La conferenza stampa dell’imminente BookCity è
stata condotta all’insegna di un’idea comune da parte del Comune e del comitato
promotore: fare un regalo a Milano. Ma non solo, un regalo a chiunque decida di
partecipare a questa manifestazione alla sua prima edizione, innovativa, ricca
di eventi, temi, persone e completamente
gratuita.
La conferenza, che si è svolta nella splendida
Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco, è stata moderata dall’assessore
alla cultura Stefano Boeri e ha
visto gli interventi di Achille Mauri,
presidente di Messaggerie, Piergaetano
Marchetti, giurista ed ex presidente RCS, Marco Polillo, presidente AIE (associazione italiana editori), Stefano Parise, presidente AIB
(associazione italiana biblioteche), Alberto
Galla, presidente ALI (associazione librai italiani) e Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.
Polillo e Parise |
Mancava a Milano un evento come la BookCity
sulla scia di già noti importanti momenti come Il Salone del libro di Torino e
il Festivaletteratura di Mantova ma con caratteristiche nuove, un’impronta
sperimentale e una certa “milanesità”.
Milano è innegabilmente fabbrica di cultura e
città del libro, come specifica Stefano Boeri, il quale sottolinea che il 40%
dei libri italiani sono prodotti a Milano e il 50% distribuiti da librerie
milanesi. Se poi si considera la tradizione editoriale che la città vanta, era
davvero giunta l’ora che Milano ospitasse una manifestazione che la celebrasse
in tal senso.
Uno degli scopi della BookCity è il sostegno
alle librerie, gli unici luoghi di questa tre giorni in cui verranno venduti i
libri. La crisi della realtà editoriale, infatti, si ripercuote sulle librerie
che vanno doverosamente supportate. A questo proposito, anche se per
motivazioni diverse, la conferenza ha dato spazio alla questione Fnac. È
risaputo che gli store italiani rischiano la chiusura dal momento che il gruppo francese PPR, proprietario di Fnac,
ha deciso di investire nei suoi settori di lusso (Gucci, Yves Saint Laurent etc…)
a discapito dei libri. Una delegazione di dipendenti Fnac ha voluto farsi
portavoce di una vicenda che non solo mortifica la diffusione della cultura ma
più concretamente potrebbe causare la perdita del lavoro per 600 italiani.
Salviamo Fnac |
Sponsorizzata da Eni e Intesa San Paolo, la BookCity
vuole rendere Milano una capitale del libro, tessendo un intreccio che
comprenda tutti gli operatori della cultura e soprattutto chi non si rassegna
alla voglia di guardare al futuro e dare forza al sapere di cui l’Italia ha più
che mai bisogno.
Per quanto riguarda le informazioni utili ai
visitatori, BookCity proporrà circa 350 eventi che coinvolgeranno autori,
editori, librai, bibliotecari, blogger e tutti coloro che animano il mondo del
libro. I luoghi saranno i più disparati: dal centro ci si muove verso l’esterno
affinché l’intera città sia coperta includendo librerie, biblioteche, musei,
teatri, scuole, associazioni, pasticcerie, stazioni della metropolitana, il
carcere e lo stadio.
Da segnalare gli eventi inaugurali del 15
novembre: al Castello Sforzesco l’intervento di Umberto Eco e in Triennale Teatro
dell’Arte l’incontro con Luis Sepùlveda. Di grande interesse gli appuntamenti organizzati dall’AIE nella
mattinata di domenica 18 novembre a Palazzo Reale rivolti a chi vuole
intraprendere un percorso professionale nell’editoria.
E poi tanti temi. Si è infatti pensato alla BookCity come un
itinerario da seguire attraverso un personalissimo fil rouge: architettura, editoria, lavoro, salute, sport e molto altro
ancora.
Per il programma dettagliato: www.bookcitymilano.eu
Facebook: BookCity-Milano
Twitter: @BOOKCITYMILANO
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