di Riff Reb's
Kleiner Flug, 2013
Traduzione di Aurélie Breuil
pp. 136
€ 16.00
E' il 1904 quando Jack London dà alle stampe il suo quarto romanzo, Il lupo dei mari (in Italia conosciuto anche come Il lupo di mare). Prima di questa data lo scrittore aveva già lavorato come contadino, pescatore clandestino di ostriche, strillone, pugile, agente assicurativo. Nello stesso periodo (brevissimo, se contiamo il fatto che tutto questo London lo fece prima dei vent'anni) aveva abbracciato gli ideali socialisti, vagabondato per gli Stati Uniti, scritto per il giornale scolastico, frequentato e abbandonato l'università. Non si è nemmeno fatto mancare la corsa all'oro e il relativo fallimento dopo due anni di lavoro folle e disperato. Nel frattempo Jack London prese un sacco di appunti.
Fece anche il cacciatore di foche, esperienza che gli tornò sicuramente utile per delineare il contesto entro cui far muovere i personaggi de Il lupo dei mari. La storia è infatti quella di Humphrey Van Weyden, critico letterario che in seguito a un naufragio si ritrova a bordo del Fantasma, nave equipaggiata per la caccia alle foche e indirizzata verso le coste del Giappone. Preso in ostaggio dal feroce capitano Lupo Larsen che si rifiuta di portarlo a terra, Hump (così sarà soprannominato dall'equipaggio) dovrà mettersi alla prova fisicamente per sopravvivere alla vita di bordo. Più che le difficoltà di entrare in contatto con un mondo così distante dal suo, Hump troverà un vero ostacolo nell'ingombrante personalità di Lupo Larsen, un uomo apparentemente mosso da istinti animaleschi ma in realtà fine conoscitore di letteratura e filosofia.
Dopo il suo adattamento del romanzo A bordo della stella del mattino di Pierre Mac Orlan (sempre edito in Italia da Kleiner Flug), l'autore francese Riff Reb's si mette di nuovo alla prova su una storia marinaresca con un adattamento fedelissimo del romanzo di Jack London. Il fumettista riesce a cogliere le due anime del libro e a fonderle con naturalezza in una narrazione che deve obbligatoriamente compattare il materiale d'origine. E così avventura e filosofia trovano nelle tavole di Riff Reb's una inaspettata armonia: l'una non sovrasta mai l'altra nel peso che hanno sulla narrazione, procedendo di pari passo nella costruzione di una struttura più complessa.
Perché così come nel romanzo, il cuore del racconto nel fumetto di Riff Reb's è il rapporto conflittuale tra Humphrey Van Weyden e Lupo Larsen un duello continuo ed esasperante non solo tra due uomini, ma tra due visioni del mondo completamente diverse. Così l'idealismo di Van Weyden entra subito in conflitto con il materialismo del capitano, con uno scontro agli antipodi che non ammette sfumature e che dona alla storia una continua tensione drammaturgica divisa tra accesi dialoghi filosofici e tremendi scontri fisici, che la matita di Riff Reb's tratta con la medesima carica espressiva e dinamica.
Scalzando gli intenti di London che vedeva ne Il lupo dei mari un feroce attacco alla filosofia del superuomo (in effetti poco incisiva, tant'è che lamentava egli stesso in una lettera che nessuno se ne accorse), Riff Reb's usa questo conflitto come spina dorsale per la formazione del giovane Van Weyden. Totalmente impreparato alla vita e ancora avvolto da un torpore infantile, Hump diventerà un uomo solo grazie alle vessazioni e agli stimoli intellettuali di Lupo Larsen. L'obbligo nel dover superare i propri limiti e di confrontarsi con un nemico/mentore in possesso di armi più affilate e con meno paura di utilizzarle, mette il protagonista in una situazione che lo porta per forza di cose a cambiare e crescere pur di mantenere la sua libertà di uomo.
Riff Reb's descrive questo cambiamento in maniera evidente (forse con una recitazione sin troppo caricata ma funzionale), inizialmente dipingendo il protagonista come timoroso e spaventato, poi tracciando in maniera precisa l'arco del suo cambiamento sino a trasformarlo in un uomo conscio dei suoi limiti, capace di chiedere aiuto, compassionevole e coraggioso, sicuramente un uomo molto diverso da Lupo Larsen.
Da Lupo Larsen invece, Riff Reb's fa fuoriuscire tutta la ferocia primigenia che London descrive con paura ed ammirazione come si fa con una bestia selvaggia, un animale in libertà:
Era una forza che richiamava alla mente le cose primitive, gli animali selvaggi, le creature che abitavano sugli alberi e che noi consideriamo prototipi della nostra razza; una forza selvaggia, feroce, autonoma; l'essenza della vita in quello che è potenza di movimento, la sostanza elementare con la quale sono state modellate le svariate forme della vita; quella che contorce il corpo d'un serpente quando la sua testa è tagliata, e il serpente, come serpente, è morto; o che si attarda in un brandello di carne di tartaruga, che si contorce e freme al contatto di un dito.[tratto da Il lupo dei mari - Edizioni Il Pirata]
Riff Reb's disegna Lupo Larsen con timore e fascino e - influenzato dal punto di vista di Hump - obbliga il personaggio del Capitano a un ridimensionamento delle sue proporzioni. Se all'inizio del fumetto Lupo Larsen è un gorilla imponente, quasi una divinità per come sovrasta qualsiasi personaggio, con la crescita di Hump, il Capitano sembra rimpicciolirsi, sembra diventare un semplice uomo pieno di difetti, contraddizioni, debolezze.
I personaggi di Riff Reb's si muovono invece in una natura che nemmeno cercano di dominare, a cui si piegano con deferenza e rispetto e di cui devono subire capricci e bizze. Donando atmosfera attraverso l'uso di un solo colore (che cambia di capitolo in capitolo), Riff Reb's si diverte invece a disegnare una natura impetuosa e potente, che lambisce i personaggi e ne scrive il destino.
L'unico mezzo passo falso di questo adattamento praticamente perfetto è che Riff Reb's mantiene inalterato il personaggio di Miss Brewster, la naufraga che Lupo Larsen accoglie sul Fantasma e che giocherà un ruolo importante nelle vicende. Pur obbligandola a gesti di grande coraggio, London (tramite Van Weyden) la tratta come la classica donna da trarre in salvo nonostante dimostri una grande tempra anche nelle situazioni più pericolose e scomode. Riff Reb's sebbene renda il personaggio più diretto rispetto a quello del romanzo, non ne modifica poi molto la natura. Qualche lieve ritocco sarebbe stato gradito, non tanto per un presunto quanto inutile femminismo, quanto per una maggiore coerenza tra le azioni che compie il personaggio e il racconto che ne fa lo scrittore.
Ma appunto, un difetto di poco conto. Il lupo dei mari di Riff Reb's non solo restituisce i toni e i temi del romanzo di Jack London, ma ne amplia la lettura e gli spunti di riflessioni che possono nascere dalla storia.
Matteo Contin
@matteocontin
Tavole riprodotte per autorizzazione della casa editrice
Matteo Contin
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