretta o indiretta di beni materiali e simbolici, per ottenere i quali è necessario raggiungere un certo status socio-economico: un aspetto nodale dei rotocalchi di attualità. (p. 8)
Uno degli aspetti più
affascinanti del libro è l'esplorazione della “merceocrazia”, che emerge
con l’affermarsi della società dei consumi. Attraverso le immagini di
attori e attrici, le riviste non solo documentano la loro vita mondana ma le
utilizzano anche come veicoli per promuovere il lusso e la desiderabilità di
beni materiali, dalla moda agli elettrodomestici. Nel periodo del boom
economico, le riviste veicolano un’immagine della vita da sogno, dove il
consumatore, anche se non appartenente alle élite, può aspirare a uno status
simile a quello delle star del cinema. I divi diventano simboli di un mondo
desiderato e, attraverso la ripetizione delle immagini di successo e
l'associazione con marchi di lusso, sollecitano nei lettori la voglia di
imitare e consumare.
Nel saggio di Eleonora Sforzi dal
titolo Trame di carta e sogni: la moda Sabrina e la moda Gangster Story
sulle pagine di Annabella si sottolinea come i film impattano sulle
tendenze dell’abbigliamento femminile. Gli abiti di Audrey Hepburn in Sabrina
diventano un fenomeno di moda. Annabella titola sulle sue pagine Audrey
lancia la moda Sabrina, escono articoli in merito ai tessuti sulla rivista
come il fototesto I golfini di Sabrina.
Il libro non si limita però ad
analizzare solo l’aspetto glamour del cinema, ma entra anche nei meandri più
politici e ideologici del consumo. Tra gli undici interventi presentati,
si vedano i contributi di Gianluca Della Maggiore e Marco Zilioli
rispettivamente con Uomini réclame e divi santi, culture del consumo e nuove
forme di culto nelle riviste cattoliche e Cinema, televisione, consumi e
pubblicità. Le riviste comuniste “Noi donne” e “Vie Nuove” tra anni cinquanta e
settanta in quanto esplorano le tensioni ideologiche nelle riviste
cattoliche e comuniste, scisse tra un rigoroso anticonsumismo e l'accettazione
della spettacolarizzazione della realtà come strumento di comunicazione e
consumo. In un contesto che si evolve dalla Seconda guerra mondiale agli anni settanta, queste riviste riflettono il cambiamento dei costumi e delle pratiche
di consumo in un panorama mediatico sempre più dominato dalla televisione.
Il volume si distingue per l’approccio
interdisciplinare, che spazia dalla storia del cinema alla sociologia della
comunicazione, passando per l’analisi dei media. Il contributo degli
autori, tutti esperti accademici nel loro campo, fornisce una lettura
sfaccettata e dettagliata che invita a riflettere non solo sul
cinema come forma d'arte, ma anche come strumento potente nella costruzione di
identità sociali e culturali.
Cinema e consumi nelle riviste
italiane è una lettura imprescindibile per chiunque desideri esplorare la
storia del consumo e della comunicazione visiva in Italia, un testo che,
pur esplorando il passato, offre anche spunti di riflessione sul nostro
presente.
Silvia Papa