Il titolo Video Girl Ai, letteralmente “La ragazza del
videoregistratore”, ci dice subito che non si tratta di un’opera recentissima.
Se siete appassionati di manga e anime quasi sicuramente sapete di cosa sto
parlando, perché il capolavoro di Masakazu Katsura può essere
definito un classico del fumetto giapponese. Datato 1989, è stato pubblicato da
Shueisha sul settimanale Weekly Shonen Jump, come anche altri manga
noti in tutto il mondo.
Il protagonista della storia è Yota Moteuchi, un ragazzo che
passa molto tempo da solo, dopo aver perso la madre da piccolo abita col padre
che è spesso fuori per lavoro. Soprannominato dai suoi compagni di scuola
“Motenai Yoda”, ossia “senza donne”, per la sua scarsa fortuna con le ragazze,
è innamorato non ricambiato. Quella deli personaggi impacciati nelle faccende
amorose è uno dei tratti che tornano in altri lavori di Katsura, come in DNA²,
in cui il protagonista vomita nei momenti in cui è imbarazzato o eccitato dalla
presenza delle ragazze, tratto estremamente imbarazzante! Altra caratteristica che
ritroviamo in Video Girl Ai è l’aiuto da un essere “magico”, se così possiamo
definirlo. Infatti Yota, innamoratissimo della sua compagna di scuola Moemi
Hayakawa, si dispera per il fatto di saperla innamorata del suo migliore amico
Takashi Niimai , che non la ricambia. Entra al Gokuraku Club, il club del
paradiso, letteralmente, che non è una semplice videoteca come sembra, ma un
negozio che solo i meritevoli, i bisognosi di aiuto possono vedere. Yota
acquista un video dal titolo Io ti consolerò e quando lo inserisce nel suo
videoregistratore malandato, Ai Amano compare sullo schermo per poi
materializzarsi nella sua stanza in modo spettacolare; è una video girl
programmata per essere bellissima, sensuale e femminile, ma l’imprevisto
dell’apparecchio causa una sua riproduzione un po’ alterata, che la priva dei
suoi seni abbondanti, della sua femminilità nei modi di fare e pure del pudore:
la bella Ai rimprovera Yota come un autentico maschiaccio e inveisce contro il suo
videoregistratore rotto alla vista dei suoi seni poco prosperosi. Questo guasto
nella riproduzione però fa sì che Ai cominci a provare dei sentimenti
autentici, quando la prerogativa delle video girls dovrebbe essere soltanto quella di offrire
aiuto senza desiderare nulla in cambio, quindi sparire al termine della
riproduzione del nastro, dopo tre mesi, e di non interferire più con la vita di
chi ha scelto il nastro.
A complicare il triangolo amoroso che ha per teatro la
scuola superiore frequentata dai tre amici è quindi la piccola Ai, che pur
aiutando Yota con la sua Moemi non riesce a fare a meno di innamorarsi di lui,
della sua gentilezza e della sua timidezza. Yota non si comporterà
diversamente, cercando a sua volta di aiutare Moemi a conquistare Niimai pur
volendola con sé. L’altruismo di questi due protagonisti, il fatto che tutti i
personaggi siano positivi senza essere troppo melensi, il desiderio di
Ai di restare sulla terra con Yota, l’inseguimento tra innamorati non
corrisposti e la componente fantascientifica che per si fa strada per tutte le
tavole, fino a diventare tratto essenziale della storia nel suo finale, rendono
il manga un capolavoro assoluto e indimenticato. Indagando temi adolescenziali,
che ognuno di noi può aver vissuto e indugiando in quelli più fantasiosi,
l’opera di Katsura ha incantato sia ragazzi che adulti. Nonostante spesso sia
stato accostato allo shojo, il genere per ragazze, per le sue tematiche
liceali-amorose, la focalizzazione interna al protagonista (alternata qualche
volta alle altre), i continui riferimenti sensuali al corpo delle protagoniste
rendono Video Girl Ai uno shonen (letteralmente “ragazzo”) a tutti i livelli,
non senza una strizzata d’occhio al genere chiamato ecchi, in cui l’erotismo è
soft e i rapporti sessuali non vengono descritti nei minimi particolari.
Il disegno di Katsura viene ritenuto senz’altro perfetto,
una caratteristica fondamentale del suo successo, che ha talvolta sopperito
alle lacune delle sceneggiature. I suoi tratti sono estremamente sicuri e
particolari dalla prima all’ultima tavola, con la cura che riserva soprattutto
ai suoi personaggi femminili, sempre estremamente affascinanti anche quando si
tratta di un fascino semplice, pudico, come può essere quello delle liceali. Si
è parlato di un “lolitismo”, per il modo in cui la mano di Katsura ha saputo
dare a queste ragazzine sensualità nelle loro forme e nelle espressioni
del viso. Penso che la sua mano sia riconoscibile soprattutto dai capelli e
dagli occhi delle sue eroine, disegnati in modo estremamente originale.
Attorno ai personaggi principali di cui si raccontano le
vicende amorose, ne gravitano altri, che seppur marginali costituiscono
dei caratteri veramente ben sfumati, come Natsumi Yamaguchi, così tenace da
andare in giro per il Giappone, nonostante un disturbo al cuore, per cercare il
ragazzo di cui non ha più notizie, e con cui voleva sposarsi.
In Italia è stato pubblicato da Star Comics dal 1993 in 17
volumetti, ma è ancora reperibile per la ristampa del 2000, anche nella
versione con la lettura originale da destra a sinistra, ossia l’opposto di
quella occidentale, per cui anche nel nostro paese è stata introdotta proprio perché
in questa versione la godibilità del fumetto è completa, dato che le tavole non
devono essere ribaltate.
Al successo del manga di Video Girl Ai seguì quello della sua versione animata, che in sei episodi, condensa i diciassette volumetti della versione italiana. L’OAV (Original Anime Video), prodotto sempre da Shueisha, uscì in Giappone nel 1992 ed è edito da Yamato Video anche in Italia, dove non fu mai messa in onda nelle reti nazionali per la natura esplicita di certe scene sensuali che non si addicono al pubblico cui generalmente vengono proposti i cartoni animati nella fascia pomeridiana. Come molti altri capolavori giapponesi, anche Video Girl Ai non è per bambini.
Il successo fu tale che in Giappone venne anche realizzata una Live Action Movie, ossia un film tratto dal manga, un po’ come la versione italiana di Kiss Me Licia con Cristina D’Avena. La differenza più grande tra i due tipi di produzioni, tuttavia, sta nel fatto che in Giappone questi movies sono molto fedeli alla storia originale.
Pubblicata sia in Italia che in Giappone in due soli tankobon (volumetti) da Star Comics, Video Girl Len vede Yota
adulto e insegnante, nove anni dopo le vicende di Video Girl Ai . Nella sua
classe Hiromu Taguchi è innamorato di una ragazza dalla cattiva reputazione,
Ayumi. Anche a lui verrà in soccorso una video girl, Len. Ma la storia non si ripeterà...
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