Torna in libreria Murata Sayaka con una distopia: una nuova società in cui la Famiglia è un sistema e il sesso è bandito


Vanishing world
di Murata Sayaka
edizioni e/o, aprile 2025

Traduzione di Anna Specchio

pp. 224
€ 18 (cartaceo)
€ 11,99 (e-book)

Vedi il libro su Amazon

«Ah, sì?».
«L'avrai studiato, no? Prima della guerra era normale copulare, poi le ricerche sull'inseminazione artificiale hanno compiuto passi da gigante perché gli uomini adulti venivano spediti al fronte e c'era bisogno di fare tanti figli che servissero allo sforzo bellico. Quindi gli esseri umani hanno smesso di accoppiarsi come belve. Si sono evoluti in animali superiori».
«Sì, questo lo so... ma in qualche caso, quando ci si innamora, viene ancora voglia di fare sesso, no?».
«Mah, magari a qualcuno sì, ma in sostanza il sesso è un retaggio del vecchio accoppiamento. Sono senz'altro più numerose le persone che, pur avendo un partner, smaltiscono il proprio desiderio da sole!».
In effetti, accadeva ormai di rado che gli esseri umani mimassero l'accoppiamento. Stando ai racconti dei più anziani, loro lo facevano ancora, ma quelli della mia età se la sbrigavano in autonomia. (p. 40)

Murata Sayaka, autrice giapponese vincitrice di premi prestigiosi come il Premio Mishima e il Premio Akutagawa, torna in libreria, tradotta dalla casa editrice e/o, che si occupa da qualche anno dei suoi testi, con un romanzo di genere distopico, in cui la nuova società ha sviluppato una tecnologia tale per cui, per gli esseri umani, non è più necessario fare sesso per procreare.

Nel nuovo ordine, la fecondazione artificiale è possibile per tutti, uomini e donne, e la nostra protagonista Amane non sa come comportarsi: sua madre, infatti - in un mondo in cui ormai andare a letto col proprio marito per fare un figlio è visto come incesto - l'ha cresciuta inculcandole l'importanza dell'amore fisico, tant'è che Amane apprende di essere stata concepita in modo "classico", ovvero tramite un rapporto sessuale all'interno di un matrimonio.

Questa informazione ovviamente suscita in lei confusione, perché il sesso è visto come una cosa sporca, arcaica, obsoleta: marito e moglie non stanno più insieme per fare dei figli, ma per costruire un legame conveniente sia a livello economico che sociale. Si è incoraggiati a mettere su Famiglia, ma non nel modo in cui intendiamo noi: il sesso è relegato ai rapporti extraconiugali, che sono ben visti e incoraggiati, perché il desiderio sessuale viene espulso (uso appositamente questo termine perché nel romanzo viene considerato proprio come un parassita da eliminare dal corpo) in un ambiente esterno al matrimonio, che deve restare puro e pulito.

La Famiglia non è più un legame affettuoso, ma un vero e proprio sistema. Viene appunto chiamato sistema Famiglia: due persone etero, maschio e femmina, si sposano, stanno insieme come fratello e sorella, e nel frattempo possono avere altre relazioni, sia nel mondo degli umani che in quello dei personaggi virtuali degli anime. Il personaggi sono creati ad hoc dalla società per permettere alle persone di sfogare il desiderio sessuale all'infuori del matrimonio. Amane li chiama i suoi fidanzati del Mondo dell'Aldilà

Dopo il divorzio restai per qualche tempo senza innamorarmi, non ne avevo voglia. Ero stata "sporcata", e a consolarmi furono, tanto per cambiare, i fidanzati del Mondo dell'Aldilà che continuavo ad amare sin da quando ero bambina. La loro presenza riuscì a depurarmi, ma non fui più in grado di innamorarmi di un essere umano, la sola idea mi faceva venire la nausea. Volevo vivere il resto della vita insieme ai miei fidanzati non umani in un ambiente asettico.

Allo stesso tempo, il vago desiderio di avere figli non accennava a sparire, ma a livello economico mi sarebbe stato impossibile crescerli da sola. Ero sul punto di lasciar perdere, quand'ecco che Juri mi rimproverò aspramente.

«Nella vita è sempre bene provare a fare ciò che si vuole.

