ZIA MAME
di Patrick Dennis
Adelphi, Milano 2009
€ 19.50
pp. 380
“Caro libraio,
quel cialtronello di mio nipote Patrick ha scritto un libro su di me che trovo estremamente scurrile. E soprattutto per niente veritiero. Pensa, racconta che una volta mi sarei fatta beccare nuda in un dormitorio di Princeton. Smentisco nel modo più categorico: non era Princeton, era Yale. Dunque, sappi che farò causa a Patrick. Farò causa all'editore. E, nel caso tu venda una sola copia del libro, farò causa anche a te.
Baci, baci, baci.
Mame.”
Eccentrica, vivace, avventurosa, vagamente irresponsabile e anticonformista: l’adorabile zia Mame, ricchissima newyorkese dall’età imprecisata nata dalla penna di Patrick Dennis, è un tesoro di comicità ed eccessi che qualche anno fa è tornato in auge mezzo secolo dopo la sua prima apparizione.
Dennis, che nei due romanzi presta il nome –o meglio il suo più popolare pseudonimo, essendo lui in realtà l’altisonante Edward Everett Tanner III- al nipote della strampalata Mame, deve la consacrazione proprio a questo personaggio, a coronamento di una carriera letteraria brillante cui tuttavia non ha corrisposto lo stesso successo nella vita privata. Di indole eccentrica e godiva, Dennis si è lanciato con passione in numerosi progetti non sempre fortunati, in bilico costante tra l’io reale e i personaggi che di volta in volta si apprestava ad interpretare, intervallati tuttavia da crisi psicologiche e una certa tendenza alla bottiglia, oltre ad un’omosessualità latitante, che lo spingono ad entrare perfino in una clinica e sottoporsi all’elettroshock.
Ma se fingiamo per un momento che personaggio ed autore coincidano perfettamente,
cosa per altro piuttosto facile a farsi vista la continua contaminazione tra realtà e finzione cui si sottoponeva Dennis, possiamo godere in pieno di questo piccolo capolavoro di ironia e irriverenza, una lettura perfetta per alcune ore di svago di qualità. Dei due romanzi dedicati alla simpatica zia, il primo “Zia Mame” è forse il più fortunato e divertente, che ci introduce nel mondo folle e spumeggiante della New York degli anni ’20, tra feste, abiti bellissimi, amore per l’esotico, musica e gin. Rimasto orfano, il piccolo Patrick viene infatti –inspiegabilmente- affidato alla zia, sotto la guida di un tutore che cercherà in tutti i modi di arginarne l’irruenza e i modelli educativi poco ortodossi. Certo Mame non è un tradizionale modello genitoriale, tuttavia entrando nel suo mondo è inevitabile per tutti noi lettori desiderare una zia simile a lei, capace di prepararci alla vita con occhi curiosi e spirito arguto. Un poco matta e amante del gin è vero, ma anche caparbia e intelligente, capace di mettersi in gioco nelle situazioni più disparate, dalla ricerca di nuovi stimolanti sistemi educativi, le feste e i travestimenti degni del miglior musical di Brodway, le difficoltà e la necessità di reinventarsi causate dalla Depressione, e perfino nel ruolo assai improbabile di ragazza del Sud per amore del marito Beau e della sua terribile famiglia.
cosa per altro piuttosto facile a farsi vista la continua contaminazione tra realtà e finzione cui si sottoponeva Dennis, possiamo godere in pieno di questo piccolo capolavoro di ironia e irriverenza, una lettura perfetta per alcune ore di svago di qualità. Dei due romanzi dedicati alla simpatica zia, il primo “Zia Mame” è forse il più fortunato e divertente, che ci introduce nel mondo folle e spumeggiante della New York degli anni ’20, tra feste, abiti bellissimi, amore per l’esotico, musica e gin. Rimasto orfano, il piccolo Patrick viene infatti –inspiegabilmente- affidato alla zia, sotto la guida di un tutore che cercherà in tutti i modi di arginarne l’irruenza e i modelli educativi poco ortodossi. Certo Mame non è un tradizionale modello genitoriale, tuttavia entrando nel suo mondo è inevitabile per tutti noi lettori desiderare una zia simile a lei, capace di prepararci alla vita con occhi curiosi e spirito arguto. Un poco matta e amante del gin è vero, ma anche caparbia e intelligente, capace di mettersi in gioco nelle situazioni più disparate, dalla ricerca di nuovi stimolanti sistemi educativi, le feste e i travestimenti degni del miglior musical di Brodway, le difficoltà e la necessità di reinventarsi causate dalla Depressione, e perfino nel ruolo assai improbabile di ragazza del Sud per amore del marito Beau e della sua terribile famiglia.
Mame è una forza della natura, circondata da personaggi quasi altrettanto folli e irriverenti, ma è dietro la maschera dell’ironia e della stravaganza che si nasconde la parte più interessante del personaggio: intelligenza, intuito, curiosità e altruismo.
Uno spirito indomito che nonostante il passare degli anni (anche se nessuno saprà mai con precisione la sua vera età) continua ad essere effervescente e pronta a lanciarsi in qualche nuova strampalata avventura: e questa volta –nel sequel “Intorno al mondo con zia Mame”- tocca ad una nuova generazione di Dennis. Il piccolo Michael, figlio di Patrick ormai adulto responsabile e con famiglia, viene infatti affidato per un’estate alla zia, ma quello che i genitori non si aspettano è che la permanenza si trasformi in un viaggio intorno al mondo che dura ormai da quasi due anni. E così per ingannare l’attesa e cercare di ingannare la moglie su quanto Mame dopotutto sia responsabile e attenta, Patrick ripercorre omettendo alla consorte un buon numero di particolari quello stesso viaggio fatto tanti anni prima con la zia, che lo ha portato nei posto più diversi e nelle situazioni più assurde, inseguendo l’entusiasmo del momento. Tra amori improbabili, spese folli, gli ennesimi travestimenti, paesini sperduti e alta società, feste e gin, Mame non si risparmia nulla passando come un tornado a gettare scompiglio ovunque arrivi, dall’Europa al Medio Oriente e di nuovo pronta all’ennesima avventura.
Sopra le righe, certo, imprevedibile e un po’ folle: zia Mame rimane tuttavia uno spettacolo di ironia e dissacrazione, che tra autobiografismo e pura invenzione letteraria ha consacrato per sempre la fama di Dennis e il suo spirito.
Debora Lambruschini
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