di Kimi Cunningham Grant
Neri Pozza, Novembre 2024
Traduzione di Maddalena Togliani
pp. 320
€ 19 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Dopo l’esordio italiano con Nel silenzio dei boschi, Kimi Cunningham Grant torna con Nessun segnale (Neri Pozza, 2024), un romanzo che conferma la sua capacità di esplorare l’interiorità dei personaggi attraverso una narrazione sospesa tra tensione psicologica e contemplazione della natura.
Quella che chiama casa, per ora, si trova in cima a una collina, in fondo a una strada sterrata di dieci chilometri che inizia sei chilometri a nord della città. È una roulotte Airstream che Emlyn trova bellissima, in cui vive da un po' e dalla quale non vorrebbe mai separarsi. (p. 20)
La protagonista, Emlyn, guida di pesca nell’Idaho, vive in volontario isolamento tra montagne e corsi d’acqua, scegliendo la solitudine come forma di protezione da un passato traumatico. Il fragile equilibrio si rompe quando riceve una telefonata dalla sua ex amica Janessa, oggi influencer di successo, che si interrompe improvvisamente e a cui Emlyn non dà molto peso. Poco dopo, però, Janessa scompare. Sarà Tyler, ex fidanzato problematico di Emlyn e miglior amico di Janessa, a ricontattare la protagonista, per mettersi sulle tracce della comune amica scomparsa.
"Come hai fatto a trovarmi?" chiede Emlyn, quando finalmente riesce a trovare la voce. Che strana domanda. Dopotutto non si era nascosta. Per molto tempo parte di lei aveva desiderato che lui la trovasse, o che la cercasse, almeno. Non voleva tornare con lui, riconciliarsi. (p. 35)
Il romanzo si sviluppa su due livelli temporali, alternando il presente alla ricostruzione di un rapporto complesso tra Emlyn, Janessa e Tyler — non solo ex di Emlyn, ma anche figura centrale nell’evoluzione dei loro legami. L’intreccio narrativo, pur mantenendo la struttura di un thriller psicologico, si allontana dalle convenzioni del genere per privilegiare l’approfondimento emotivo e relazionale.
Lo stile di Grant è controllato, essenziale, incline alla suggestione più che alla descrizione compiaciuta. Il paesaggio naturale come già nel precedente romanzo, diventa elemento strutturale del racconto: non solo sfondo, ma specchio e catalizzatore delle emozioni di Emlyn. La scrittura, priva di effetti retorici, lavora sulla sottrazione, affidandosi al ritmo lento della memoria e della progressiva rivelazione. Il ritmo è lento e descrittivo e nonostante questo il libro mantiene le caratteristiche del genere.
L’indagine sulla scomparsa di Janessa è solo uno degli assi narrativi: il vero centro del romanzo è il confronto tra due visioni del mondo — quella di chi si ritira dalla società e quella di chi costruisce una maschera pubblica attraverso i social — e la riflessione sul prezzo che ognuno paga per proteggersi.
Le due figure femminili sono quasi complementari. Janessa è sempre stata una vincente, una ragazza forte, a volte troppo impositiva e ha soggiogato completamente l'amica. Emlyn, da parte sua, ha visto in lei un punto di riferimento, almeno fin quando a complicare la relazione non è arrivato Tyler. Per rinascere Emlyn deve stare in disparte, dopo essere quasi morta e accetta di vivere una vita isolata, lontana da tutti. Però non dimentica il legame d'amicizia e mette ancora una volta tutto in discussione in virtù di quel legame.
Quando gli eventi precipiteranno resterà ciò che è veramente importante: la forza, la voglia di vivere, la verità. Non sarà piacevole scoprire di essere stati ingannati, guardare oltre la soglia del verosimile e specchiarsi nelle proprie paure. Ma come quando si ha il coraggio di interrompere una connessione pericolosa, ecco che a vincere sarà la vita che si ama davvero, quella reale e non quella fintamente perfetta o peggio, quella che gli altri hanno immaginato per noi.
Nessun segnale è un romanzo sull’assenza, non solo come scomparsa fisica ma come interruzione del dialogo, come incapacità di riconoscere sé stessi negli altri. Il titolo, che richiama un’espressione tecnologica, diventa presto metafora esistenziale: i personaggi sono tutti alla ricerca di una connessione che sembra irrimediabilmente perduta.
Samantha Viva
Social Network