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Autori contemporanei
bestseller
Gloria M. Ghioni
Libri italiani
Niccolò Ammaniti
romanzo
La festa del grottesco con Ammaniti
Che la festa cominci
di Niccolò Ammaniti
Einaudi Stile libero Big, Torino 2009
pp. 328
€ 18,00
In questo romanzo, diventato straordinariamente presto bestseller, torna l’Ammaniti pungente e cinico, grottesco e dissacrante che non risparmia la società contemporanea tra una risata e una riflessione seria, tra battute in romanesco e quadri di spietata crudeltà. Le due storie che costituiscono il romanzo lo dimostrano, fin dalle prime pagine: una setta satanica di dubbia serietà e uno scrittore vanesio sulla cresta dell’onda. Cosa possono avere in comune? Nulla, direte; in realtà, dietro all’apparente distanza, la stessa profonda solitudine e la perenne ricerca dell’approvazione altrui: i membri della setta cercano la celebrità nell’universo esoterico solo per trovare un loro posto nel mondo; lo scrittore si elogia continuamente e si fomenta con deliranti dichiarazioni d’onnipotenza per nascondere la paura del rifiuto e della critica.
Ma non crediate che Ammaniti abbia scritto un romanzo di manifesta critica alla società di massa: tutt’altro! Questa nostra chiave di lettura è celata dietro a una prosa come sempre scattante, che privilegia dialoghi mossi e verosimili, descrizioni satiriche di personaggi spinti fino alla caricatura o al picaresco, con una penna tagliente e divertita. E si ride: questo è l’effetto finale; si ride senza misura, specialmente nelle prime due parti del romanzo (in totale quattro), grazie agli irrinunciabili stratagemmi che non passano mai di moda dell’iperbole e dell’equivoco. Dall’ambiguità di frasi e situazioni nascono infatti eventi paradossali, assurdi e godibilissimi, che sembrano denunciare la stupidità di certe reazioni e la doppiezza dei personaggi.
Con un’efficace architettura narrativa, Ammaniti monta i fatti mantenendo la suspense e, soprattutto, senza mai dare interpretazione degli eventi: è il lettore a scavare nei doppifondi del libro, trovandovi lo squallore di tanti rapporti umani e la vuotezza di senso di altrettanti gesti, ma anche il ruolo determinante del caso, vero regolatore della vita. Tutta la seconda metà del libro è infatti dominata da un precipitare degli eventi verso sciagure apocalittiche: non nascondo che, a mio parere, l’autore si sia lasciato un po’ prendere la mano dal gusto manga per la violenza gratuita e l’orroroso, in un trionfo di morti senza senso, ferite purulente e circhi di catastrofi. Tuttavia, anche questa scelta non è casuale: oltre a ribadire il peso del destino sulla vita dell’uomo, denuncia atti di egoismo e coraggio nei momenti di pericolo, filtrando solo parzialmente i pensieri dei personaggi.
Capovolgimenti e continui colpi di scena catturano anche il lettore più distratto, continuamente sollecitato a girare pagina per la storia tanto avvincente e piacevolissima. Da evitarsi invece per chi vi cerca un profondo risvolto letterario o per gli stomachi deboli e avversi al grottesco.
GMG
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