di Jill Santopolo
Nord, 2017
pp. 398
€ 17,60 (cartaceo)
Il primo amore non si scorda mai: un proverbio, per essere tale, deve nascondere un fondo di verità, se non un doppio fondo, magari amarognolo, che sa di momenti idealizzati proprio perché non ritorneranno, misti a un vago sentore di "se solo..." seguito da innumerevoli alternative che il nostro presente non ha mai visto, se non in sogno. Il giorno che aspettiamo, sorprendente esordio narrativo di Jill Santopolo, è in corso di traduzione in 30 Paesi e Editrice Nord è il primo editore straniero a farlo uscire, proprio oggi qui in Italia. Ma cosa ha di speciale questo romanzo d'amore, in grado di tener svegli una notte intera fino alla chiusura dell'ultima pagina (parlo per esperienza)?
Innanzitutto la spontaneità: per una lettrice avvezza alle storie d'amore, che ha ormai abbandonato il genere perché spesso, negli ultimi anni, ha generato maledetti cloni di già detti e già visti, è stato davvero sorprendente come la prosa scorresse, tutta rivolta dalla protagonista e io-narrante Lucy al "tu" del suo primo amore, Gabriel.
Il passato assume connotati diversi, se lo raccontiamo a chi abbiamo amato: i giorni insieme sono contornati da una cornice in dissolvenza, mentre i profili degli amanti diventano quanto di più dettagliato e vivido torni alla mente; le ansie, le paure, le sofferenze non possono stemperarsi, se vengono raccontate proprio a chi le ha provocate; i distacchi, i litigi, gli strappi sentimentali si colmano di risentimento, perché in fondo, sarebbe bastato saper vedere cose che solo col senno di poi abbiamo distinto fino in fondo... Anche il presente non è da meno: tutti i fatti vengono filtrati dal fatto che Lucy stia raccontando a Gabriel. Eppure lei non addolcisce il reale, o almeno questa è la percezione che abbiamo noi lettori: Lucy racconta anche che cosa è accaduto dopo che Gabriel ha deciso di partire per zone di guerra, per seguire la sua vocazione di fotografo. Sì, perché Lucy, dopo la prima disperazione, inevitabile visti i sentimenti fortissimi che la legavano a "Gabe", ha provato a rifarsi una vita con Darren. Ma allora perché ogni volta che sente la voce di Gabe tutto l'equilibrio guadagnato a fatica si rompe? È corretto chiamare ancora amore il sentimento che lega Lucy al suo primo colpo di fulmine? Capiterà mai più a Lucy di incontrare davvero Gabe e dissipare del tutto i suoi dubbi?
Se vi sembra che in questa storia risuoni qualcosa di già visto, rasserenatevi: è il nostro passato, di uomini e donne, che riecheggia nelle scelte di Lucy, nei suoi sussurri, nei desideri che la scuotono anche se il suo presente è ormai equilibrato. O forse proprio per questo. E per quasi quattrocento pagine percorriamo il tempo con Lucy, cerchiamo di capire se in oltre dieci anni passati da quel primo bacio proprio l'11 settembre 2001, mentre le certezze del mondo cadevano in pezzi, qualcosa è attecchito per crescere, nonostante tutto.
GMGhioni
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