Non ti preoccupare, mica il mondo è pieno di pervertiti che cercano di commettere un incesto con la propria moglie.

Continua a cercare finché te la senti e poi decidi, non è mai troppo tardi!». (p. 49)

La questione è questa: la società incoraggia la nascita di bambini, ma solo attraverso la fecondazione artificiale. Nessuno più fa sesso. Forse l'unica a portare avanti questa pratica ritenuta "barbara" è proprio Amane, che continua a fare sesso con i suoi partner. Non è però un sesso canonico, non come lo intendiamo noi: si unisce alle persone che frequenta in modo meccanico, senza coinvolgere il piacere, le implicazioni psicologiche, il legame che potrebbe nascere. Lei lo vede come una cerimonia.  

Poi, nella prefettura di Chiba, nasce Eden. Un altro sistema che supera quello della Famiglia: non è più necessario nemmeno sposarsi. Con Eden tutti, uomini e donne, possono essere mamme dei komodo-chan, ovvero di bambini, tutti uguali, figli di tutti, tant'è che i pargoli chiamano Mamma indistintamente qualsiasi persone decida di trasferirsi lì. 

Amane e suo marito Saku decidono di andare a Chiba. Amane, inizialmente scettica, ancora convinta che il suo desiderio sessuale non sia qualcosa di brutto, piano piano viene assorbita dal sistema: assistiamo quasi con orrore alla sua omologazione, al lavaggio del cervello che quell'ordine delle cose impone alla sua indole. I suoi istinti le appaiono ora come negletti, disgustosi, qualcosa di cui disfarsi immediatamente. Ma, e sul finale questa domanda torna prepotente, è davvero così? Amane rinnega sul serio i suoi istinti naturali e primordiali, quelli con cui l'ha cresciuta sua madre?

Il desiderio sessuale, che finora era stato la mia forza trainante, mi appariva adesso come qualcosa di banale e fastidioso. Ho smaltito il calore ammassato nel mio corpo e mi sono appisolata nel mio appartamento pulito.

Avevo preso fin troppo le sembianze di questo mondo.

Che forma avremmo avuto tra altri mille anni, che animali saremmo diventati? Con queste e altre domande per la testa sono sprofondata nel sonno. (p. 187)

Potrebbe sembrare un romanzo lontano da noi, ma in realtà - come tutti gli autori e le autrici giapponesi - Sayaka trova il modo di rendere inquietante anche una società che sembra irreale: chi crederebbe mai che un giorno esisterà un mondo in cui il sesso è bandito? Eppure il romanzo è assolutamente credibile, sembra quasi un prolungamento delle piccole distopie che viviamo oggi, quotidianamente: uomini e donne che possono partorire in tutta sicurezza; bambini tutti uguali, figli del mondo; desideri sessuali trattati come scarti corporei; la sensazione di voler far parte di un qualcosa di grande che elevi lo spirito.

Ecco, Amane sembra una moderna Eva. Il testo si struttura in modo circolare, inizia e finisce con una domanda: e se Amane fosse l'ultima persona sulla faccia della Terra a fare sesso, come una sorta di prima donna del mondo che invece di inaugurare un mondo nuovo ne chiude un altro

Nella testa di Amane, tutti gli uomini e le donne non saranno cacciati dal Paradiso, ma torneranno a esso, lasciandola come l'ultima donna sulla Terra ad avere rapporti sessuali. Una sorta di Eden a contrario. Questa metafora, questa simbologia biblica, è rafforzata non solo dal concetto di sistema Eden, ma anche dalla copertina originale del testo che vede una mano cogliere una mela dal suo albero. 

Quando guardavo la mia pochette piena di fidanzati sentivo di avere una vita davvero molto ricca! Talvolta pensavo anche che lì dentro ci fosse il mondo in cui aveva sempre vissuto la mia anima. (p. 62)

Vanishing World mi è piaciuto molto e piacerà molto anche a chi ama le distopie non troppo lontane dall'immaginario quotidiano, che poi sono quelle più creepy, proprio perché sembrano credibili e quasi a portata di mano. Lo consiglio a chi ha letto i romanzi precedenti dell'autrice, in Italia editi da e/o, La ragazza del convenience store (2018), La cerimonia della vita (2023), Parti e omicidi (2024), e anche a chi ama le scritture precise, pulite e ordinate.

Deborah D'Addetta