Come un romanzo
Daniel Pennac
1992, Universale Economica Feltrinelli
pagg. 139 € 6.00
Non c'è più tempo per leggere: in questa realtà caratterizzata da velocità e impegni sempre più pressanti, è facile lasciarsi contaminare dalla convinzione che non si possa trovare tempo per sé e per un libro. Proprio da queste considerazioni prende avvio il libro di Pennac, in una vivace e concisa dissertazione sulla perdita della lettura, appunto.Dopo aver inquadrato il problema, portandosi dalla parte del lettore, Pennac affronta un altro luogo comune: il dovere di leggere. Quante volte, infatti, ci siamo sentiti ripetere dal professore che bisogna leggere? Oppure per moda, ci siamo riempiti dei soliti best-seller da tavolo di libreria? Anche in questo caso, infatti, vivevamo in una sorta di costrizione implicita. In tal modo, i 'vecchi' classici restavano oscurati da copertine nuove e folgoranti, e le letture di scuola si trasformavano in veri deliri del professore.La necessità, quindi, sarà proprio una capacità critica di scelta, la volontà e il piacere di restare alzati di notte, a luce fioca, anche solo per sapere se Lucia tornerà mai ai suoi monti, o padron 'Ntoni riuscirà a riavere la casa del Nespolo. Dopo questa parte generale di riflessione, Pennac passa a distruggere degli assiomi comuni, senza particolari argomentazioni, ma ricorrendo alla propria esperienza, talvolta universalizzabile. Infatti, chi non ha mai saltato qualche pagina, davanti alle teorie agrarie in Anna Karenina? O chi non ha mai provato il piacere di rileggere un vecchio libro, a dispetto delle migliaia di nuove copertine? Certo, queste sono realtà condivise, ma è difficile riconoscere che ciò proviene dal fatto che leggere è libertà.Proprio in nome di questa ri-scoperta, Pennac stila con grande ironia e un pizzico di gusto satirico, i dieci diritti del lettore.
Guardate voi stessi se, da una rapida scorsa già non viene da sorridere e annuire, spontaneamente:
I Diritti Imperscrittibili Del LettoreI. Il diritto di non leggere II. Il diritto di saltare le pagine III. Il diritto di non finire un libro IV. Il diritto di rileggere V. Il diritto di leggere qualsiasi cosa VI. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa) VII. Il diritto di leggere ovunque VIII. Il diritto di spizzicare IX. Il diritto di leggere a voce alta X. Il diritto di tacere.
Sacrosanta verità, insomma, per un libro rapido e maneggevole, diviso in comodi paragrafi che non rischiano mai di annoiare, aiutati come sono dallo stile scarno e accattivante di un grande autore che, messo davanti a una problematica saggistica, agisce con il suo solito grande divertimento in primis.
Gloria M. Ghioni
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