Un po' di follia in primavera
di Alessia Gazzola
Milano, Longanesi, 2016
pp. 298
€ 16,90
Ci sono libri che hanno la lievità di una carezza, le cui storie ben si accompagnano ad un pomeriggio invernale, magari con una tazza di thè a scandire il tempo tra una pagina e l'altra. È il caso di Un po' di follia in primavera, il nuovo romanzo di Alessia Gazzola, che, dopo lo straordinario successo della fiction trasmessa lo scorso autunno da RaiUno, torna in libreria con un nuovo capitolo della serie dedicata alla specializzanda in medicina legale Alice Allevi. All'attivo dal 2011, la saga ha raccolto intorno a sé un tenace gruppo di fedelissimi che aspettava con ansia di conoscere le nuove avventure della protagonista.
Siamo sempre a Roma, nell'istituto di Medicina Legale in cui Alice sta portando a termine la sua specializzazione. Gli attori in scena sono gli stessi di sempre: i compagni di corso, l'arcigna dottoressa Boschi – che non smette di tormentare la nostra eroina con compiti inutili e feroci stoccate alla sua autostima – e infine l'affascinante dottor Claudio Conforti, alias CC.
Lui, così dannatamente bello, così invariabilmente sadico. Lui, il pavor nocturnus delle giovinette del sesto anno, il principe della sala settoria, l'incarnazione della voluttà.Proprio con quest'ultimo Alice ha un conto in sospeso e, dopo la bollente notte trascorsa con lui durante una trasferta per un congresso, non sa più a chi appartiene il proprio cuore: a Conforti o al suo fidanzato, Arthur Malcomess?
Guarda nella tua mente; cosa vedi?Tuffati, non temere il flutto tenebroso;canta tra i flutti, e cogli per me perle;sempre più in fondo; e troverai la luce.
Charlotte Brontë(citazione in esergo)
Il vortice di emozioni che turba il cuore della ragazza, però, ha vita breve, poiché un giorno, durante un viaggio in macchina, Arthur le fa una proposta, anzi, la proposta: una vita insieme, un matrimonio, dei figli. Alice scoppia di gioia ma, ahimè, anche le promesse d'amore più belle devono fare i conti con la natura delle persone con cui abbiamo a che fare. Arthur obbedisce al suo spirito ramingo, spostandosi da un paese all'altro per i suoi articoli, mentre Alice, che nel frattempo rifiuta stoicamente ogni tentativo di approccio da parte di CC, sente nascere in sé dei dubbi, acuiti dalla lontananza di Arthur.
Che fai?
È CC. Di sabato?AA Sto per cenare. C'è qualche problema?CC No. Perchè me lo chiedi?AA Perchè scrivermi di sabato...CC Ma di sabato... quando mi fermo, è anche più facile che io ti pensi.[...] Cancello la conversazione come quelle amanti che hanno da nascondere qualcosa, anche se, a ben pensarci, io non ho niente da nascondere ad Arthur. È vero però che forse nascondo qualcosa a me stessa.
Ciononostante, a distrarre la povera Alice dai tumulti del cuore ci pensa il nuovo delitto con cui è alla prese, e che stavolta vede vittima un dottore dell'istituto, il professor Ruggero D'Armento, psichiatra. Le indagini, condotte dal commissario Calligaris, gettano delle ombre sempre più scure sulla figura del dottore: può uno studioso tanto stimato e apparentemente libero da qualsiasi macchia, nascondere una doppia natura, tanto da aver manipolato una sua paziente?
I contorni si sfumano, le linee di separazione tra sanità mentale e pazzia si fanno meno nette, e la stessa Alice non sa più chi sta dicendo la verità e chi mente. Addentrandosi negli affascinanti e altrettanto disturbanti meandri della mente umana, la nostra protagonista non è più in grado di capire se la confessione della ragazza – la cui perizia psichiatrica redatta proprio da D'Armento ha fatto sì che le venisse tolto il suo bambino – contiene dei germogli di verità o se non è altro che il delirio di una mente malata. Saranno le indagini di Alice, incapace, come sempre, di fermarsi all'autopsia senza approfondire la ricerca del colpevole, a svelare il segreto nascosto dietro la vita apparentemente perfetta di Ruggero D'Armento, mostrando un'anima tutt'altro che candida.
La nostra piccola investigatrice, tuttavia, anche una volta chiuso il caso deve ancora fare i conti con la propria vita, e con i dubbi che assillano il proprio cuore. Una distanza sempre maggiore da Arthur, che a sua volta la tratta con crescente freddezza, fino a quando un messaggio imprevisto al pc di Arthur rivela ciò che il ragazzo le nascondeva da qualche tempo. Arthur e Alice sono davvero alla fine della loro romantica storia?
Lo guardo, con rimpianto, tenerezza. E' come se una parte di me l'avesse sempre intimamente temuto che lui non era destinato a me e che io non ero destinata a lui. ci piaceva pensarlo. Ma forse è ora che ognuno di noi prenda la propria strada.
Ma sopratutto, ora che Alice è ormai giunta al termine della sua specializzazione, quali scenari si aprono per il suo futuro? E Conforti? Che ruolo avrà nella sua vita?
Tutte domande a cui si troverà risposta solo giungendo all'ultima pagina del libro, a cui la Gazzola ci conduce con abile maestria, con uno stile diretto, preciso e secco, senza fronzoli retorici, netto come il taglio del bisturi, strumento che, d'altronde, lega la sua vita (Alessia Gazzola è medico chirurgo, specialista in medicina legale) a quella di Alice.
Uno stile, tra l'altro, che accomuna la serie al libro Non è la fine del mondo, pubblicato da Feltrinelli nel 2016 (recensito qui). Una volta chiuso il libro viene voglia - qualora non l'abbiate già fatto - di correre a comprare i libri precedenti e immergersi subito nella lettura per ritrovare i personaggi che ci hanno accompagnato nel libro. Il merito e il talento della scrittrice, infatti, è anche quello di disegnare pagina dopo pagina un mondo familiare, con personaggi fedeli a sè stessi, di volta in volta sempre più riconoscibili, e dinamiche assodate: il turbamento provocato da Conforti nel cuore di Alice, la lontananza di Arthur, il nuovo delitto da risolvere. Eppure il rinnovarsi dello schema non è mai banale, mai scontato, e ci tiene incollati alle pagine fino alla fine della storia.
Alessia Gazzola ci conduce con elegante sobrietà nel mondo di Alice, ci racconta i suoi dubbi e i suoi tormenti, creando un mondo squisitamente femminile. E ci porta, quindi, esattamente come in Non è la fine del mondo, al centro della vita della protagonista, mettendo a fuoco l'esistenza di una ragazza comune, con le ansie, le speranze, le gioie tipiche della sua età. Una ragazza che potrebbe essere una di noi, poiché Alice Allevi, così come Emma De Tessent (protagonista del volume edito da Feltrinelli), sono ben definite e mai banali, così vicine a ognuno di noi.
Valentina Zinnà
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