di Eugenio Montale
a cura di Dante Isella
Einaudi, 1996
1^ edizione: Einaudi, Torino 1939
€ 32.00
pp. 249
Impresso nei nobili caratteri einaudiani, il commento di Isella è certo l'omaggio più discreto ma anche più sostanzioso che è stato fatto al poeta.(P. V. Mengaldo, «Corriere della Sera», 2 novembre 1996)
Ci vorrebbe molto coraggio, se non sprovvedutezza, a pretendere di parlare di un'opera complessa, densa e strutturata come Le Occasioni di Montale in una pagina di blog. Allora mi limiterò a suggerirvi sottovoce di leggere quest'edizione annotata - meravigliosamente -, guardandomi bene dal mettermi in cattedra davanti al maestro di filologia e di critica quale fu (e per noi resterà sempre) Dante Isella, che ha dato inizio al commento delle opere montaliane proprio dalle Occasioni.
L'EDIZIONE - E' sintomatico che il presente commento einaudiano sia uscito oltre cinquant'anni dopo la prima edizione delle Occasioni (che, ricordiamo, porta nel colophon la data 14 ottobre 1939), nel 1996, per festeggiare il centenario dalla nascita di Montale. Le occasioni aspettavano la sensibilità e la competenza tecnica di Isella per avere un commento sistematico a ogni singola lirica. Il lavoro del grande curatore si distingue per chiarezza, già a partire dall'impostazione.
Ogni poesia, presentata ovviamente nell'ordine scelto dall'autore (o non si portrebbe parlare di canzoniere per Le occasioni), è preceduta da un'introduzione che chiarisce il contenuto, snoda i riferimenti più complessi e illumina quelle "occasioni" reali da cui è scaturita la poesia. Viene sempre precisata, inoltre, la storia del testo: eventuali riscritture, pubblicazione dell'autografo e la comparsa in rivista. Il cappello introduttivo si conclude sempre con una nota metrica, che segnala i punti notevoli della lirica: rime, giochi fonici, misure versali, prove di bravura, ...
IL COMMENTO ALLE POESIE - La lirica viene poi attentamente commentata in un comodo apparato a pié di pagina, che permette al lettore di avere sempre sott'occhio sia il testo sia le note. In pieno rispetto dell'approccio critico della Scuola pavese, Isella lascia che sia sempre il testo a parlare, senza schiacciare la parola con ipotesi speciose o supposizioni cervellotiche: lo studioso seleziona sapientemente quali studi segnalare e citare in nota, appoggiandosi a montalisti stimati; quali passi parafrasare; quali fenomeni prosodici e stilistici rilevare ulteriormente. Il tutto, con un grande senso di misura: l'apparato è efficace perché essenziale nella sua densità, senza orpelli o ripetizioni. Moltissimi i riferimenti intertestuali e intratestuali, montaliani e non solo. La completezza e l'equilibrio redono questo commento un esempio per chiunque voglia cimentarsi con un lavoro di interpretazione testuale sistematica, pratica rarissima per i testi del Novecento (quali opere ricordiamo, infatti, completamente annotate?).
QUEL CHE NON VA - Non si tratta certo di un problema interno all'opera! Ma solo di distribuzione e/o di tiratura editoriale: l'opera, uscita nel 1996, è considerata fuori catalogo. Si possono trovare alcune copie come fondi di magazzino oppure qualche copia online. Fortunatamente, in questi casi le biblioteche sono una vera salvezza, ma non resta che sperare in una ristampa dell'opera e, magari, in una sua versione sottoforma di e-book.
Gloria M. Ghioni
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